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L'Italia rimanda i Marò in India, tanto non rischiano la pena di morte

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Non volevo più scriverne, speravo di non doverne più scrivere
e invece ieri sera la notizia:
" Raggiunto l'accordo con l'India, i Marò 
tornano a New Delhi ".
  E questa è una di quelle notizie che gettano discredito  su un Paese  e lo 
privano dell'onore e della reputazione.
Fin dall'inizio di questa vicenda il comportamento del governo italiano
e stato, a mio parere, sbagliato e meschino.
Invece di dimostrare coraggio e decisione, difendendo due soldati comandati 
in missione antipirateria su una nave italiana, l'esecutivo dei pasticcioni ha commesso
un errore dietro l'altro. Non soltanto ha acconsentito che la petroliera su cui erano
imbarcati invertisse la rotta, uscendo dalle acque internazionali e consegnandosi dunque
nelle mani degli indiani, ma per mesi, dopo l'arresto dei due militari, Monti e il ministro
degli esteri Terzi di Qualchecosa avevano adottato una linea morbida.
Invece di protestare fin da subito
per l'inganno con cui i due Marò erano stati arrestati, al posto di mettere in campo
tutte le misure possibili per ottenere la più rapida  scarcerazione, anzichè coinvolgere la Ue e
tutti gli alleati, il governo ha tentato flebili pressioni


Insomma,  la situazione si è via via ingarbugliata e i nostri soldati non solo non hanno visto
riconosciuto lo status di militari sottoposti alla nostra giurisdizione, non solo non hanno
ottenuto ragione per aver operato in acque internazionali e dunque non indiane,
ma sono stati privati anche di un processo giusto.
Le perizie sui morti e sulle pallottole rinvenute nei corpi dei pescatori
sono state compiute senza nessuna garanzia per la difesa, ma di fronte a ciò
l'esecutivo dei tecnici, non ha protestato e non ha reagito.
Risultato, siamo arrivati al punto che secondo la Corte suprema indiana i nostri soldati
avrebbero dovuto essere giudicati da un tribunale speciale.
Così, a qualcuno, nel pieno di una crisi di governo, nel bel mezzo di una campagna
elettorale, è venuta l'idea di non fare tornare i Marò in India dopo la licenza di un mese
dovuta proprio al voto.
Alla Farnesina e a Palazzo Chigi qualcuno deve aver pensato che questa era la furbata
che avrebbe risolto la questione. Con un tradimento di un patto sottoscritto
dal governo ci saremmo riportati a casa i nostri soldati.
Com'è andata lo si è visto.


L'India ha reagito sequestrando il nostro ambasciatore e minacciando rappresaglie
nei confronti delle nostre aziende.
Risultato, l'uomo che aveva garantito di restituirci il prestigio internazionale ha calato
le braghe esponendoci a una figuraccia mondiale.
Grazie a Monti e a Terzi siamo coperti di ridicolo: abbiamo dato prova  di essere
un Paese di furbi, che cercano la scorciatoia ma quando sono messi con le spalle al muro
balbettano e chiedono scusa, supplicando il perdono.
Grazie a Monti abbiamo perso non solo la fiducia da parte di chi è al servizio 
dello Stato, come i due uomini mandati all'estero per difendere gli interessi nazionali,
ma anche l'onore. Nè è sufficiente dire che i marò sono stati rimandati in India
perchè New Delhi ha garantito che nei loro confronti
non sarà applicata la pena di morte.




La verità è che Monti e Terzi si sono rimangiati la parola due volte.
Prima con gli Indiani e poi con i soldati italiani.
Peggio di così non si poteva fare. Altro che governo dei tecnici. Questo è 
il governo dei pasticcioni.
Questo veramente non avrei mai pensato di arrivare a pensarlo e a scriverlo
ma non ci resta che rimpiangere un uomo come Craxi, che fece circondare  i marines
dai carabinieri, tenendo testa agli Stati Uniti.
No, non avrei mai pensato di dirlo!


( Fonte: Libero )
( Fotografie dal web )

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METTICI LA FACCIA MARIO

Dopo essere stato a guardare per un anno, in piena 
campagna elettorale Monti si è fatto fotografare con i 
Marò in aeroporto, nel poco lusinghiero tentativo di
raccattare qualche voto. Allora ci fu la fanfara, per
SuperMario in pista con i soldati " Orgoglio della Patria".
Peccato che non ci sia stato anche l'altra  notte , il bocconiano 
con il loden, a mettere i nostri valorosi Marò sull'aereo 
che li ha condotti nelle galere indiane.


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Ore 12,30 mi si gela il sangue nelle vene nell'apprendere che il Ministro dell Difesa indiano
dichiara di non aver mai dato garanzie sulla non applicabilità 
della pena di morte, dice:
" Come può il potere esecutivo dare garanzie sulla sentenza di un tribunale? "
smentendo il nostro Ministro degli esteri.
Ennesima figuraccia!



( Fotografie dal web )
(questo post è stato scritto e curato da Antonella del blog "Il tempo ritrovato" )


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