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Channel: Atelier du fantastique
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Storia di una Bianconiglia alla moda

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Se andate nella cittadella di Lumex, salite per una strada, scendete lungo un dirupo, girate al terzo albero giallo e poi proseguite lungo il sentiero dei fiori rosa, spostando l'erba verde e profumata di cioccolato bianco, vedrete la foresta della Bianconiglia. Il sole è bello e splendente, ma non è mai troppo caldo, gli alberi sono immensi cake pops colorati e dolcissimi, ove gli animali si recano per goderne i frutti, i prati sono fili di zucchero e cioccolato, i fiori caramelle golosissime e il laghetto che costeggia il sentiero è fatto di budino alla mente. Sparse lungo la strada ci sono delle stupende casine colorate, sono simile ai cupcakes che mangiamo noi umani, i ciotoli del sentiero sono gomme da masticare e tutto profuma di vaniglia e cannella. In una di quelle casine, vive la protagonista della nostra storia, una sorta di Coco Chanel della foresta, una coniglietta elegante e raffinata, dai gusti semplici e alla moda, che va matta per le leccornie e gli abiti griffati. La Bianconiglia è sempre stata una coniglietta diversa dalle altre, una piena di idee brillanti con tanta voglia di fare, creare e cambiare il mondo. Mentre le altre conigliette morivano d'invidia, guardano gli abiti delle compagne firmati "Le blanche", lei non si perdeva d'animo e pensava che alla fine la moda non poteva nascere e morire con quel marchio. Sembravano tutte uguali, impacchettate come salami, in quei vestiti decisamente poco adatti alle forme di una coniglietta per bene, assolutamente demodè e privi di comodità. Determinata nel cambiare le cose seguì dei tutorial sul cucito tramite web, con i soldi risparmiati al lavoro, che svolgeva dopo la scuola, comprò una macchina da cucire e delle stoffe bellissime. Una notte presa dall'emozione cuci e tagliò, tagliò e cuci sino al mattino. Il risultato all'alba era sorprendente, la Binaconiglia, creò il suo primo abito dai colori pastello, delicato, raffinato e romantico; proprio come  lei. Quando arrivò a scuola vide che tutte le compagne avevano gli occhi puntati su di lei, chi per l'ammirazione e chi per l'invidia. Così decise di aiutare le conigliette meno fortunate creando un vestito per ognuna di loro, cucito su misura, dai colori tenui e in perfetta armonia con il loro mondo fantastico. Su ogni abito mise una sua immagine, una sorta di firma un pò speciale.
In poco tempo la fantasiosa Bianconiglia divenne famosissima, tutti volevano i suoi abiti, anche le lepri, i castori, le volpi e gli uccellini. Usci sulle copertine di Conigliolandia, Glamour e Cinguettii, Volpe chic e La moda di Sweet. Aprì un mega e fantasmagorico store, ove acquistando un capo, si poteva regalare un altro ad un animale meno fortunato. La coniglietta fashion e dal cuore buono divenne così, la più amata e famosa della foresta e con le sue scarpette, la borsa e il cappellino giallo; andava girando per la città e nei giorni più freddi metteva il conigliotrench inventato da lei e divenuto poi un cult per la sua generazione. La Bianconiglia icona di stile e bontà, dimostrò come la voglia di fare unità al buon gusto e al talento, potevano risultare armi vincenti nella vita di tutti, anche di quelli meno fortunati.  Poi, poi... poi, non è che posso raccontarvi tutto in una volta, il resto è un'altra storia ;)











Con questo racconto breve, dedicata alla Bianconiglia, partecipo al concorso letterario di Greta & Greata.
Indetto dal blog In moda Veritas, della bravissima Greata Milani, in collaborazione con Great Teddeolini (Greta Tees) studentessa di designer e ideatrice del marchio Bianconiglia.

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