
Il nostro treno è arrivato e fortunatamente non è pienissimo perchè al posto del vecchio e puzzoso regionale ha fatta la sua apparizione l'ultra comodo e bellissimo Vivalto.
Irene cammina velocemente, oggi si è ricoperta di gioielli, sembra quasi la statua dei Santi Medici quando esce della chiesa nei giorno di festa piena di anelli, catenine e bracciali d'oro zecchino e argento. Impacchettata, spensierata e contenta si avvicina al vagone prendendo posto accanto a Claudia che appare più preoccupata e strana del solito.
Rebecca intanto si stà accomodando, incrocia le gambe e ci poggia su un grande quaderno, poi con il dito inizia a scorrere una serie di nomi e soprannomi con accanto degli importi, a volte sono grosse cifre, altre volte somme irrisorie. Vicino ad ogni nome vi è una griglia con dei simboli e per ogni persona oltre alla cifra, nel riquadro corrispondente a un determinato simbolo, sembra essere riportata una certa quantità di qualcosa. La ragazza inizia i suoi calcoli aiutandosi con una calcolatrice scientifica, poi prende il telefono e chiama.
-ehi, sono io. Senti chiama il Secco e digli di portarci tanta cioccolata, un po' di storia, delle caramelle..ummmm un bel po'....digli che l'ultima canzone di Eros era bella ma ora vogliamo ascoltarne un'altra.- afferma Rebecca in codice e poi aggiunge
-si, ho fatto i conti, ci stiamo perfettamente, anzi dovrebbe avanzarci qualcosa poi decidiamo cosa fare- e mentre parla tutta soddisfatta si tocca i capelli facendo scivolare la penna tra le ciocche
-senti di ad Asia di spargere maggiormente la voce, ora possiamo anche ingrandirci, digli che adesso posso venire da noi anche nel weekend, ok?
Mirko che è seduto proprio dietro Rebecca si sporge per vederla, i capelli rasati da un lato e lunghi dall'altro il ciuffo rosa e il tattoo imponente e colorato. Si, è proprio la ragazza che la borghese stà cercando, la chiamata è chiara, la madama non si sbagliava. La tipa è realmente implicata in un affare losco e non vi è dubbio che sia lei perchè Mirko la vede proprio della stessa prospettiva della foto mostratagli giorni prima dalla polizia, la foto che ritrae solo un lato di lei e non il viso, motivo per il quale a Bari la stanno ancora cercando.
Rebecca continua tranquilla la sua chiamata ed euforica dei risultati ottenuti e del suo commercio sempre più redditizio infila il quaderno nello zaino e pensa che in realtà potrebbe già fare la contabile, anche se non ha ancora preso il diploma.
Dall'altra parte del treno Irene riflette su come spendere i propri soldi tra borse costose, scarpe alla moda, gioielli, massaggi e forse anche un po' di botox; cose materiali che la fanno sentire meglio ad ogni strisciata di carta. Nessuno sa nulla, lei fa finta che tutto sia come prima, anche se il cambiamento è evidente, soprattutto nell'aspetto fisico, ma la gente non ha ancora collegato le cose.
Come vorrebbe gridare al mondo che ora è ricca, come le piacerebbe dire ai suoi figli che adesso può restituirgli i soldi giocati alle macchinette, come desidererebbe far sapere a tutti che lei non ha fatto la triste fine degli altri, che lei alla fine ha attenuto ciò che meritava, il sogno che da anni inseguiva si è finalmente realizzato. Irene si racconta bugie per sentirsi meno sola e infelice, per giustificare anni terribili e deprimenti, ora crede di essere diversa e nell'aspetto lo è, ma quel sentirsi migliore è dovuto solo a lustrini, acconciature e gingilli. La verità è una sola, suo marito è scappato da lei e dalla sua fobia, i suoi figli, gli amici e tutti i parenti l'hanno emarginata stanchi delle sue continue e ripetute bugia, i colleghi le parlano dietro appena si volta come i conoscenti ed i vicini; però oggi per Irene è un giorno nuovo visto che si sente una persona diversa, una donna che può camminare a testa alta e non deve nascondersi dietro bugie e scuse. Oggi, per Irene, il sole splende alto nel cielo e piovono gettoni d'oro che la ricoprono di belle cose, la sua rinascita è la sua forza, una bellezza inaspettata e un senso di gioia che investe i suoi pensieri ormai pieni di speranza perchè crede che quella vincita riporterà indietro tutto quello che ha perso in questi 72 mesi di apatia.
Nel frattempo Mirko scruta ancora, ma dal suo posto non può vedere Rebecca in faccia, cosi decide di alzarsi in modo da passarle davanti e poi voltarsi per imprimere il viso della giovane nella mente, in questo modo sarà capace di dare le indicazioni giuste per l'identikit. Cammina sino alle scale e poi con nonchalance si volta, la mascella sembra staccarsi dal resto della sua testa, imbambolato e stupefatto vaga alla ricerca di quel volto che conosce già, un mix di lineamenti ben definiti e decisamente familiari. Difatti, la giovane donna seduta in terza fila è Rebecca, la ragazzetta che da anni prende il treno per andare alla ragioneria di Bari, la bambina dei lunghi capelli neri, quella che indossava sempre vestitini con i fiori, la teen ager tanto a modo, educata, simpatica e carina, che lui adorava. Mirko non creda a suoi occhi, li strofina e li spalanca nuovamente, ecco perché da tempo non vedeva più quella dolce e stupenda ragazzina, perchè non è più quell'adolescente che aveva conosciuto; alza la mano e la saluta, lei fa un cenno con la testa, prende lo zaino da terra e scende i gradini con agilità.
-Ciao Mirko- dice civettando
-Ciao Rebecca, ma cos'hai fatto ai tuoi bellissimi capelli?- domanda rammaricato
-Un bel taglio e un po' di colore. Sai come si dice, quando una donna vuole cambiare vita inizia dai capelli- risponde Rebecca con fierezza
-si, si dice proprio cosi, vai a scuola? - domanda Mirko
-si, vado a scuola e poi a fare dei sevizi. In questo periodo sono molto indaffarata- e dalla sua voce emerge un tono quasi di superiorità
Il treno si ferma e il corridoi si riempie di passeggeri, le porte si aprono e il fiume di gente si riversa lungo i binari disperdendosi tra i vari sottopassaggi, Mirko lascia avanzare Rebecca e comincia a seguirla senza farsi vedere.
Cari lettori, le cose si fanno sempre più complicate, ma le trame della vita sono cosi, inaspettate e contorte, tutti alla fine si conosco perchè le vite si intrecciano e come tele tessute da ragni esperte si incrociano formando un nodo, una specie di legame che poi conduce le persone lungo sentieri diversi che, a loro volta, si incrociano ed intrecciano con altre persone sino a formare un enorme ragnatela.
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