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Speciale Fatterellando: Fabergé e le uova dello zar seconda edizione

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Con l'arrivo della Pasqua Fatterellando vi tiene compagnia con un edizione speciale dedicata alle feste e, come già accaduto l'anno scorso, il tema è incentrato sulle uova più famose del mondo, quelle di Fabergé. Mentre con la prima edizione "Fabergé e le uova dello zar" (qui post Antonella - qui post Audrey ) abbiamo scoperto chi era Fabergé, come sono nate le sue uova, quale fosse il legame con la dinastia Romanov e la loro abilità nel creare questi doni preziosi quest'anno vi mostriamo e spieghiamo i segreti di 4 magnifiche creazioni: Flawers egg, Pellicano egg (presentate da Antonella), l'uovo bocciolo di rosa e l'uovo dei mughetti (che troverete in questo blog).

L'uovo bocciolo di rosa (Rosebud Egg) 

L'uovo Bocciolo di rosa è il primo uova di Pasqua gioiello donato da Nicola II a sua moglie, la zarina Aleksandra Fedorovna Romanova (sposata qualche mese dopo la morte dell'imperatore Alessandro III ), per continuare la tradizione di famiglia. Fabbricato a San Pietroburgo, nel 1895, sotto la supervisione di Michael Perkhin per conto del gioielliere Peter Carl Fabergé, il gioiello venne descritto come "un uovo in smalto rosso con corona". Il dono si ispirava al più bel giardino di rose della Germania (il Rosenhohe in Darmstadt) molto amato dalla zarina. L'oggetto, in stile Luigi XVI, incarna l'avvicinamento di Fabergé al Neoclassicismo che va in opposizione all'Art Nouveau del tardo XIX secolo. Il Rosebud Egg, assieme a tutte le prime uova di Pasqua ricevute dalla nuova imperatrice, fu gelosamente conservato in un mobile ad angolo situato accanto alla porta che conduceva nella camera da letto dell'appartamento privato della coppia nel Palazzo d'Inverno. L'uovo all'esterno era in rosso smaltato guilloché e presentava festoni in oro e diamanti che circondavano sulla sommità una miniatura del ritratto dell sposo. Nel suo prezioso interno era nascosto un piccolo bocciolo di rosa dipinto in smalto giallo che, in Germania, è considerato il colore più pregiato per una rosa. Poi, all'interno della rosa, che ricordava Darmastadt, vi erano altre due sorprese mai ritrovate: un pendente con rubino a goccia ed una riproduzione in diamanti taglio rosetta con due rubini cabouchon della corona imperiale. Nel 1917 l'uovo fu confiscato dal Governo provvisorio russo e, attorno al 1927, fu una delle nove uova vendute da Antikvariat ad Emanuel Snowman della gioielleria londinese di Wartski. Dopo l'esposizione a Londra, nel 1935, l'uovo fu acquistato, nel 1962, da Henry Talbot de Vere Clifton. In seguito ad una disputa coniugale, alcune indiscrezioni, rivelarono che l'uovo era stato gravemente danneggiato ma lo smalto venne sapientemente riparato e Malcolm Fobers accertò l'autenticità dell'uovo che fu comprato, nel 1985, dalla Fine Art Society di Londra.  Il 4 febbraio del 2004 la casa d'asta Sotheby's annunciò che "Il bocciolo di rosa", assieme ad altre 8 uova, erano stati comprati da Viktor Vekselberg che, dopo circa ottant'anni, riportò in patria questi gioielli esposti, dal 2013, nel museo Fabergé di San Pietroburgo. 
L'UOVO 
L'uovo è stato fabbricato utilizzando diversi colori di oro, smalto rosso traslucido e bianco opaco attorno ai diamanti che creano il disegno. I diamanti incastonati sfoggiano due tipi di taglio: rosetta e lastra sottile. L'interno, invece, è foderato con un velluto color crema delicato e soffice. L'esterno è in oro ricoperto con smalto traslucido rosso fragola su fondo guilloché. L'uovo si apre orizzontalmente e le due metà sono incernierate tra loro. Delle file di diamanti taglio rosetta dividono l'uovo verticalmente creando delle sezioni (quattro spicchi verticali ), e una linea orizzontale, all'altezza dell'apertura, divide ulteriormente le sezioni. Abbiamo cosi 8 pannelli, quelli superiori sono decorati con ghirlande dall'alloro d'oro verde legate da nastri d'oro rosso con diamanti. Quelli inferiori mostrano, al contrario, una freccia in diamanti intrecciata con ghirlande d'alloro appese a diamanti. All'estremità dell'ellissi, circondati da una fila di diamanti,  sono posti altri due diamanti dal taglio a lastra sottile attraverso i quali è possibile vedere il ritratto in miniatura dello zar Nicola II, mentre sotto la base dell'uovo vi è incisa la data 1894.

 LA SORPRESA
Aprendo l'uovo la fodera in velluto color crema mostra un piccolo e raffinato bocciolo di rosa formato da petali d'oro incernierati con foglie verdi. E, al suo sbocciare, due nuovi doni vedono la luce: la corona d'oro con diamanti e rubini e il pendente con rubino cabochon simili alla corona e al pendente del primo uovo di gallina. La corona rappresentava un dolce riferimento al nuovo ruolo di Aleksandra come imperatrice di Russia dopo l'ascensione al trono del marito, Nicola II. Un romantico dono simbolo di un grande amore e della voglia dello zar di scacciar via la nostalgia della sua adorata consorte.

Nicòla II (russo Nikolaj Aleksandrovič) Romanov zar di Russia. - Figlio (Carskoe Selo 1868 - Ekaterinburg 1918) di Alessandro III, zar dal 1894. Poche figure di sovrano sono state discusse e criticate come quella di N., di cui si è posta in rilievo l'incapacità a reggere uno stato come quello russo in un periodo critico della sua storia, incapacità derivante soprattutto da debolezza di carattere. Di tendenze nettamente, ma anche ciecamente reazionarie, N. contribuì a preparare, coi massacri del gennaio 1905, il trionfo della rivolu̇zione del 1917, e d'altra parte, la debolezza e l'irresolutezza, che ne costituivano la caratteristica morale, lo lasciarono in balia dei contrasti, programmatici e personali, dei gruppi, a corte e nel governo,  e finirono con il permettere che tali contrasti s'accrescessero a dismisura, incrinando le basi stesse del blocco reazionario. (Enciclopedia Treccani)


Uovo dei mughetti (Lilies of the Valley egg)
Una delle creazioni più degne di nota è senz'altro il prezioso Lilies of the Valley egg (L'uovo dei gigli della valle) conosciuto anche come uovo dei mughetti. Fabbricato anch'esso a San Pietroburgo, nel 1898, sotto la supervisione di Michael Perkhin come dono per la zarina da parte di Nicola II. Realizzato in oro, diamanti, rubini, perle e cristallo di roccia, l'uovo è avvolto da steli di mughetto su sfondo smaltato rosa dalla cui sommità si sollevano, grazie a un meccanismo a rotazione, delle preziose miniature ritraenti Nicola II e le due figlie, Olga e Tatiana. L'uovo, ancora una volta, rappresentava l'amore dell'imperatrice per i fiori, in questo caso per il mughetto, che arrivava regolarmente in treno dalla Crimea e che la donna adorava utilizzare per guarnire ogni stanza. Il prezioso regalo fu esposto sul primo ripiano, partendo dall'alto, di un mobile ad angolo dell'appartamento privato al Palazzo d'Inverno. Nel 1927, assieme al bocciolo di rosa, fu una delle uova vendute ad Emanuele Snowman rivenduto in seguito a Charles Parsons e poi al signor Hirst. Dopo alcuni scambi l'uovo venne finalmente acquistato da Viktor Vekselberg ed esposto, come il precedente, nel museo di Fabergé. Nella fattura il gioielliere scrisse "uovo di smalto rosa con tre foglie in smalto verde, mughetti di perle con diamanti taglio rosetta". Il dono, a differenza di quello summenzionato, è in stile Art Nouveau.









L'UOVO
Il guscio dell'uovo è in oro rivestito di smalto traslucido su fondo guilloché, è diviso in quattro parti da file verticali di diamanti. Grazie alle quattro gambe ricurve l'uovo è sostenuto e rialzato, ogni gamba è una foglia in oro verde con venatura di diamanti  taglio rosetta e termina in piedi con sopra una perla. Da ogni gamba, poi, spunta una pianta di mughetto che raccoglie in un tenero abbraccio l'uovo rosa. I mughetti hanno foglie in smalto verde, steli d'oro e fiori delicati composti da perle con petali di diamante. All'estremità del dono vi è poi una corona tempestata di diamanti e un rubino cabouchon.








 LA SORPRESA 
All'interno della magnifica opera d'arte sono racchiuse tre piccole miniature che ritraggono lo Zar Nicola II e le figlie maggiori, Tatiana e Olga. I ritratti sono stati dipinti su ovali d'avorio da Johannes Zehngraf. Le tre figure sono incorniciate in tre ovali in diamante su pannelli d'oro e sul retro è incisa la data del 5 aprile 1898 del Calendario Giuliano. Ruotando una perla con montatura d'oro un meccanismo ad ingranaggi permette alla corona di sollevarsi mostrando i ritratti che si aprono a ventaglio e, una rotazione nella direzione opposta, ripiega automaticamente la sorpresa nascondendola nell'uovo.

ALESSANDRA Feodorovna, imperatrice di Russia. - Moglie dello zar Nicola II, figlia del granduca d'Assia Luigi IV e della principessa Alice d'Inghilterra, nipote quindi della regina Vittoria d'Inghilterra, nacque il 25 maggio 1872 a Darmstadt. Si convertì all'ortodossia e prese il nome di Alessandra il 21 ottobre 1894. Il suo nome prima del battesimo ortodosso era Alice. Sposò il granduca Nicola Aleksandrovič, erede al trono, il 14 novembre 1894 (vecchio stile). Dal matrimonio nacquero 5 figli: Olga, Tatiana, Maria, Anastasia e l'erede al trono, Alessio. Al suo nome erano intitolati un reggimento di ulani della guardia e il 15° reggimento dei dragoni di Alessandro. Fu donna bella, imponente, maestosa, di animo buono e profondamente religioso. Secondo alcuni biografi, fu soggetta ad influenze straniere, ma non è provato che queste influenze abbiano avuto presa sul suo animo dal punto di vista politico. Sebbene estranea, per la sua origine, al mondo russo, amava la sua patria d'adozione ed era convinta di comprendere il popolo russo e di esserne compresa attraverso i legami del sentimento religioso. (Enciclopedia Treccani)


La curiosità di Antonella: Quanto vale un FabergèIndubbiamente un gioiello Fabergè è un oggetto molto prezioso, dati i materiali raffinati e l’accurata lavorazione (per le uova un intero anno di lavoro!). Nell’asta londinese di pochi giorni fa un pendente in pietra dura, di poco inferiore ai 2 cm di altezza, è stato aggiudicato per oltre 11mila sterline (14.850 euro); mentre un piccolo contenitore in oro e smalti (5.7 cm di altezza) ha toccato le 11.250 sterline. Anche nel giugno 2011 la medesima casa d’aste aveva venduto un pendente in platino e diamanti (2.9 cm) a 15mila sterline (16.780 euro). Il risultato più clamoroso fu toccato, però, da Christie’s, sempre nella capitale inglese, il 28 novembre 2007: il lotto 55, stimato 6-9 milioni di sterline (9-14 milioni euro), fu aggiudicato a 8.980.500 sterline (13.925.609 euro). Si trattava di un grande uovo su basamento, con orologio e movimento automatico. Le sole uova imperiali contano una cinquantina di esemplari noti, molti dei quali conservati in musei o collezioni private internazionali. Per avere un’idea del valore di una di queste uova, basti pensare che nel 2004 un magnate russo riuscì a riportare in patria ben 9 esemplari, spendendo circa 100 milioni di dollari!


Clicca qui per scoprire le uova presentate da Antonella del 
Foto dal web
Wall Audrey

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