Dostoevskij, nato a Mosca nel 1821 e morto a San Pietroburgo nel 1881, era uno dei più grandi filosofi e scrittori della Russia. Considerato precursore dell'esistenzialismo nella letteratura, attraverso le sue opere offre, al lettore, proprio l'essenza di questa filosofia. Nel 1949, dopo aver partecipato a circoli rivoluzionari , venne arrestato e condannato alla pena di morte con l'accusa di cospirazione, ma grazie allo Zar Nicola I, tale pene si tramutò in una condanna ai lavori forzati. Comunque l'esperienza forte e dolorosa lo segnò profondamente per tutta la sua esistenza. Nel 1859, congedato dall'esercito ottenne la possibilità di tornare in Russia, precisamente a Pietroburgo. Tra i suoi capolavori troviamo: Delitto e castigo, L'idiota, Il sosia, Il giocatore, I fratelli Karamàzov. Nel 1957, grazie alla regia di Luchino Visconti è uscito il film "Le notti bianche", unico romanzo dell'autore riportato sul grande schermo.
LE NOTTI BIANCHE
Lungo il fiume, ammirando la bellezza della città dai suoi ponti, il sognatore comincia e sentirsi meno solo, adesso ha l'impressione di essere capito e riesce anche a percepire se stesso e il mondo reale. Però il susseguirsi degli eventi avviene comunque al buoi o sotto i riflettori dai lampioni comparendo e scomparendo attraverso la luce artificiale, così anche i nostri protagonisti restano avvolti in una nebulosa fatta di sogni, speranze, paure e voglia di cambiare le cose. Nasten'ke sente il desiderio di staccarsi dalla vecchia nonna, quella che per una vita l'ha tenuta legata a se con una spilla, al contempo arde dal desiderio di rivedere il suo amore e nel suo parlare non si rende conto di ferire i sentimenti del nostro sognatore, il quale a sua volta spera di conquistare il cuore della giovane che ha inevitabilmente rapito il suo.