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LA STAZIONE- Cap 3 Una fermata complicata

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Cari lettori il cielo oggi è limpido e sereno, piccoli raggi di sole si insinuano tra le poche nuvole passeggere e il silenzio sembra avvolgere la città che pian piano si risveglia.
Seduto sulla terza panchina del secondo binario vi è Mirko, i Reyban specchiati, la giacca in pelle vissuta, lo stivale nero, i capelli scompigliati e tra le braccia la sua amica di sempre, la cara e vecchia chitarra classica. Qualche metro più in là, rigido, immobile e impeccabile, nel suo vestito griffato, appare il nostro Luca. Intanto, dal sottopassaggio fa capolino Muna, che si avvicina a Mirko in modo leggiadro e regale.
-Ciao rocker, sei caduto giù dal letto?- dice Muna con un tono ironico
-Dolcezza, lo sai io non ho un letto ahuahuahuahuahua. In realtà non ho chiuso occhio- risponde Mirko sbadigliando
-ore piccole!!! abbiamo fatto baldoria? non credevo che la vita del barbone fosse cosi mondana!!!- afferma Muna sorridendo
-ma io sono un barbone alternativo ahuahuahuahua. La verità è che ho trovato il Pinguinello Pi per strada e dei ragazzi lo stavano insultando cosi ho deciso di scortarlo sino al centro e poi sono andato in giro a beccare i 4 stupidi per dirgli di stare alla larga, ma non sono riuscito a trovarli- Mirko nel pronunciare queste parole sembra dispiaciuto e stremato, ma il mondo è vario e complesso e le mele marce spesso sono proprio i figli di papà, quelli che tutti reputano bravi  e perfettini.
-il Pulcinello Pi, il signore del centro? ma quel vecchietto è adorabile, come hanno potuto, ma chi sono, se vuoi ti aiuto a cercarli?- anche Muna è dispiaciuta e triste per la cosa, visto che il Pulcinello Pi è un personaggio caratteristico della sua città e senza di lui Monopoli non sarebbe più la stessa.
-ops, il treno!!! andiamo- e nel pronunciare queste parole Mirko sfiora il braccio di Muna portandola verso la porta del secondo vagone.
Nell'avvicinarsi però Mirko viene superato da Luca che lo spinge dicendo che lui ha la precedenza nell'ingresso rispetto ai pezzenti, Mirko lascia correre la cosa, ma Muna è fuori di se ed avendo un carattere istintivo le risponde con la rabbia in corpo.
-Scusa, come ti permetti, sei il proprietario del treno per caso?
-Io pago il biglietto e lui viaggia gratis e già tanto se sale, non dovrebbe nemmeno accadere e poi è un barbone- ribatte Luca con astio
Muna corre verso l'obliteratrice e piena di rabbia oblitera il suo biglietto di ritorno poi, a passo svelto, entra nel vagone e si siede con Mirko accanto a Luca.
-Mi scusi Sig. padrone del mondo, come vede il barbone ha pagato il biglietto, quindi ci sediamo accanto a lei visto che è tanto simpatico, gentile e buono, direi proprio una brava persona!! pertanto non vogliamo perderci 45 Km di tragitto in sua compagnia- afferma Muna con aria di sfida
-faccia un po' come vuole signorina immigrata, resta il fatto che lui è un barbone e lei non è italiana- asserisce Luca con un tono maligno
-lui è un barbone, ma è superiore a lei 1000 volte e io non sono un'immigrata, sono nata in Italia e i miei genitori vivono qui legalmente da anni. Quindi, mio caro signore pregiudizio, può mordersi la lingua- Muna è sempre più arrabbiata e la cosa sembra peggiorare
-si, si ...come dite voi....ora però ho da fare, non posso perdere il mio tempo a parlare con gente inutile, il tempo è denaro miei cari- dichiara Luca in maniera stizzante.
Muna indispettita risponde facendogli il verso e mentre nella sua testa pensa a quanta gente inutile esiste al mondo, gente che non meriterebbe nulla e che si arroga il diritto di giudicare senza sapere, che scarta le persone senza conoscere la loro vera storia e vive di stereotipi, di luoghi comuni, frasi fatte, pregiudizi stupidi. Non è arrabbiata per lei, tanto è abituata a sentirsi dare della straniera, ma per Mirko, se solo la gente sapesse quanto vale e quello che fa, quello che ha fatto, quello che ha vissuto, quello che cerca di affrontare ogni singolo giorno, nessuno vedrebbe più che è un barbone perchè è talmente nobile dentro da lasciare sbalorditi e questo nonostante le fregature della vita. Si, Muna è convinta che Mirko valga di più, molto di più di uno stupido laccato e stirato che si  sente Dio, anche perchè sicuramente qualcosa di poco pulito si cela dietro tutta quella perfezione.
Luca si alza già a Marconi, in modo da essere il primo a scendere e Muna coglie l'occasione per parlare con Mirko
-io credo nasconda qualcosa di losco- dice sottovoce
-in realtà nasconde molto e mi odia perchè sa che conosco il suo squallido segreto- gli confessa Mirko anche se è già pentito di aver rivelato una parte di verità.
Il treno frena, la gente si alza in gruppo e corre verso le uscite, si spinge, sgomita, grida, ridacchia, saluta. Mirko e Muna si dicono ciao con uno sguardo e arrivati alla fine della scalinata Mirko gira a destra per uscire a Capruzzi e Muna volta a sinistra per andare all'università con la voglia di scoprire il segreto di Luca. In realtà Muna non si è resa conto che durante tutto il tragitto il nostro Giulio non ha fatto altro che osservarla sbalordito e convinto che lei è proprio la persona giusta, quella che cerca da quando ha cambiato vita.
Cari lettori, nulla è mai come appare e nulla appare com'è, dietro al frutto lucido e perfetto spesso si nasconde un veleno mortale, mentre nella mela marcia si possono trovare tante parti ancora buone, succose e genuine. Il treno è partito e noi possiamo solo aspettare un altro viaggio, un altro ancora e ancora un altro per scoprire la verità sui nostri viaggiatori.
 
Per chi volesse leggere i post precendenti cliccare qui LA STAZIONE

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