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LA STAZIONE (Cap 16- prima parte) Amor, ch'a nullo amato amar perdona

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LA STAZIONE
L'alba avvolge la stazione regalandogli una luce magica e delicata. Le tenebre si ritirano lentamente come anime in pena mentre sprazzi di sole, dai contorni gioiosi, arrivano danzando tra le case, per le strade e sulle anime della notte. In questa atmosfera magica camminano, mano nella mano, due giovani ombre. Si fermano e si ritrovano una di fronte all'altra. La più delicata sembra essere imbarazzata, a tradirla è la sua mano che invano tenta di stirarsi i capelli acchiappando le lunghe ciocche e percorrendo, con le esili dita, le morbide onde naturali. L'ombra più grande si avvicina e con delicatezza sposta un boccolo ribelle dietro l'orecchio, dell'anima fragile, sfruttando l'occasione per accarezzarle la guancia illuminata da un primo e timido raggio di sole. Lei si volta infastidita dalla luce e lui si avvicina baciandole il viso.
-devo andare- dice con voce pacate e sensuale.
-va bene!- risponde lei già triste e sconsolata.
Lui sale sul treno e le due mani, pian piano, si staccano come se quel arrivederci fosse un addio. Le porte del terzo vagone si chiudo e Giulio torna alla realtà. 
Dopo essersi seduto prende il telefonino e invia, tramite whatsApp, una foto sua e di Muna scattata, alla scuola di ballo, la sera prima. Lei indossa il velo, un reggiseno rosa tempestato di strass luccicanti e una gonna di seta che, dalla coscia in già, le regala un area sensuale tra vedo e non vedo. Sui fianchi una cintura morbida e decorata evidenza il fisico statuario, ma la cosa più bella è senza dubbio il suo sorriso e l'allegria che trasmette. 
CLAUDIA: sei uscito con Muna ieri?
GIULIO: si, mi ha invitato a Monopoli.
CLAUDIA: wooow e che avete fatto di bello?
GIULIO: è venuta a prendermi in stazione e siamo andata nella sua scuola di ballo
CLAUDIA: no, non ci credo troppo bello!! ;)
GIULIO: si è cambiata e mi ha fatto assistere ad una lezione. Credimi, è stato bellissimo!!! 
                  e poi ho scoperto tantissime cose. La danza del ventre è un ballo antico 
               proveniente dalla Mesopotamia ove era considerato propiziatorio per la fertilità 
               femminile, in realtà poi ebbe anche un connotato esoterico...
CLAUDIA: si ma poi?
GIULIO: poi...ha iniziato a danzare era stupenda, sensuale, ammaliante. Sai come si chiama la
              danzatrice?
CLAUDIA: no, come? -.-'
GIULIO: ghaziya che poi vuol dire zingara, però nel senso di donna appartenete ad una specifica
              tribù. Vabbè, comunque ho imparato tante cose che non sapevo...è stato affascinate!
CLAUDIA: e poi? dai sono curiosa!!!
GIULIO: non so cosa dire!! mi è sembrato il suo modo di corteggiare...come se quella danza
              avesse un significato particolare e come se avesse scelto proprio me per godere di
              quello spettacolo, che visto dal vivo, ha tutto un altro effetto. E poi mi spiegava tutto
              ...come se volesse farmi conoscere lei, la sua culture, le sue radici, ciò che ama ed è
CLAUDIA: è sicuramente cosi!! Muna è una ragazza allegra, solare ma non si sbottona troppo,
                 se ha osato tanto esiste un perchè importante. Dai è poi?
GIULIO: finita la lezione siamo andati a mangiare un kebab e abbiamo fatto una passeggiate nel
               centro storico. Monopoli è bellissima, per entrate nel cuore del paese vecchio siamo
               passati dal comune, poi ci siamo recati in una piazzetta ove vi erano diversi locali.
               Muna mi ha detto che un tempo li vi era la biblioteca e che, quando suo padre era
               piccolo, si vendeva il pesce appena pescato dai vari pescherecci. Poi abbiamo
               abbiamo attraversato un arco con l'immagine della Madonna. I monopolitani sono
               molto devoti alla Madonna della Madia. Madia vuol dire zattera e la loro Madonna è                     arrivata attraverso il mare, proprio su una madia. Poi, con il legno di quella zattera
              è stato costruito il tetto della cattedrale.
               Comunque, lei mi ha preso la mano e camminando era euforica e mi
               raccontava tutte queste cose belle. Ah, il 15 agosto è festa patronale, preparati perchè
               andiamo tutti a vedere la Madonna che scende dal mare.
CLAUDIA: davvero? non vedo l'ora mi hanno detto che è qualcosa di magico...          
                 si, è poi con Muna? mi distrai raccontandomi queste cose.
GIULIO: poi siamo arrivati al Castello di Carlo V, abbiamo camminato lungo le mura
              ammirando la bellezza del mare e siamo saliti sopra una sorta di torretta in pietra
              circondata dalle mure di cinta della città. Loro chiamano quel posto "cannoni" o
              "i cannoni"...non ricordo! fatto sta che si chiama cosi perchè c'è un cannone.
               Abbiamo riso e mi sono avvicinato. Ci siamo abbracciati...non mi
               aveva mai abbracciato prima e stavamo per baciarci, almeno credo. Voglio dire,
               sembrava il posto perfetto e l'atmosfera era giusta...
CLAUDIA: Giulioooo tu non puoi vederlo, ma sto per strozzarti ...cavolo!!! e non ti perdere
                 nei particolari racconta il fatto!!!
GIULIO: si, scusa...sai come sono!!! non ho il dono della sintesi ahuahuahuahuahua
              vabbù (come dicono loro in dialetto) è arrivata una famiglia e la magia si è
              spezzata, cosi siamo andati a mangiarci un cornetto e dopo siamo andati in spiaggia.
              Sapessi che caldo...ho proposto un bagno notturno e lei ha detto si...
CLAUDIA: wooow e poi?
GIULIO: ci siamo fatti il bagno in mutande...cioè io in mutande lei mutande e reggiseno...sai
              quanto è pudica!!abbiamo nuotato, siamo andati sott'acqua e poi ci siamo avvicinati
              di nuovo, ci siamo abbracciati ma lei sfuggiva sempre e giocava... non è successo nulla
              tranne un bacio sulla guancia -.-' -.-'
CLAUDIA: la colpa è tua, sei un provolone!!! cavolo Giulio! lei ti ha offerto mille occasioni, cosa
                  stavi aspettando, la carrozza?
GIULIO: no...io non voglio forzarla, non voglio bruciare le tappe e soprattutto voglio godermi il
              momento, la magia ... la conquista, l'emozione che si prova in un primo bacio tanto
              agognato...voglio che il tempo si allunghi perchè la voglio per sempre e quindi perchè
              mettersi fretta, perchè fare tutto in maniera veloce? No, io voglio che sia lento, che                         l'amore arrivi un passo alla volta, che le sensazioni siano forti, sicure e sincere...
CLAUDIA:  ho sempre saputo che tu sei un uomo d'altri tempi,
                  per questo mi mettevi sicurezza e ti pedinavo ahuahua ;)
GIULIO: non sono sempre stato cosi, la vita mi ha cambiato e le esperienza negative mi hanno
              forgiato. Claudia, in passato ho sbagliato e non voglio farlo più!!!
CLAUDIA: e non lo farai!!!!
GIULIO: alla fine mi ha accompagnato al binario che albeggiava,
              camminavamo mano nella mano, lei si toccava i capelli...
              sai come fate voi donne!! io le ho accarezzato il viso, le ho baciato
              la guancia e sono andato via   
CLAUDIA: cavolo Giulio, come dice la mia amica fasanese "HAI BATTUTO IL SECCHIO"
GIULIO: si, sono innamorato e non so come fare ...
CLAUDIA: io devo andare, sono in tribunale con Luca per sistemare delle cose...sai, per la                             prossima udienza!! ti chiamo dopo e ne parliamo, ok? baci
GIULIO: ok ...baci

Il treno si ferma, Miranda si accomoda di fianco a Giulio e mentre sistema le sua cose si rivolge all'amica con aria un po' strana.
-Ciao Pasquina, come va?-
-Ciao Miranda, tutto ok!! e tu?- ribatte l'amica
-stanca come sempre, in ospedale siamo sempre di meno...questi sono pazzi!! cioè non fanno altro che chiudere strutture o reparti anche se appena costruiti o sistemati. I malati aumentano perchè vengono smistati negli ospedali rimasti aperti, ma il personale è sempre di meno..mah!!!- sbuffa Miranda infastidita.
-eh, dobbiamo ringraziare i politici e le loro cavolate per questo...- afferma Pasquina
-senti, novità? che hai fatto per il libro?-
Pasquina apre la borsa e senza fiatare, con aria seria e austera, estrae un pacco rettangolare rivestito con della carta marrone e lo porge all'amica. 

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