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Allacciate le cinture

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Titolo:Allacciate le cinture
Paese di produzione:Italia
Anno:2014
Durata:110 minuti
Genere:drammatico
Regia:Ferzan Özpetek
Soggetto:Ferzan Özpetek
Sceneggiatura:Gianni Romoli, Ferzan Özpetek
Produttore:Gianni Romoli, Tilde Corsi
Casa di produzione:R&C Produzioni, Faros Film
in collaborazione con Rai Cinema
Fotografia:Gian Filippo Corticelli
Montaggio:Patrizio Marone
Musiche:Pasquale Catalano
Scenografia:Marta Maffucci
Costumi:Alessandro Lai
Intrpreti: Kasia Smutniak-Elena, Francesco Arca-Antonio, Filippo Scicchitano-Fabio, Carolina Crescentini:- Silvia, Francesco Scianna-Giorgio, Carla Signoris- Anna, Elena Sofia Ricci- Viviana / Dora, Paola Minaccioni-Egle Santini, Giulia Michelini-Diana, Luisa Ranieri- Maricla.

Ferzan Özpetekè sempre sinonimo di grandi emozioni e di film che lasciano il segno. Allacciate le cinture, dopo "Mine Vaganti", è il secondo lungometraggio che il regista gira in Salento.
Come dargli torto quando afferma "Amo girare in un posto che mi rende felice, proprio il Salento, cosi solare..So che in questo modo restituisco allo spettatore il mio stesso piacere, tolgo di mezzo il regista e divento come lui". Il risultato è palpabile anche grazie alla fotografia che raggiunge davvero la perfezione, trasportandoci per le strade di Lecce, in riva al mare e nei dintorni di questa bella terra del sud. Le colonna sonora è stata curata dal musicista e compositore partenopeo Pasquale Catalano che, attraverso le 24 tracce presenti anche nel Cd , crea un trait d'union tra le emozioni e gli avvenimenti che si susseguono andando avanti e indietro nel tempo. La più significativa è sicuramente A mano a mano che chiude il film lasciando lo spettatore sospeso, ancora estasiato e voglioso di continuare quel percorso intrapreso con i protagonisti fatto di sentimenti, sensazioni palpabili e riflessioni. L'idea del film, come ha affermato lo stesso regista a "Che tempo che fa", nasce durante una cena ove un'amica di Ferzan racconta la sua malattia e le voglie del marito nonostante la sua situazione e il suo aspetto. Dalla frase "agli uomini non fa schifo niente", battuta riporta anche in una scena, comincia a prendere forma questa storia ove quel "non fa schifo niente" si traduce in un atto d'amore che va oltre la fisicità. Per quanto concerne la scelta degli attori spezzerei una lancia a favore del regista che su Twitter è stato massacrato per aver scelto Francesco Arca come protagonista maschile. Il regista ha spiegato di aver provinato quattro attori, due anche molto importanti, ma di aver scelto Arca per il suo sguardo.
Molto pungenti e cattive sono state anche alcune critiche scritte nei confronti dell'attore. Sinceramente odio chi etichetta la gente e non da una possibilità mortificando chi cerca di avverare un sogno, di metterci l'impegno e la dedizione in quello che fa. Se dovessimo giudicare tutti basandoci solo su ciò che si è stati, credo che nessuno starebbe dov'è. Dopo aver visto il film concordo con la scelta del regista, Arca incarna alla perfezione il ruolo di Antonio, un uomo impetuoso, dalla presenza forte ma dall'animo comunque sensibile. Un uomo che dopo la scoperta della malattia della moglie cambia e affronta il dolore con il silenzio, i piccoli gesti, gli occhi. Interpretare un personaggio avvalendosi della parola è molto più semplice. Arca, mettendo in scena Antonio, ha sicuramente dimostrato una crescita ed un avanzamento di carriera regalandoci un protagonista animale selvatico ma anche uomo innamorato usando solo il linguaggio del corpo e gli occhi. Quando la guarda e ci fa capire di amarla, quando, nel momento della scoperta della malattia, ci lascia intravedere la rabbia e la paura di perdere la persona per lui più importante, quando vede sua moglie bella anche se senza capelli, deperita e stesa in un letto, e la bacia con passione e voglia come se fosse quella di sempre. Inoltre, per raccontarci questi 13 anni, molti attori hanno dovuto anche trasformarsi fisicamente Kasia Smutniakè ingrassata per dare l'immagine di una ragazza sana, poi ha dovuto perdere 15 kg per mostrare i segni della malattia. Arca ha subito una trasformazione non indifferente con i 12 kg in più messi su nel mese di luglio per risultare più veritiero, vecchio e uomo sposato. I due protagonisti hanno sofferto per queste trasformazioni fisiche che, senza dubbio, sono state un ostacolo in più da superare per mettere in scena un film dal sapore veritiero. La Smutniak ha anche parlato di una certa difficoltà emotiva nella seconda parte della registrazione.
Filippo Scichittano che interpreta il miglior amico di Elena e uno dei primi amori del fratello morto porta, assieme ad Elena Sofia Ricci e Paola Minaccioni, un po' di brio alle scene. Al contempo l'entourage femminile, ancora una volta, rispecchiano un po' il vissuto del regista, con donne emancipate, forti ed evocative.
Il film è senz'altro la storia di una vita e di un amore, di due persone completamente diverse che trasformano la passione in un sentimento. Di una donna forte che non vuole perdere ciò che ha di più caro anche se il prezzo da pagare a volte è elevato. Di un uomo che ha sempre amato anche se a modo suo e di una malattia che diventa un'ancora di salvezza rafforzando i rapporti. Perchè lasciandosi trasportare dal film si colgono i particolari che fanno la differenza e non sono le battute pronunciate ma i gesti, gli sguardi i silenzi. Un film adatto a chi vuole andare oltre perchè con Ferzan è questo quello che si fa, si va oltre per cogliere la profondità. Allacciate le cinture perchè si parte per quest'avventura che è la vita e spesso e turbolenta.

TRAMA ( raccontare la trama è riduttivo, per capire e cogliere le varie sfaccettature e sfumature occorre vedere il film...io provo comunque ad illustrarvi gli avvenimenti)



L'inizio ci regala il rumore della pioggia e una scena di vita quotidiana ove Elena e Antonio si scontrano per la prima volta.









Durante una festa Silvia presenta Antonio ai suoi amici. Elena si sofferma a guardarlo e forse intuisce qualcosa anche se è ancora troppo presto per amare.







Antonia osserva Elena mentre lavora e comincia a guardarla con occhi diversi. Il tutto cambia quando, un giorno, Antonio passa dal bar ed Elena, che sta tentando di sistemare la macchina del caffè, gli chiede di leggere le ultime righi del manuale. Lui va via e lei lo segue.












I due vanno al mare e per la prima volta si lasciano andare scoprendo di provare qualcosa l'uno per l'altro. Tredici anni dopo Elena festeggia, con l'amico Fabio, il successo del loro locale. Adesso e mamma di due bambini e moglie di Antonio che tutto sembra tranne che un marito modello.







Elena scopre di avere un tumore al seno. Antonio scappa appena apprende la notizia e lei va a cercarlo dall'amante. La donna gli dici di essere stata lasciata dall'uomo e conforta Elena spiegando che lei non verrà mai abbandonata dal marito.
"non sa tenerselo nei pantaloni...è generoso...basta chiedere"
Durante una partita di pallone Antonio picchia un giocatore e quando torna a casa parla con Elena, ma ogni parola pronunciata da entrambi non corrisponde con ciò che vogliono realmente dirsi. Fabio aiuta la donna a superare la malattia sostenendola e standole accanto, ma al contempo diventa anche un appiglio per Antonio. Maricla, l'amante dell'uomo, si avvicina ad Elena per cercare di aiutarla e forse per aiutare anche lui.




Antonio cambia o magari ci rivela solo il suo lato nascosto. La paura, la voglia di avvicinarsi a Elena, il dolore che diventa più forte di lui e che solo lei può affrontare per entrambi.






Elena è stesa nel letto dell'ospedale, non ha più capelli è molto provata, deperita, diversa. 
Antonio: mi hai mai stimato?
Elena: Io ti ho amato dal primo momento. Tutti dicevano che ero troppo per te...Solo io so chi sei, come sei, quanto sei...
Antonio si spoglia e bacia Elena andando oltre il suo essere, oltre la fisicità, al di là dell'aspetto fisico per ritrovare la persona che ama...il sentimento...quello che unisce la coppia da una vita.



La compagna di stanza di Elena muore, lei scappa e torna a casa. Antonio, in seguito all'insistenza della dottoressa,  riporta Elena in ospedale ma prima di andare torna al mare ove 13 addietro era nato il loro amore.





 Antonio: “Aprilo!”
Elena: “Ma ti sei bevuto il cervello? Ci siamo visti un paio di volte! Che fai, mi regali un anello? Non so nemmeno se ci rivedremo ancora...”
Antonio: “Per questo. Così anche se non ci rivedremo più saprai che sei la donna della mia vita!”

TRAILER



COLONNA SONORA
  1. A mano a mano (Q Concert) (Rino Gaetano) – 3:33
  2. Tema dolce (Pasquale Catalano) – 2:23
  3. Zie (Pasquale Catalano) – 1:46
  4. Tema di Antonio (Pasquale Catalano) – 1:45
  5. Bexo Ascolta (Aynur) – 4:48
  6. Benzinaio (Pasquale Catalano) – 2:24
  7. Fratello (Pasquale Catalano) – 2:02
  8. Doum Doum Doum acoustic versiob (Awa Ly) – 4:40
  9. Tema di Elena (Pasquale Catalano) – 3:18
  10. Altre zie (Pasquale Catalano) – 1:14
  11. Pensilina (Pasquale Catalano) – 1:14
  12. It’s Raining Men (Dolapdere Big Gang) 4:08
  13. Egle Ascolta (Pasquale Catalano) – 1:48
  14. Sobrietà (Pasquale Catalano) – 1:45
  15. Just Another Day (Pis’ton) – 3:52
  16. Lo sguardo di Elena (Pasquale Catalano) – 1:48
  17. Bar Tarantola (Pasquale Catalano) – 1:18
  18. At Last (Etta James) – 2:59
  19. Elena adagio (Pasquale Catalano) – 4:24
  20. Notte casa (Pasquale Catalano) – 1:34
  21. Mare verso (Pasquale Catalano) – 1:01
  22. Silvia Ascolta (Pasquale Catalano) – 0:59
  23. Coerenza (Pasquale Catalano) – 2:05
  24. Tema dolce rep. (Pasquale Catalano) – 2:25

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