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Tra te & me: Il nero e l'argento di Paolo Giordano.

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Oggi Antonella ed io abbiamo l'immenso piacere di annunciarvi la nascita di 
" Tra te & me "

la nostra nuova rubrica dove, quando ce ne sarà l'occasione, scriveremo di libri, di musica, di cinema
e di molti altri argomenti. A differenza di Fatterellando qui non si tratta di una lavoro
 di approfondimento scritto a quattro mani 
ma si tratta di esporre due differenti punti di vista sullo stesso argomento senza confrontarci 
preventivamente, anzi rimanendo rigorosamente all'oscuro del pensiero dell'altra.
Un modo divertente e simpatico per vedere come due persone amiche ma molto diverse
per provenienza geografica, età,  idee e studi possano scoprire dove realmente sono differenti e dove inaspettatamente si assomigliano molto.
 Anche tutti voi siete invitati ad esprimere la vostra opinione e a dirci a chi delle due assomigliate di più.

RECENSIONE DEL LIBRO " IL NERO E L'ARGENTO"
"Il nero e l'argento"è un libro breve ma intenso dove, ancora una vola, Giordano ci stupisce riconfermando la sua immensa maestria. L'abilità di questo autore contemporaneo è racchiusa nel suo esaminare l'animo umano, con l'insieme delle sue paure, fragilità e perplessità, ogni volta con una storia completamente diversa, affascinante, complessa, mai banale e amaramente dolce. Tutto giro intorno alla signora A, una donna forte, forse anche dura ma decisa e dolce. Una tenera aiutante che pian piano diventa un punto di riferimento per la famiglia dell' Io narratore. Attraverso i vari capitoli, anche chi legge, inizia a far parte della routine di questo nucleo famigliare. Il libro, alla fine, lascia nel lettore la stessa sensazione di abbandono provata dai suoi protagonisti. La morte viene analizzata cercando nel passato, nei ricordi e nelle piccole cose un modo per colmare l'enorme vuoto che travolge e distrugge gli equilibri di Nora, Emanuele e suo marito. " Le persone sono piene di memorie sensoriali, confortanti, memorie calde a cui tornare, ma non io: cancello facilmente ciò che non è visivo". Le pagine volano via, la lettura è scorrevole e tra una riflessione e il palesarsi della realtà, tra le sue parole cosi precise e quel descrivere familiare e intrigante non ci si rende conto di essere giunti alla fine.
" Ci districhiamo in fretta dai saluti e camminiamo fino a casa, noi tre soli: due genitori e un piccolo spaventapasseri rattristato che non ci lascia le mani se non quando arriviamo davanti alla porta, come a dire che lui ha capito, ha capito che le persone si allontanano, le persone se ne vanno e basta, per sempre, ma noi no, a noi non lo permetterà, almeno fintanto che ci manterrà uniti così".  Questo romanzo lo consiglio a chi ha voglia di emozionarsi, a chi non ha paura di versare una piccola lacrima, a chi sa che la realtà a volte colpisce duro, a chi non teme il tema della morte e dell'abbandono perchè, come tutte le altre cose belle e brutte del nostro viaggio sulla terra, fa parte della vita.
" Si è sdraiato sul marmo, a pancia in giù, è rimasto in ascolto con un orecchio poggiato sulla pietra, a lungo. Le parlava nella mente, credo, perchè le sue labbra si muovevano, seppure in modo appena percettibile. Si è sollevato in ginocchio e ha emesso un sospiro, un sospiro buffo e un po' affettato, da adulto. Infine, ha pronunciato il suo nome a voce alta:- Anna"

Il nero e l'argento: intervista doppia.

1-Come e perchè ti sei avvicinata a questo autore contemporaneo?
Audrey: La prima volta che ho sentito parlare di Paolo Giordano è stato qualche anno fa al tg, aveva appena vinto il premio Strega, era euforico ma contenuto e, ad ogni sua parola, mi convinsi sempre più che il suo libro mi sarebbe piaciuto. Qualche mese dopo ho acquistato "La solitudine dei numeri primi", un romanzo stupendo che mi ha affascinata e lasciata piacevolmente sorpresa per il suo modo di raccontare, di essere diverso dai soliti autori e per la scrittura scorrevole ma precisa.
Antonella: Come sapete non amo molto gli autori contemporanei, di Giordano me ne aveva parlato bene mia cognata e così ho letto " La solitudine dei numeri primi" che è stato una autentica sorpresa in un panorama letterario per lo più piatto Giordano si distingueva sia per le idee che per la scrittura.
2-Paolo Giordano, sino ad oggi, ha pubblicato tre libri: La solitudine dei numeri primi, Il corpo umano e Il nero e l'argento; qual è stata la tua storia preferita e perchè?
Audrey: Non credo di avere una libro preferito, al massimo ho una classifica. I tre racconti sono completamente diversi: come storia, come complessità dei personaggi principali, come sensazioni e emozioni; pertanto mi risulta difficile decretare una sorta di vincitore visto che ognuno ha una serie di qualità che lo rendono particolare ai miei occhi. Ma se devo proprio rispondere vi lascio la seguente classifica: La solitudine dei numeri primi, Il nero e l'argento, Il corpo umano.
Antonella: Sicuramente il romanzo che ho preferito è stato" Il corpo umano",  qui Giordano abbandona
le atmosfere adolescenziali ed intimiste e presenta un'opera corale, con molti personaggi, prospettive e punti di vista. Il libro si pone tre grandi e fondamentali domande: Cos'è la famiglia? Come si diventa un soldato? Che cosa provoca una guerra?
3-Qual è il personaggio che hai odiato di più e perchè?
Audrey: Nora, decisamente lei, il suo egoismo e quella sensazione di amarezza che mi lasciava suo marito parlando di lei. Si, nonostante l'amore del suo consorte, le belle parole, i sentimenti forti, credo di averla odiata all'ennesima potenza.
Antonella: Senza dubbio Nora, la moglie dell'Io narrante, fredda, anche un po' scostante, non mi piace come gestisce la vita di coppia, non mi piacciono le sue scelte e non mi piace nemmeno il suo modo
di essere disponibile verso gli altri ( quando lo è ) con una sorta di condiscendenza che la rende distante.
4-Qual è quello che invece hai amato di più?
Audrey: Ho amato di più suo marito, la voce narrante, la sua fragilità e quel raccontare in maniera delicata, come se, invece di scrivere, maneggiasse un vaso di porcellana. Le sue piccole paure, i suoi strani segreti da essere umano, le fragilità, i dubbi. Ogni volta che svelava qualcosa in più sulla signora A., Nora o Emanuele; mi rendevo conto della complessità del suo carattere. Quello che alla luce dei fatti doveva essere il più freddo e distaccato dei personaggi, a causa della sua forma mentis di stampo matematico, si rivela poi un uomo dall'animo sensibile, delicato e quasi artistico.
Antonella: Ma, forse, l'Io narrante, un personaggio un po' chiuso in se stesso a volte inadeguato ma con una sua particolare sensibilità.
5-Ti sei legata particolarmente a uno di questi personaggi? Se si, per quale ragione?
Audrey: Mi sono legata particolarmente alla signora A. Leggendo la sua storia, scoprendola un po' per volta, ad un certo punto, ho capito che aveva conquistato anche me oltre che la sua stramba famiglia. Più andavo avanti e più sentivo lo stesso senso d'abbandono e affetto.
Antonella: No
6-Trovami tre parole che descrivano il libro?
Audrey: amaro- delicato- veritiero
Antonella: Cupo, funerario, disperato
7-Secondo te a quale fascio d'età è indirizzato il romanzo?
Audrey: Credo sia adatto principalmente ad un pubblico maturo, questo non vuol dire a gente grande di età, ma a chi ha raggiunto una giusta maturità per coglierlo. Quindi potrebbe leggerlo anche un ragazzo di 16 anni se fosse maturo.
Antonella: Secondo me è un libro per adulti proprio a causa della sua cupezza e disperazione che anche nel finale non trova un riscatto pieno.
8-Faresti leggere questo libro a scuola?
Audrey: Non inserirei il libro nel programma scolastico ma farei sicuramente leggere il romando in qualche progetto di laboratorio riservato agli studenti di età superiore ai 16 anni.
Antonella: No, per gli stessi motivi di cui sopra, bisogna avere una certa conoscenza della vita e anche una certa esperienza, che solo l'età sa dare, per poter leggere un libro del genere senza esserne eccessivamente turbati
9-Riportami 2 massimo 3 frasi che ti hanno colpita e fatto riflettere:
Audrey :"Mi manca il modo in cui ci dava coraggio. La gente è cosi avara di coraggio. Vogliono soltanto accertarsi che tu ne abbia meno di loro"
 "La morte ridispone i ruoli secondo un ordine di importanza formale, ricucire all'istante gli strappi alle regole affettive che uno si è concesso in vita, e poco importante che Emanuele fosse quanto di più simile a un nipote la signora A.avesse conosciuto, che a noi, Nora e a me, piacesse consideraci suoi figli adottivi. Non lo eravamo"
"La sua linfa scorre chiara, limpida e copiosa a dispetto di tutto. Sono convinto che la sua vitalità è inesauribile, che nulla, neppure il dolore più definitivo , neppure il lutto più grave  sarebbero in grado di ostacolarla. In fin dei conti, non si è quasi mai felici o infelici per ciò che succede , si è una cosa o l'altra a seconda dell'umore che ci scorre dentro, e il suo è argento fuso, il più nobile fra i metalli, il migliore fra i conduttori, il riflettente più spietato. Il conforto di saperla cosi forte si mescola alla paura di non essere davvero indispensabile per lei e di esserle attaccato, fra gli innumerevoli modi in cui le sono attaccato, come una sanguisuga che succhia la vita altrui, una specie gigantesca di parassita".  
Antonella: " Non c'è spazio per il pensiero della morte per chi ha un tale eccesso di vita (...)
Il pensiero della morta è soltanto per chi è capace di mollare la presa, per chi almeno
una volta lo ha già fatto: non è neppure un pensiero forse, è più simile a un ricordo."
" Eravamo, a dispetto delle nostre speranze, indissolubili l'uno dall'altro "

TRAMA:
Paolo Giordano
Questa è la storia di Nora, suo marito e loro figlio Emanuele. Una storia fatta di piccioli ricordi, emozioni e dolore misto a felicità. La storia di una famiglia e della signora A., quella che senza volerlo, giorno dopo giorno, è entra nel cuore di tutti prendendosene un pezzetto. La vita di A, vedova fedele, innamorata, genuina; viene ripercorsa attraverso i ricordo di un uomo amante dei numero, delle logiche, delle verità che perde un po' se stesso e l'equilibrio familiare attraverso l'abbandono di chi aveva dato ordine, spazio, tempo e delicata bellezza alla loro quotidianità.


Clicca qui se vuoi andare da Antonella del blog "Il tempo ritrovato" per leggere la sua recensione.

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