Per cucinare bene serve uno stato d'animo ottimale perchè la cucina è amore e solo se sei in pace con te stesso riesci a dare il meglio, soprattutto in pasticceria. La torta lievita di più se mescolando l'impasto con le fruste elettriche ti senti euforico, i cornetti sono più soffici se lavorando la sfoglia hai un tocco leggero, il cioccolato si scioglie meglio se sorridi. Certo, cucinare quando si sta male può anche essere un modo per ritrovare un attimo di pace ma la perfezione si raggiunge solo con il cuore colmo di gioia per questo, qualche giorno fa, dopo tanti anni, ho commesso un errore.
Un plumcake sbagliato
Venerdì pomeriggio, tra le mura della mia piccola oasi felice, circondata dalle cose che solitamente mi rassicurano: ciotole, fruste, forme, sac à poche, vaniglia e cioccolata; commisi un grande errore.
Difatti, mentre mescolavo gli ingredienti del mio plumcake iniziai a vagare senza meta tra i ricordi confusi che, uno dietro l'altro, mi condussero nel lontano 1959. Un vecchio viaggio che portò, in una giornata piovosa, me e Marie in una casa misera e modesta a festeggiare un improbabile Natale.
-dove siamo finite?- chiese Marie ritrovandosi ricoperta sola di vecchi stracci.
-non saprei!!...boh!! sembra la campagna inglese o forseeee... siamo in Irlanda?... oddio, non lo so!!!- risposi cercando di trovare un indizio che mi facesse capire.
-ragazze, cosa state facendo? ... è Natale e bisogna preparare il plum putting per papà- disse una giovane donna con i capelli raccolti e un grembiule bianco stretto in vita.
-il plum putting?- la domanda di Marie uscii dalla sua bocca come un suono stridulo.
-si, hai perso la memoria? guarda che sei stata proprio tu ad avere la splendida idea di addensare il frumenty con pan grattato, uova e frutta secca- ricordò la ragazza.
-ah...già ahuahuahuahu che sciocc!!...- rispose Marie dopo che le pestai il piede per richiamarla all'ordine.
Quel giorno, in un posto assurdo, senza tutte le attrezzature che si usano oggi per cucinare, intonando i canti natalizi, tra un sorriso e uno scherzo preparammo l'antenato del plumcake. E, sempre quel giorno, capimmo l'importanza del creare in pace e armonia.
Bene, distratta da quel ricordo felice, dal volto sorridente della mia amica e dalla pace che pian piano mi invase il cuore feci cadere le banane tagliate a rondelle e il mango a cubetti nell'impasto del mio plumcake. Non potendo rimediare all'errore infornai il mio dolce e con grande stupore, dopo all'incirca 45 minuti, scoprii che non tutto il male viene per nuocere e che , nonostante la tristezza, la sbadataggine e il senso di insoddisfazione, avevo preparato qualcosa di buono. Un nuovo dolce da inserire nel mio menù.
Tagliai le fette e le portai con me nel gazebo per gustarmi una buona merenda assieme alla mia piccola Elena.
-amore, tieni!!!- passai un piattino alla mia birbantella che l'addento con gusto quel plumcake sbagliato.
-buono!!! ma è diverso dal solito, vero mammina?-
-si, tesoro-
-Edoardoooo!!!- gridò Elena indicando con il dito il nostro aiutante che, uscendo dalla macchina, salutava con un bacio veloce la mazza di scopa.
Cari amici, ancora una volta ho lasciato che il cuore ingannasse la mente e il mio sesto senso.
Ancora una volta ho visto bene ma ho agito in modo sbagliato.
Dicono che gli errori aiutano a crescere e che sbagliare ci permette di non cadere nuovamente in un altra tremenda complicazione, ma non è sempre cosi.
Come al solito vi lascio la ricetta di questo dolce semplice e veloce:
il Plumcake allo yogurt con banane e mango.
Baci Chloé