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Rosetta Senza glutine alla melanzana di Sant’Oronzo destrutturata per la sfida “Il miglior panino d’Italia”

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Banner_HP_panino_blogger_1160x660Quest’anno, oltre alla sfida di “Saranno Famosi” che coinvolge 20 tra i migliori Sous Chef italiani, vi è una seconda sfida: quella tra le varie foodblogger del network iFood. Difatti, le 20 squadre scese in campo, dopo aver sostenuto i loro Sous Chef hanno decretato, all’interno del proprio gruppo, una rappresentante che, in nome del team, ha elaborato un super panino al fine di aggiudicarsi il titolo di “miglior panino d’Italia” . Ogni squadra, come nella precedente competizione, è composta da 5 iFoodies e il capo squadra, dopo aver ricevuto i prodotti “Inalpi”, ha preparato il panino che non solo rappresenta il proprio team ma anche una regione del nostro amato stivale. Pertanto ogni panino avrà forti legami con il territorio e la provenienza geografica degli ingredienti. E ogni settimana, per 4 settimane, 5 squadre si sfideranno a colpi di morsi e leccate di dita. Una volta decretate le 4 semi finaliste un ulteriore votazione porterà in finale, a Milano, alla Festa della Rete, due di loro per essere giudicate da una giuria tecnica.

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Perchè vi racconto tutto questo?

Facile, perchè io rappresento la mia squadra (composta da Veronica Garo, Valentina Spinetti, Antonietta Cittadini e Stefania Verardi) e, con grande onore e piacere, anche la mia regione: la Puglia.

Con quale panino concorro?

Con una meravigliosa rosetta senza glutine alla melanzana di Sant’Oronzo destrutturata.

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Il perchè di questa scelta?

Le motivazioni sono diverse. In primo luogo volevo davvero racchiudere tutta la bontà e la genuinità, oltre che la tradizione della mia regione, in un panino. Secondo poi, al contempo, volevo far ballare le vostre papille gustative ideando un qualcosa di sano che potesse però piace al maggior numero di persone (grandi, piccini, snob e non…), e che fosse accessibile anche a chi, come me, spesso dal “paninaro” guarda gli altri addentare super hamburger senza avere la possibilità di assaggiare. Quindi, solo per voi, la spiegazione passo passo della nascita di questo panino:

1- Tradizione e genuinità: Quando dici Puglia, per la maggiore, tutti pensano alle orecchiette con le cime di rapa e qui, le cime di rapa, si mangiano davvero nel pane e anche sulla pizza. Però, pensateci un po’, siamo decisamente fuori stagione per proporre qualcosa del genere. Invece la melanzana è di stagione in quanto la semina inizia nel periodo primaverile e la raccolta in piena estate. Il passo dalla melanzana alla deliziosa ricetta è stato breve. Per prima cosa la parmigiane leccese ha una forte valenza territoriale ed è ben ancorata, non solo alla tradizione, ma soprattutto agli stili di vita dei salentini. Per questo, tale bontà, viene preparata per la festa di Sant’Oronzo, patrone della città di Lecce, che ogni anno si festeggia il 26 agosto. La ricorrenza è legata alle feste pagane che ripercorrevano le varie stagionalità è questa, sancisce un po’, la fine dell’estate e il rientro a casa. Ora, come accade per tante città fortemente ancorate alla tradizione, nel giorno di festa, il 26 agosto, si usa  mangiare il galletto arrostito oppure il ragù. Invece, nella vigilia di penitenza, come da consuetudine cattolica, ci si saziava con la parmigiana confezionata in maniera ricca come un buon piatto di pasta al forno contenete: uova sode, mozzarella, polpettine, prosciutto…  Credetemi, chi vive al sud non disdegna mai un super panino con un pezzo di parmigiana all’interno e da qui nasce l’idea di destrutturare il piatto per poterlo inserire in questo panino rendendolo più leggero, fresco, gustoso e anche genuino.

2-Territorio: Nel mio panino ho cercato di farvi assaporare davvero la Puglia per questo miscela profumi e sapori. Tutti gli alimenti selezionati sono stati coltivati e prodotti proprio qui. La melanzana pugliese si sposa con i nostri pomodorini aromatizzati con la menta fresca e l’olio d’oliva proveniente dalle campagne  monopolitane. Il prosciutto della ricetta originale è stato poi sostituito con del capocollo di Martina Franca, un prodotto tipico dal sapore eccezionale e di elevata qualità. Le polpettine, invece, appartengono alla tradizione del sud est barese ove si è soliti mescolare pane e macinato per ottenere una polpetta profumata e dalla consistenza morbida all’interno e croccante fuori. Come avrete capito questo panino contiene il profumo degli alberi d’ulivo che si mescola con la brezza marina della costa Adriatica portando con se quel pizzico di follia della teranta unita alla bellezza, alla cultura e all’amore per il territorio. Ad ogni morso sembra quasi di vedere le nostre nonne intente a preparare le leccornie di una volta che, attraverso la destrutturazione, si vestono di modernismo andando avanti ma con uno sguardo al passato.

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Cosa dirvi di più!! Questo è il mio panino, il panino della Puglia e il panino della mia squadra. Se volete scoprirlo cliccate qui e provatelo anche voi. Ah! Se vi piace non dimenticatevi di andare su iFood e condividere la mia ricetta sui social.


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