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Caratteri Vaganti

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Qualche tempo fa ho scoperto un blog ad alto contenuto culturale, un luogo accogliente, raffinato e pieno di libri, un piccolo circolo letterario allettante e stimolante.
Quando si entra in Caratteri vaganti, ci si avvicina a un'interfaccia semplice e recettiva, ma anche nel mondo di tre giovani donne: Nina, Bulma e Clem.
Ninaè una mia compaesana, Bulmaè calabrese e Clem brindisina. Tre menti eccellenti, tre neo laureate con il massimo dei voti in filosofia, che hanno deciso di condividere la loro passione per la letteratura attraverso questo blog, che rispecchia e riflette i diversi interessi di ognuna di loro. Clemè un'appassionata di fotografia e poesia, ultimamente ha anche pubblicato un libro intitolato "Giuro che ho smesso", una raccolta di versi e rime tutte sue. Bulma ama gli horror, i fantasy e la letteratura straniera; scrive racconti e oltre ad aver vinto un concorso ha anche pubblicato qualcosa. Nina, invece, è un'appassionata di classici italiani e stranieri; una persona generosa e dall'animo sensibile con un grande punto di forza: la dialettica. Il loro blog è rivolto soprattutto ai giovani talentuosi che non riescono a farsi conoscere o/e non trovano spazio nell'editoria a causa di un sistema che non premia sempre il migliore, bensì il più famoso, il più conosciuto o chi è già affermato. Per questo Caratteri vaganti, nel suo piccolo e con tanta voglia di fare ed aiutare, ha indetto un concorso attraverso il quale cerca di sponsorizzare ciò che ritene valido in ambito letterale, basta inviare una mail al loro indirizzo di posta elettronica : caratteri.vaganti@libero.it, e allegare il vostro racconto, poesia o manoscritto. Le nostre tre filosofe vi leggeranno con attenzione ed esprimeranno il loro umile giudizio in moda da aiutarvi.

Ecco come e cosa scrivono. 

BULMA
Lo stagno di fuoco, pubblicato proprio ieri, l'inizio:
 "Lo stagno di fuoco" è un libro (incantevole, incredibile) ambientato quasi esclusivamente nell'Inferno, in un Inferno fantasioso e pazzesco; racconta dell'Apocalisse, di come un pugno di uomini e angeli restino fuori dalla suddivisione buoni-cattivi per motivi misteriosi, e di come i protagonisti si muovano tra dannati ed Eminenze, demoni e Squartatoi alla ricerca di un fine che sia il più lieto possibile.
Dove sta la cavolata, vi chiedete? Sta nel fatto che un maledetto genio ha definito "Lo stagno di fuoco" «il romanzo storico sugli ultimi giorni dell'umanità». Proprio così, storico. Non fantasy, eh! È evidente che un romanzo che tratta di tutte quelle belle cose non sia fantastico ma storico, e magari anche ben documentato. Già. E la cosa più bella è che a scrivere questa corbelleria non è stato un umile blogger come me, o qualche recensore folle o qualche bimbominkia con una cognizione distorta dei generi letterari. Qualcuno ha scritto questa definizione, con manifesta fierezza, sulla copertina de "Lo stagno di fuoco", e la Sperling, che non è certo una casa editrice piccola e sprovveduta, non ha evidentemente avuto niente da ridire...per continuare la lettura clicca qui

Come potete notare Bulma non ha peli sulla lingua e già dalle prime battute si evince che è una tipa tosta dalle idee molto chiare.


NINA
Cantacronache non sapete cos'è? vi lascio un assaggino giusto per gradire:
Un'esperienza musicale e culturale italiana, forse poco conosciuta, forse troppo breve, troppo "rossa" per essere abbracciata da un vasto pubblico; eppure l'esperienza di "Cantacronache" è stata decisiva per la storia del cantautorato italiano: questa esperienza precede cronologicamente e non solo, quella che sarà l'opera di artisti come De Andrè, Guccini, Gaber e tutti gli altri cantautori, famosissimi e molto amati.
Decisiva perchè "Cantacronache", gruppo fondato a Torino nel 1957 da Sergio Liberovici e Michele Straniero, è stato un progetto ambizioso e rivoluzionario: nell'epoca della canzonetta sanremese, espressione di un'Italia piccolo borghese, che vuole lasciarsi alle spalle gli anni bui del fascismo e della guerra, rifugiandosi nel mondo dei consumi, nella spensieratezza dell'oblio della memoria, nell'indifferenza rispetto ai problemi sociali, alle contraddizioni politiche della nazione ricostruita, questi musicisti e letterati assumono come obiettivo principale della loro arte quello di "Evadere dall'evasione"... se volte sapere il seguito cliccate qui

Be', cosa ne pensate? Come vedete, Nina, scrive benissimo e riesce sempre a regalare delle chicche, altro post da non perdere e il dialogo con Socrate che ho trovato molto interessante.

CLEM
Se una notte d'inverno un viaggiatore la sua introduzione:
Il romanzo che recensisco è un avviluppo di frequenze che si sovrappongono, portando in auge l'unico vero protagonista di ogni romanzo: l'atto stesso di leggere. Tu, lettore, «sei sempre uno dei tu possibili»"Se una notte d'inverno un viaggiatore" è una rincorsa che si lascia alle spalle le ambiguità di spazio e tempo, per riesumare qualcosa di simile ad un "mondo illeggibile, senza centro, senza io". Attraverso il libro, il non-tempo diventa tempo e la luce fioca di un'idea diventa faro nella notte. Italo Calvino non si smentisce: ogni frase che sorregge l'impianto del romanzo trasuda una genialità mai costruita. Il lettore (o forse dovrei chiamarlo il protagonista?) entra in questo claustrofobico mondo di incroci attraverso una cartina geografica che sottende misteriose viuzze. Come in due specchi che si riflettano, il libro sembra proiettarsi all'infinito verso il suo centro, senza mai raggiungere l'orizzonte. Eppure lo sfiora, come un centro di gravità permanente che risveglia passaggi nascosti dell'individuo che legge e a cui lo scrittore si rivolge, come coperto da un velo...se volte continuare la lettura cliccate qui
Clem ha un modo di recensire altamente professionale, leggere ciò che pensa ci arricchisce su più fronti, non solo dal punto di vista letterario, ma anche culturale e questo passo ne è la dimostrazione.


Se Clem, Nina e Bulma vi sono piaciute non vi resta che tuffarvi nel loro mondo fatto di libri, letteratura e cultura.

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