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Al mio papà

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Essere genitore non è una cosa facile, nessuno può insegnarti l'arte del buon papà o della brava mamma, devi capire tu qual'è la strada giusta e poi aspettare per vedere se hai fatto un buon lavoro o se hai fallito.
La settimana scorsa ho discusso sull'argomento con una persona che, a mio avviso, ha fallito alla grande su tutta la linea, anche se crede di essere stata una grande. Questo soggetto mi ha detto che è stata un bravo genitore perchè ha dato libertà ai figli, libertà che gli dava per andare in un'altra casa, da un'altra persona che non era il suo consorte. Scusate ma questo non è dare libertà, bensì farsi i propri porci comodi. Il discorso continuava affermando che un vero genitore lascia vivere e che un genitore severo è un cattivo genitore, mosso dall'ignoranza e dal non sapere.
Sinceramente io non credo che sia cosi, il mio papà è un tipo severo, che solo con uno sguardo mi incollava alla sedia quando ero una bambina, uno che se dovevo andare a ballare mi imponeva di rincasare alle 4:00, che per chi vive al sud vuol dire andare via quando inizia la festa. Ma il mio papà severo è andato via da me solo quando il lavoro l'imponeva, il mio papà severo mi portava tutte le domeniche a passeggio, mi comprava il gelato e anche se in settimana non aveva tempo di giocare con me, un attimo per raccontarmi una storia lo trovava sempre.
Il mio papà severo non mi avrà dato la libertà della quale hanno goduto i figli di tale soggetto, ma non perchè mosso dell'ignoranza o del non saper educare, come affermava questa persona piena di pochezza. Il mio papà ha voluto proteggermi dalle delusioni e dalle amarezze della vita, anche se certe cose non si possono comunque impedire e nelle sue regole era racchiusa la voglia di farmi diventare una persona come si deve.
Oggi ho 30 anni e il mio papà severo non mi ha mai lasciato per i suoi porci comodi, anzi non ha mai avuto nemmeno un vizio, pur di soddisfare i miei di desideri. Il mio papà severo mi prende ancora in braccio e non perchè lui è stupido e io mammona (anzi papona), ma solo perchè è il modo che abbiamo per esprimere il nostro amore. Il mio papà severo, quando va a fare la spesa, passa delle ore a cercare la dicitura "senza glutine" sugli alimenti, ma non perchè sono la cocca, bensì perchè vuole rendermi felice anche con le piccole cose. Il mio papà severo sa tutto di me, che amo il rosa, che adoro le fragole e il mango, che ho paura degli aghi... legge persino questo blog, mi appoggia ed aiuta. Il mio papà severo, non avrà due lauree, ma scusate è il miglior papà del mondo perchè è grazie a lui se sono diventata quella che sono. Il mio papà severo mi ha insegnato il rispetto, l'educazione, l'amore per l'arte e la musica e mi ha dato la libertà mentale e la possibilità di guardare oltre. 
Perciò AUGURI PAPONE MIO!!!!!
Questa è per te perchè tu sei il papà perfetto.


FATHER AND SON (TRADUZIONE)
Padre:
Non è tempo di cambiare
calmati, rilassati
sei ancora giovane, questo è il tuo torto
hai ancora molto da imparare
trovati una ragazza, sistemati
se lo vuoi ti puoi sposare
guarda me, sono vecchio, ma felice
Ero come te una volta, e so che non è facile
stare tranquilli quando ti entusiasma qualcosa
prendi tempo, pensaci molto
pensa a tutto quello che già hai
perché domani tu sarai ancora qui
ma potrebbero non esserci più i tuoi sogni.
Figlio:
Come posso spiegarmi
quando lo faccio non mi considera mai
è sempre la stessa vecchia storia
dal momento in cui ho iniziato a parlare
mi è stato ordinato di ascoltare
ora ho una possibilità e so che devo andare
lo so, devo andare
Padre:
Non è tempo di cambiare
siedi qui, prendila con calma
sei ancora giovane, questo è il tuo torto
quante ne dovrai passare ancora
trovati una ragazza, sistemati
se lo vuoi ti puoi sposare
guarda me, sono vecchio, ma felice
(Figlio: via, via, via, devo prendere
da solo questa decisione – no)
Figlio:
Quante volte ho pianto
tenendomi dentro le cose che sapevo
è dura, ma è più dura far finta di niente
se avessero ragione, sarei d’accordo
ma sono loro che non mi capiscono
ora ho una possibilità e so che devo andare
lo so, devo andare
(Padre: resta, resta, resta
perché devi andare e prendere da solo questa decisione?)”.

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