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Chi "ringraziare" se i marò rischiano la pena di morte.

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Non fanno niente, ci sputtanano nel mondo, e pretenderebbero anche rispettoso silenzio,
toni bassi, chè il manovratore non va disturbato. Peccato che dorma, peccato che il 
Commissario del Governo sulla vicenda, Staffan de Mistura, si comporti come uno
invitato al tè delle cinque, peccato che sia vistosamente uno che avrebbe difficoltà a far
liberare due polli prigionieri di vegetariani, figuriamoci due militari italiani innocenti
in balia delle lotte elettorali indiane.



Ma la colpa è di chi lo ha messo a ricoprire quell'incarico e lo mantiene dopo 
quasi due anni di scandaloso fallimento, ovvero il governo; di chi è comandante in capo
delle Forze Armate, ovvero il presidente della Repubblica; ma la colpa è anche di deputati 
e senatori, componenti della Commissione Esteri, che mai, dico, mai, hanno dimostrato interesse,
che bivaccano in TV  ( non è vero presidente Casini? Non è vero presidente Cicchito? ),
mai, mai fare un po' di casino sulla sorte di Massimiliano Latorre e di Salvatore Girone.
E' l'ora di additarli al paese, prima o poi si rivoterà, no? Non votano anche i militari e le 
loro famiglie? Non c'è tra gli elettori qualcuno col senso della sovranità nazionale,
più semplicemente della giustizia? Non ci sono seimila militari in servizio antipirateria
per i mari del mondo, esposti alla stessa sorte?


I principali responsabili per assenza, inerzia, incapacità e non volontà
della vergogna nazionale incarnata in due fucilieri di marina sequestrati illegalmente
in India  da ventuno mesi sono certamente Giorgio Napolitano, Enrico Letta, 
Emma Bonino e Mario Mauro.
Ma la nostra è una Repubblica parlamentare, agli eletti dai cittadini sono demandate
le funzioni di controllo del rispetta della nostra sovranità.
Sapete quanti sono i componenti delle commissioni Esteri dei due rami del Parlamento?
Presiedute, lo ripeto, da Pier Ferdinando Casini  e da Fabrizio Cicchito, due che 
non difettano di visibilità, un'intervista e un programma TV al giorno non glieli toglie nessuno,
e fervono verve polemica e un ego ben sviluppato. Ma sullo scandalo dei marò silenzio di tomba,
non credono che la storia porti o tolga voti. Dovrebbero capire che sbagliano.


L efamiglie dei due fucilieri  e i loro commilitoni finora hanno trattenuto la rabbia
e contenuto il dolore, mai una parola di troppo; sono militari. Ma sarebbe sbagliato dare per assicurato per sempre questo comportamento, non se il tempo passa e la capacità di una soluzione giusta
si allontana sempre di più. Guai se i disperati si ribellano!


Dopo oltre 640 giorni, durante i quali l'Italia ha subito un ricatto continuo da parte dell'India
e rinunciato ad affermare anche la sua sovranità nazionale proponendo un arbitrato internazionale
a cui Dheli non avrebbe potuto sottrarsi, è sempre più evidente che ormai il governo è 
supinamente pronto anche ad accettare una  pena lieve sancita dall'India nei confronti di 
Massimiliano e Salvatore perchè giudicati responsabili di eventi colposi, nonostante i due siano
innocenti e il processo sia illegale quanto la prigionia.
La conseguenza di tale viltà è semplice e brutale: il giudice monocratico indiano,
presidente di un Tribunale Speciale, potrebbe essere chiamato a pronunciarsi su prove ben
più gravi di quelle previste per reati colposi, non esclusa la condanna a morte.



L'ineffabile De Mistura, appena rientrato dall'India, accompagnato da tale successo,
ci dice che la prassi della NIA ( polizia antiterrorismo, che non si capisce cosa c'entri )
è di mirare in alto, ovvero " usare le così dette maniere forti nel suo rapporto "; quindi se 
la relazione conclusiva sulle indagini svolte dall'Agenzia configura un reato ben più grave, ritornando
alle vecchie ipotesi di un omicidio volontario per il quale l'ordinamento giudiziario indiano prevede
la pena di morte, De Mistura aggiunge lieto che non bisogna prenderli sul serio.
La Bonino con certezza granitica, la stessa espressa quando ci ha spiegato di non essere certa
dell'innocenza dei due marò, esclude l'ipotesi.
Il governo indiano pattina allegro tra possibili equivoci linguistici e decisioni insindacabili
dei giudici, tanto non si sente sfidato in nessun modo dall'Italia nelle sedi internazionali.


Il 21 marzo scorso i due fucilieri erano in permesso in Italia e avrebbero dovuto restarci.
Li hanno costretti a tornare a Delhi per essere giudicati per un reato per il quale l'ordinamento 
giudiziario indiano prevede la pena di morte, infischiandosene di quanto è previsto dal 
Codice Penale Italiano, dalla Costituzione e da precise sentenze della Suprema Corte.
Un ministro degli esteri Giulio Terzi, si è nobilmente dimesso per protesta, abitudine quasi
sconosciuta in Italia, rivolgendosi al Parlamento.
Apete cosa ritenne di rispondere intervenendo in Aula l'allora vice segretario del PD ,
Enrico Letta?  Cito da Youtube: " il Ministro Terzi con il suo comportamento ha gravemente offeso
Il Parlamento e il Governo, E' stato un atteggiamento irrispettoso nei confronti di Napolitano
e strumentale verso i due marò e le loro famiglie " e non è finita qui. " Viviamo in un tempo in cui
pare non esserci più alcun limite alla decenza, un tempo in cui la voglia di ribalta e di protagonismo
portano a lacerare qualunque decenza istituzionale. Il rispetto per le istituzioni è un valore e forse mai si è assistito a una caduta di dignità come quella a cui abbiamo assistito ieri.
Con la scena di ieri Terzi ha fatto forse un passo in avanti verso un prossimo parlamento
ma quel che è certo è che la dignità ed il prestigio dell'Italia hanno fatto cento passi indietro "


Io non ho alcuna fiducia nella volontà di riportare a casa i due marò se il Presidente del Consiglio
è lo stesso di questo discorso.
Ma è al Parlamento che si deve chiedere oggi conto.

( Fonte Maria Giovanna Maglie su Libero del 29/11/2013 )



Aspettando Natale 2- Il Natale nei telefilm di ieri e di oggi

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"... è bene tornare bambini qualche volta e non vi è miglior tempo che il Natale, allorché il suo onnipotente fondatore era egli stesso un bambino..." 
Charles Dickens






Quando si parla di Natale si descrivono anche una serie di momenti speciali e unici, attimi nei quali ci si accuccia sul divano avvolti nella coperta in cerca di coccole e cose belle da vedere. L'anno scorso ci siamo divertiti nel ricordare i film che ci anno da sempre accompagnato durante questi giorni (cliccare qui). Quest'anno vorrei rispolverare qualche cassettino della memoria con i tanto amati telefilm.  Chi di voi non ha adorato o adora una serie tv e la segue con passione nella speranza che non finisca mai? E chi tra voi non si è emozionato, arrabbiato, agitato, divertito e perchè no, anche entusiasmato nel festeggiare con un telefilm? Beh, sono convinta che almeno una volta nella vita, con almeno una serie tv vi è successo tutto quello che ho appena scritto e per gli amanti della set-come l'episodio non è stato di certo isolato. Io, per esempio, mi ricordo di una Audrey bambina che si accoccolava col suo papino per guardare Fantaghirò, Sorellina e roba varia, questa scena si è ripetuta per anni. Perchè quando arrivava il Natale ritornava anche lei, Tarabas, Romoaldo, Strega Bianca, Re, Senza Nome, Strega Nera, Fulmine e Saetta. Poi sono arrivate le serie tv a tema prettamente natalizio come quelle recitate da Jarry Scotty con la partecipazione di Lino Banfi e Amelia Monti, vi ricordate? Si chiamava "Il mio amico Babbo Natale". Come ben sapete in ogni telefilm che si rispetti, almeno in una stagione, deve comparire la famosa puntata a sfondo jingle bells. La mia carrellata di telefilm very Christmas comincia con la puntata 6X12 dei Robinson, quando la piccola Olivia racconta a Denise di aver visto 3 Babbo Natale diversi: uno caucasico, uno asiatico e uno americano-africano, per questo si fa mille domande sull'uomo con la barbona. Denise, come accade spesso anche nella realtà, cerca di spiegarle il tutto in maniera più credibile possibile. In Willy il Principe di Bel Air, episodio 2X13,  questa festività si trasforma nell'occasione giusta per una bella gita in montagna. Puntata ricordata da tutti perchè  per la prima volta Carlton si esibirà nel suo celebre balletto e menzionata da pochi per l'abilità di Willy nel salvare la famiglia Banks da un ladro astuto e approfittatore. 
In "Una mamma per amica" (1X10) le nostre Rory e Lorelai attraversano una fase critica. Emily e Lorelai discutono per la cena di Natale arrivando, come accade spesso, ad un punto di non ritorno. Alla fine Rory si reca dai nonni lasciando la mamma sconsolata e triste da Luke che, per farla sorridere, le crea un hamburger Babbo Natale. Nel finale Richard sviene e tutti corrono in ospedale, compresa la nostra mamma per amica che presa dall'agitazione vaga per la struttura come una matta. 
In O.C. Seth Cohen ha la fortuna di scartare un regalo molto sexy, la bella e amata Summer travestita,per l'occasione, da Wonder Woman. Maschietti, scommetto che un regalo cosi l'avreste apprezzato un bel po'.
E voi donne, non ditemi che non avete mai sognato di essere al posto di Donna nell'episodio 4X15 di Beverly Hills 90210? Ricordate? Dylan sexy più che mai, con il suo maglioncino grigio chiaro, si ferma proprio sotto il vischio e Donna, dopo il benestare di Kelly, si fionda come un'allupata e se lo bacia più volte. Ah, santo vischio e benedette coincidenze, perchè non capitano mai a noi, femmine del mondo comune, affari del genere?
Cari amici, se guardiamo bene questa festa non è solo amore, baci, regali e grandi domande. Come abbiamo visto nello scorso post è soprattutto simbolismo, per questo Friends ci mostra con tante risate cosa accade prima della vigilia, durante i grandi preparativi. Perchè diciamoci la verità! Quando le cose si fanno assieme è più bello ma se non si è perfetti come Monica, nel preparare un albero, si rischia di far perdere quella sensazione di festa che solitamente sentiamo, in questo periodo, legata ad una serie di gesti, oggetti e piccole attenzioni che ci hanno accompagnato per anni sempre nello stesso identico modo. In questa puntata Monica alias la maniaca della perfezione dà il meglio di sé incarnando la donna tipo nel momento degli addobbi. Di grandi preparatici si parla anche in The New Normal quando tutta la famiglia decora l'albero e si scopre che Jane diventa particolarmente dolce quando beve lo zabaione.

Spesso, però, il Natale diventa anche movimentato, come quello di Dawson's Creek (6X10). Una cena super affollata a casa Leery, vede come protagonisti Joey, Eddie, Dawson, Natasha, Todd, Jen e sua nonna e Audrey. Quest'ultima è imbottita di alcool e barbiturici e dopo aver esposto tutta la situazione senza mezzi termini, prende la nuova macchina di Pacey ed entra in casa Leery creando un bel danno.Eddie lascia Joey e Natasha spiega a Dawson che lui non conta nulla nella sua vita. Una delle poche puntate ove tutti vengono riuniti e dove tutto va a sfacelo. Proprio come nelle migliori famiglie quando ogni tanto ci si ritrova scoppia la lite.
Inutile girarci attorno gli sceneggiatori americani adorano inserire nei maga pranzi degli inconvenienti sconvenienti. Quindi chiudete gli occhi e catapultatevi con me nel lusso dell'attico più in nell'upper east side, siamo nella puntata 1X11 di Gossip Girl, è la vigilia di Natale e Harold Waldorf torna a casa con il fidanzato Roman. Blair è sconvolta e decide di escogitare un piano per liberarsi del nuovo compagno del padre. Harold però capisce che sua figlia è infelice, i due si chiariscono e la ragazza accetta l'amante del padre. Nel frattempo Serena e Dan decidono di farsi un regalo low cost e dopo essersi stupidi a vicenda fanno l'amore per la prima volta. Liy riceve una proposta di matrimonio dal ricco Bart Bass, che poi sposerà, proprio quando Rufus povero in canna decide di confessare il suo amore. Naturalmente non è finita qui, in uno dei mie telefilm preferiti Grey's Anatomy( 6X10), tutti sono riuniti e mangiano avvolti in un'atmosfera un po' pesante . Ad un certo punto il padre di Miranda, giunto a Seattle per controllare la figlia, attacca la povera chirurga deluso dalla fine del suo matrimonio e lei, al cospetto di tutti, per la prima volta parla con il cuore in mano della sua vita privata. 
Poi abbiamo il grande festeggiamento nel festeggiamento, come un bel matrimonio porta grane fatto di equivoci della puntata "Christmas" di Guys with Kids. Famiglie che si riuniscono e famiglie che si separano, come in Suburgatory, ove George manda Tessa a New York  con la madre. Ryan scopre di essere stato adottato e Dalia per Natale vuole Carmen. Cosi vi avevo detto? In america amano complicare la cose più del necessario.

Alla luce degli ultimi fatti vine da affermare " per fortuna non tutti passano il Natale in casa", per questo Scrubs, nella sua prima stagione, ci regala una vigilia lavorativa. Stessa cosa accade anche nell'episodio 3X10 di Dr. House tra il collasso di un polmone, un po' di vicodin e la sconfitta del dottore più amato e odiato di tutti i tempi. In conclusione, per la serie Natale e lavoro, abbiamo 2 broke girls alle prese con l'affitto da pagare e la vendita dei loro cupcake a dei tipi diciamo cosi, un po' bizzarri. Mentre Supernatural nella terza stagione della sit-come ci mostrai i fratelli Dean e Sett alle prese con un pericoloso e cattivo Babbo Natale. Ragazzi, i polizieschi, i gialli, i noir, restano cosi anche quando sul mondo cala la bontà e l'amore.  Infatti, in NCIS il team indaga su un omicidio, Di Nozzo non riesce ad essere contento per l'arrivo del padre in città e Abby mostra il suo entusiasmo per le feste. Ma cosa succederà mai a Los Angeles? Bene in NCIS Los Angeles, come volevasi dimostrare Callen, Sam, Densi e Deeks lavorano ad un caso, Hetty fa un viaggio e Nell ed Eric passano le vacanze al lavoro. E poi? e poi abbiamo Glee che offre un tributo a "Love, Actually" con diverse storie. Nei "I Griffin, Peter racconta la sua versione della Natività. In American Dad, Steve si comporta male e Stan lo porta dal nonno in prigione per fargli raccontare la storia del Krampus, demone natalizio che punisce i bambini capricciosi. Parlando di Arrow, scopriamo una puntata un po'triste, Oliver scopre che Moira e Thea hanno smesso di celebrare il Natale da quando lui e suo padre sono scomparsi. Tommy chiede a Lauren di passare il Natale con lui, ma quest'ultima declina l'invito perchè quel giorno è anche il compleanno di sua sorella. Nei fantasy, secondo voi cosa potrà mai accadere? Beh, vi riporto subito un esempio di Natale tra vampiri. Quello della serie The Vampire Diaries dove troviamo Stefan e Caroline che si scontrano con il piano di Tyler riguardante Klaus. Elena e Demon, invece, vanno a casa delle ragazze per aiutare Jeremy e Bonnie con un demone. Potrei continuare all'infinito nel raccontarvi tutte le varie sfaccettature delle festività nelle varie set-come, questo perchè non esiste un telefilm che non abbia almeno una puntata incentrata sul tanto amato ed atteso Natale. Ogni serie tv sceglie una sfaccettatura diversa per rappresentare questi giorni, abbiamo chi lavora e non festeggia, chi non festeggia perchè deluso dalla vita, chi non può fare a meno di commemorare questo giorno, chi si riunisce e chi no, chi dichiara il proprio amore, chi pensa di finire le cose, chi canta, chi balla, chi gioisce, chi si sposa e chi semplicemente aspetta quel momento con le persone a lui care. In poche parole le varie realtà vengono potate in scena anche con un pizzico d'ironia, paura, mistero o semplicemente voglia di ricordare che, come diceva una famosa pubblicità, "a Natale puoi, fare quello che non puoi fare mai: riprendere a giocare, riprendere a sognare, riprendere il tuo tempo che ricorrevi tanto..."
wall realizzato da "Le chat noir"
La chicca di Melinda
Anche l’antica Grecia festeggia il Natale e lo fa nelle avventure di Xena e Olimpia, protagoniste della famosa serie Xena Warrior Princess.
Nell’episodio Xena e il solstizio d’inverno, le protagoniste salvano la Festa delle Luci mettendo in scena il famoso Canto di Natale di Charles Dickens e alla fine dell’episodio incontrano un uomo e una donna con in braccio un neonato, diretti in Egitto e senza cavalcatura.
Olimpia dona loro il suo asino e si allontanano in cerca di nuove avventure, mentre dietro di loro la piccola famiglia si allontana lentamente insieme all'asinello e una stella luminosa, una bella cometa, brilla sopra le loro teste.



Se volete scoprire Le poesie nel Natale cliccate qui e andate da Antonella

LA STAZIONE (Cap 13- seconda parte) Sopravvissuti e sopravviventi

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LA STAZIONE-Ciao Giulio. Oggi Claudia non è venuta?- Muna è appena salita sul treno e si appresta a prende posto di fianco al suo amico.
-No, è venuta. Solo... solo che dopo è scappata-
-scappata? come? dove?-
- è salita con me, si è sentita male... praticamente a momenti sveniva all'ingresso del vagone. Era strana, aveva paura e poi ha visto qualcuno ed è fuggita via di corsa- spiega Giulio.
-aspetta ora la chiamo- Muna prende il telefono e inoltra la chiamata.

-Buongiorno Claudia, sono io. Giulio mi ha detto che ti sei sentita male, vuoi che torniamo indietro?Scendiamo a Polignano e prendiamo il prossimo treno- 
-No, va tutto bene tranquilla- la voce di Claudia non convince Muna che insiste.
-senti noi stimo scendendo. Aspettaci a Monopoli tanto arriviamo subito perchè tra due minuti dovrebbe passare il treno per Lecce-
-non serve tranquilla!!!- 
-serve, serve...aspettaci al binario. A dopo- 

Giulio scende dal treno seguito da un uomo alto e muscoloso. Claudia si trova quasi vicino all'ex botteghino, la gamba si muove nervosamente e le mani stringono la borsa. Accanto a lei vi è Luca che discute animatamente al telefono con Lucia. Muna si avvicina a Giulio e poi sussurra:
-Giu, il tipo dietro di noi non mi piace. Ci guarda troppo e poi non ti sembra strano? voglio dire, è sceso a Polignano per tornare subito a Monopoli. Mah!!!
-non saprei!!! aspetta fammi vedere...questo è salito a Lecce, sono sicuro-
-cavoli potrebbe essere lui...il lui che spaventa Claudia- la ragazza ha una strana sensazione, come una specie di peso sullo stomaco che le mette una certa ansia.
L'individuo sorpassa i due amici avanzando velocemente verso Claudia e Luca, apre la giacca, prende qualcosa e poi stende il braccio.
Luca chiude la chiamata e si volta verso Claudia che, dopo aver intravisto i suoi amici tra la gente scesa dal ragionale, tira un sospiro di sollievo e dice:
-stanno arrivando-
All'improvviso Luca la spinge con forza scaraventandola a terra.
Uno sparo rimbomba per tutta la stazione. L'uomo dagli occhi di giaccio avanza mentre Luca cerca di coprire Claudia con il proprio corpo. Giulio abbraccia Muna spingendola verso la porta che conduce alla sala d'attesa. Qualcuno scappa, altri guardano paralizzati la scena, i nuovo arrivati cercano di capirci qulacosa.
-Cosa vuoi? chi sei?- Luca urla guardando l'uomo con ferocia.
-Spostati o ti faccio male. Voglio lei ORAAA!!!- la mano ferma impugna la pistola, la testa si piega leggermente e prende la mira.
Sparo. Rumore. Urla. Nuovo sparo.
-questi erano a vuoto, se non ti sposti il prossimo colpirà proprio te-
-Luca, spostati, fammi passare o ti ammazzerà. Lui è un folle!!!- Claudia strepita e trema come una foglia.
-NOOOO, non mi sposto- Luca cerca una conversazione per tenere l'uomo concentrato su di se mentre Mirko avanza alle sue spalle.
-ultima possibilità, spoSTATIIII- il dito preme contro il grilletto, il braccio si muove verso l'alto spinto da Mirko con veemenza. La pallottola cambia traiettoria. Una gomitata in pieno volto distrae il folle che molla leggermente la presa. Mirko colpisce più volte la mano che impugna la pistola, poi la prende e la sbatte al suolo, le dita di aprono e l'arma scivola qualche centimetro più in là. Giulio corre verso i due, prende il revolver e lo punta verso il nostro sconosciuto. Le mani unite e le braccia tese ma ondeggianti cercano inutilmente di mostrare un po' di fermezza.
-non muoverti, resta dove sei o sparo!!- esclama Giulio con la voce rotta.
Muna intanto ha fatto il giro della stazione entrando dall'ingresso principale. La scena e disarmante Luca è svenuto in un lago di sangue.
-è colpa mia!!! Muna è COLPA MIA!!!- Claudia si dispera stringendo il corpo abbandonato a sé, dondola con lo sguardo fisso sul liquido rosso che adesso ha sporcato anche lei.
-CALMATI!!! BASTA!!!- Muna spinge l'amica allontanandola da tutto quell'orrore.
Poi si rivolge a Giulio:
-Giu, perde sangue dal braccio. Credo sia l'unica ferita che devo fareeeee?GIUUUUU-
-toglimi la cintura e poi stringila proprio sopra, dove vedi che perde sangue...VAI!!! dai MunAAAA-
Spaventata, nervosa e sconvolta, la ragazza cerca di reagire. Prende la cintura e stringe con un nodo l'avambraccio.
Le sirene rompono il silenzio e in pochi secondi la nostra fermata si riempie di polizia e paramedici.

La bellezza femminile dal mondo greco ad oggi- Marianna Solari

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Marianna Solari
Marianna Solari nasce a Roma dove si laurea in Lettere con tesi in Estetica. Laureanda in Storia dell'Arte, ha partecipato con successo al IV Concorso artistico-letterario "Il volo di Pegaso" indetto dall'Istituto Superiore di Sanità, col racconto Girasole in eclissi. Collabora con la rivista culturale online "Flanerì" e compone testi critici di opere d'arte.
Marianna scrive da sempre riscuotendo grande successo grazie al suo stile estroso e agile. Giovane, intelligente, solare, simpatica e anche bella; sta per realizzare uno dei suoi sogni nel cassetto. Difatti, venerdì 13 dicembre alle ore 17:30 nella Sala del Carroccio, Palazzo Senatorio (Roma), presenterà "La bellezza femminile dal mondo greco ad oggi". Un libro interessante e ricco di curiosità, miti, arte e passi di autorevoli letterati, filosofi e pensatori. In 136 pagine la Solari ci regala un viaggio nel tempo fatto di donne e bellezza, di evoluzione, cambiamenti e tante informazioni importanti che ci aiuteranno a ripercorrere, assieme all'autrice, oltre duemilacinquecento anni al femminile. Una lettura piacevole, affascinante e scorrevole, anche se rigorosa e impegnativa, conduce il lettore verso un excursus che parte dalla bellezza mitologica e ammaliante di Venere, passando alla carnalità seicentesca dell'opera di Bernini "Il ratto di Proserpina", sino ad arrivare al modello di donna Twiggy di Moschino, esile e dallo stile inconfondibile.
In queste settimane ho avuto il piacere, oltre che la possibilità, di conversare con lei e scoprire qualcosa in più su quello che la Solari definisce "piccolo contributo per conoscere il cammino della bellezza". In 14 risposte scoprirete la Marianna: studentessa, scrittrice e donna. Un connubio perfetto tra sapere e beltà che traspare nel suo raccontare elegante, coinvolgente e dettagliato.
La bellezza femminile dal mondo greco ad oggi
1-Dott.ssa Solari, posso chiamarla Marianna visto che siamo quasi coetanee?
Certo! Oltretutto giovani
2-Bene! Allora Marianna, prima di entrare nel vivo dell'intervista volevo complimentarmi con lei per il grande traguardo raggiunto. Sa, mi sono documentata e leggendo di lei, qua e là, ho scoperto che la sua passione per la scrittura è nata già nell'età dell'infanzia. Mi ha divertito molto sapere che la sua Prof. di italiano e latino l'aveva per giunta nominata “La mia giornalista”, questo vuol dire che ha il mestiere nel sangue. Com'è avverare un sogno nel cassetto? Che sensazione dà?
Sì, la grandiosa Professoressa Gucciardi! Che dire… sia lei che la Suora delle mie scuole elementari trovavano nel mio modo di scrivere qualcosa che le colpiva. Ogni volta che la Gucciardi veniva in classe con i nostri temi corretti divagava con qualche elogio nei miei confronti, ed erano le descrizioni il mio punto forte, oltre ai particolari tagli a effetto probabilmente precoci. Diciamo che sin dalle elementari assimilai il concetto di dover spiegare il “perché” una certa cosa la vedevo bella, buona ecc., in quanto non bastava scrivere “la mamma è bella”, bisognava parlarne con la scrittura in modo che il lettore potesse figurarsela davanti: ecco, da qui ebbe inizio il mio amore per le descrizioni, che man mano desideravo fossero sempre più originali ed esaustive, traendo spunto da mie letture e utilizzando accostamenti azzardati ma ai miei occhi efficaci ecc. Del resto adoro descrivere le opere d’arte o recensire libri proprio per cercare di far “vedere” ciò che un occhio distratto può non scorgervi. E tuttora quando scrivo dei piccoli saggi universitari non vedo l’ora di arrivare al punto: l’ekphrasis.
Riguardo alla realizzazione di questo sogno… beh, che gioia! Iniziai a scrivere le pagine di quello che ora appare con questa lucida copertina lilla proprio aspirando alla pubblicazione, quindi l’idea che così è stato mi spinge ancora di più a pensare che, per avverare un sogno, una buona probabilità di riuscita dipenda proprio dal crederci VERAMENTE, con tutto l’entusiasmo e la determinazione che si ha nel sangue: io l’ho fatto!
3-Tra le altre cose ho letto che si è laureata in Lettere con indirizzo storico-artistico presentando una tesi di Estetica. I suoi studi sono stati utili e determinanti per la realizzazione del suo libro?
Direi proprio di sì, altrimenti non avrei mai potuto sintetizzare un così vasto argomento e selezionare le opere (letterarie o figurative) più adatte. Pensi che me le “appuntavo” via via negli anni facendo un’orecchietta alle pagine interessanti dei vari testi che studiavo! Sì, perché in effetti, cosa che mi rende ancora più felice, questo libro in origine era la mia tesi di laurea! Appunto in Estetica, materia a me molto cara, la filosofia dell’arte, del bello, nonché la disciplina dei quesiti più vari. Ed essere allieva del Professor D’Angelo rappresenta per me un grande onore. Adesso sto per laurearmi in Storia dell’arte… di nuovo con lui, stavolta sull’estetica del paesaggio marino. Chissà..
4-Complimenti! Ha scelto un argomento altrettanto interessante e affascinate.
Ritornando al libro ”La bellezza femminile dal mondo greco ad oggi” edito da Progetto Cultura racconta in duemilacinquecento anni i volti, i corpi e le figure che hanno fatto la storia della bellezza attraverso arte, letteratura e cuore. Trovare informazioni inerenti ai vari periodi storici è stato un lavoro complesso?
Il cuore è quello che ci ho messo io, sicuramente. “Complesso” non è forse il termine più adatto, proprio perché avevo elaborato quest’idea da tempo, quindi molto materiale di spunto me lo ritrovai facilmente grazie alle famose “orecchiette” . Però la cosa che mi colpì fu che, per una bibliografia di base, non trovavo mai un testo che facesse il mio stesso percorso, ossia trattavano o solo dei Romani o solo del periodo tra Ottocento e Novecento ecc. Sicuramente lo facevano in modo molto più approfondito del mio, però… come nella mia introduzione sottolineo… secondo me il lettore ha anche bisogno di visioni d’insieme (senza per questo tralasciare il rigore), non di troppa specificità, altrimenti rimane col dubbio di cosa ci sia stato prima e di cosa sia avvenuto dopo. Io invece ho cercato di raccontare la bellezza femminile tutta, seppur in nuce. E per fare questo tipo di sintesi bisogna avere le idee chiare…
Twiggy modella Moschino
5-Concordo pienamente con lei è un argomento vasto e complicato, quindi ha bisogno di una certo meticolosità, di una continuità temporale e soprattutto di idee chiare. Quelle che lei aveva...che dire "sante orecchiette dei libri". Di rigore parla anche Roberto Gramiccia che, nella presentazione del suo libro, sottolinea come “con spontaneità e leggerezza ma con rigore” sia presentata la donna e la sua bellezza partendo da Venere sino ad arrivare al modello di donna Twiggy di Moschino. In 136 pagine è riuscita a rendere il suo scritto una lettura piacevole, interessante e anche intrigante, senza mai perdere di vista le radici storiche e artistiche sulle quali poggia le sue fondamenta. Mantenere una certa precisione non è facile visto l'argomento trattato, per questo mi sono chiesta se è stato necessario riscrivere e rileggere più volte i vari passaggi per equilibrare le due componenti principali di questo scritto o se alla fine si è lasciata trascinare dall'emozione scrivendo di getto?
Penso che nessuno debba scrivere di getto, o meglio, di getto si può mettere su carta un’emozione, ma poi questa va “abbellita”, “ricamata”, non lasciata allo stato “grezzo”. Ho riletto all’infinito, sono pignola sulla scelta delle parole più appropriate, sui refusi, sulla punteggiatura, su eventuali ripetizioni (non le sopporto!), sulla fluidità e consequenzialità dei concetti, sull’impaginazione delle figure e tanto ancora. E il bello è che, forse per “assuefazione” mentre lo componevo e perfezionavo, rileggendolo ora che è stato pubblicato ho beccato qualche refuso! Pazienza… mi consolo pensando che anche i testi di alcuni professori universitari celano dei piccoli refusi e in quei casi, proprio per mia estraneità, non me ne sfugge uno!
6-Essere pignola, in alcuni casi, è un grande pregio. Quindi chapeau!!
Il fine ultimo del libro è anche una riflessione profonda sul concetto di bellezza e su quanto oggi si ignori “il senso della vera bellezza perché nella società dei consumi e dello spettacolo si ha bisogno di un pubblico planetario omogeneo e povero di idee, i cui gusti e i cui bisogni siano regolabili e modificabili a seconda delle esigenze di mercato”, non trova che tutta la storia della bellezza femminile alla fine abbia lo stesso filo conduttore? Se analizziamo a fondo la donna e la bellezza noteremo che, nei vari secoli, essa si è spesso piegata ai canoni richiesti nelle diverse epoche, canoni dettati dall'arte o comunque dagli uomini. Certo prima il concetto delle esigenze di mercato non aveva molto senso, ma l'omologazione l'ha sempre fatta da padrone.
Dunque, questo pensiero espresso da Roberto Gramiccia, affermato critico d’arte e medico, si collega più a ciò che sta avvenendo nella nostra epoca, in quella del XXI secolo che nel libro intitolo “Assenza di quel non so che”. In effetti oggi è così, basta guardarsi intorno per accorgersene… In particolare non ho nulla contro la chirurgia estetica (purché se ne faccia un uso solo correttivo, motivato da reali complessi o dall’età che avanza, senza mai stravolgere la figura) ma… il concetto di armonia dove è finito? E quello di bellezza “peculiare”? A me oggi sembrano tutte uguali, la differenza posso coglierla soltanto nei risultati più o meno felici, ma di fatto si tratta in generale di una spaventosa (e brutta) “omogeneità”, essenzialmente racchiusa in tre punti: unghie finte, seni che sembrano scoppiare, labbra improbabili. Il tutto viene potenziato da una certa volgarità diffusa, ormai dimenticando il concetto di femminilità… così caro invece (ancora oggi) agli uomini.Tutto questo non avveniva nelle epoche precedenti; c’erano le mode, ad esempio nelle acconciature e nell’abbigliamento, c’erano degli ideali di bellezza, ma mai una realtà come quella odierna senza alcun reale riferimento bello! Temo che un valido contributo in questa direzione l’abbia dato la TV… basta vedere, senza scadere nel solito discorso sulle veline (che agli esordi sono anche molto belle, è dopo che si “omologano”), i volti delle recenti eroine dei cartoni animati: aggressive, esageratamente allungate e col volto squadrato… nulla a che vedere con lo sfumato degli occhi di una Biancaneve e neppure con la sensualità della strega!
Venere Canova
7-Il suo cammino verso la storia della bellezza inizia da Venere, l'antica dea italica assimilata alla greca Afrodite, una dea di rara beltà ma anche con qualche difetto come le famose “fossette” o “buchi” di Venere visti da alcuni come anomalie del corpo e da altri come simboli distintivi pieni di fascino e sensualità. Lei cosa pensa in merito ? Certi segni distintivi rappresentano un valore aggiunto oppure sono un vero e proprio errore della natura?
Distinguersi è tutto! La natura non è madre di errori, semmai “compone” figure più o meno belle, guarnendole di più o meno intelligenza e valori, ma non si tratta di errori, quelli in questo senso li commette il libero arbitrio! Figuriamoci nel caso di una Venere! Alcuni di quelli che oggi vengono reputati difetti (soprattutto dalle donne), spesso denotano invece bellezza, come ad esempio la morbidezza delle curve o un naso non piccolissimo. Sicuramente dei canoni ci sono e ci sono sempre stati, non voglio apparire ipocrita, come una certa armonia e proporzione dell’insieme, ma poi a fare bella una donna sono i particolari, oltre al famoso “non so che”, ossia quel quidgrazie al quale spesso una donna carina ed elegante spicca molto più di una bellissima. Penso che quindi prevalga il fascino. E sicuramente la stupidità non aiuta ad emanarlo…
8-Nel suo libro cita sculture, dipinti, fotografie e passi di autorevoli filosofi e letterati. Quali sono i suoi preferiti e quali sente come più rappresentativi e vicini alla sua opera a livello di pensiero?
Un passo chiave penso sia quello rinascimentale del Firenzuola: “che questo splendor nasca da una occulta proporzione e da una misura che non è ne’ nostri libri, la quale noi non conosciamo, anzi non pure immaginiamo, ed è, come si dice delle cose che noi non sappiamo esprimere, un non so che”. Come teoria mi piace molto quella settecentesca di William Hogarth, secondo la quale la bellezza si racchiude nella linea curva. Invece riguardo a descrizioni è molto intensa quella che Mantegazza a fine Ottocento offriva della bellezza italiana: “Ha tipi diversi, quante sono le ondate di sangue, che son venute a battere sulle spiagge del suo duplice mare”. Questi ovviamente sono solo degli stralci… chi leggerà il libro troverà molte e dettagliate descrizioni per ogni epoca trattata…
9-Un altro aspetto degno di nota è senz'altro la ricchezza del suo libro nel citare miti e leggende, oltre che nel riportare consigli di bellezza dati, per esempio, anche del grande poeta Ovidio. Le va di condividere con noi il consiglio migliore che abbia trascritto nel suo libro e magari anche uno suo?
Beh, visto che ha citato Ovidio, direi che ce n’è uno che nella sua semplicità racchiude la magia del rapporto uomo-donna: “quando il pallio di lei pende troppo e tocca il terreno, prendilo e sollevalo con delicatezza (…). Come ricompensa ai tuoi occhi si presenterà subito, senza che la fanciulla possa evitarlo, lo spettacolo delle sue gambe”. Penso che uno dei principali segreti di bellezza sia il vedo non vedo…
10-Parole sante!! 
Verso la fine di “La bellezza femminile dal mondo greco ad oggi” lei cita Dostoevskij facendo un po' anche nostro l'augurio dello scrittore che affermava “il mondo sarà salvato dalla bellezza”, crede realmente che possa essere cosi?
Sarà certamente così! Ma dovrà trattarsi di Bellezza con la “B” maiuscola, quella che incanta e commuove in quanto riflesso esteriore di una grandezza interiore.
11-L'argomento da lei trattato ha sempre suscitato in me un grande interesse, difatti, tempo fa scrissi un post molto breve sulla bellezza della donna attraverso l'arte del tempo e svolgendo alcune ricerche mi sono chiesta perché i canoni, nelle varie epoche, siano cambiati in maniera cosi forte. In pratica siamo passati dalla Venere primitiva donna formosa e simbolo di fertilità alla donna pelle ed ossa, simbolo di una bellezza effimera e innaturale. Se dovesse scegliere un modello tra tutti quelli visti nella storia, quale preferirebbe?
Mi identifico molto col periodo rinascimentale e con quello barocco: apprezzo nella donna la grazia (rinascimentale) ma anche la sensualità (barocca): mi piacciono la sana “civetteria” femminile, il trucco anche un po’ vistoso, orecchini e collane, il raso, la seta, le piume, i luccichii, il rosa, il lilla, le belle calze, i fiocchi; ma a guidare qualsiasi forma di originalità ed ecletticità preferisco sia sempre la sobrietà, l’eleganza, il buon gusto.
12-Noto con piace che abbiamo gusti simili, anch'io adoro le donne rinascimentali dai corpi burrosi e dalla sensualità innata. L'ultima curiosità riguarda trucco, acconciatura e vestiario. Potrebbe dirci qual è, secondo lei, il trucco più caratteristico, l'acconciatura più curiosa e il vestiario peggiore e migliore di tutti questi duemilacinquecento anni?
Pisanello
Forse il vestiario peggiore era quello del periodo della Controriforma, così rigido e dogmatico come un solido geometrico! Quanto alle acconciature reputo non proprio gradevoli alcune di quelle dell’era tardogotica, che prevedevano la rasatura dell’area delle tempie e i capelli lunghi raccolti in due veri e propri corni!
13- Davvero!! Io ho sempre trovato alquanto strane le acconciature del ’400 inizio '500, quando le donne erano costrette a radersi la parte superiore dei capelli per rendere la fronte più alta visto che era un simbolo di grande regalità e beltà. Una raffigurazione importante di tale consuetudine, se non erro, è rappresentata da Da Vinci nel quadro “La dama con l'ermellino”, che tra l'altro adoro.
Tralasciando la chirurgia plastica, qual è l'artificio più spaventoso al quale si è sottoposta la donna pur di rappresentare un determinato canone?
In assoluto tutto ciò che concerne la volgarità. Mi capita di incappare su profili Facebook e di vedere grandi immagini copertina con ragazze in posizioni che lasciano poco all’immaginazione, solitamente quasi di schiena e coperte unicamente da un perizoma. Ciò che questa ostentazione comunica è soltanto sesso, non bellezza. Quindi mi domando: come mai si ha il bisogno di comunicare messaggi sessuali così diretti? Qual’ è l’insicurezza di fondo di queste giovani donne di oggi? Credo sia in atto un serio fraintendimento di cosa sia la bellezza: non è un qualcosa da mettere sul banco in mostra come carne da macello! La bellezza deve sconvolgere da vestita! Ed è quella bellezza lì che poi travolge veramente anche le sfere sensuali. L’uomo vuole scartarli i dolci, e prima immaginarli, non trovarseli già belli apparecchiati, pronti per il palato e magari anche insipidi. Tutto ciò è dozzinale, misero, e denota anche frustrazione interiore… che di certo non si risolve valutandosi così poco.
14-Come darle torto. Purtroppo l'ostentazione, la volgarità e una certa dose di narcisismo, hanno portato alle creazione di queste donne dalla falsa beltà e dai facili costumi. 
Marianna, concludo ringraziandola per la disponibilità mostrata, la gentilezza e la grande professionalità. Infine colgo l'occasione per ricordare ai lettori un grande appuntamento, quello di venerdì 13 dicembre alle ore 17:30 presso la Sala del Carroccio (Palazzo Senatorio-Roma), ove presenterà questa grande opera assieme al critico d'arte Roberto Gramiccia, all'attore Corrado Solari e alla presenza del Consigliere del I Municipio di Roma Stefano Tozzi. Le faccio i mie migliori auguri e le lascio questo spazio libero per scrivere quello che desidera. In questo modo può deliziare i miei lettori con qualche aneddoto, darci qualche informazione in più che ho maldestramente trascurato o semplicemente donare incisività a qualche aspetto del libro che non sono riuscita a cogliere.
Grazie per il termine “grande opera” (!), penso però che sia solo un piccolo contributo per conoscere il cammino della bellezza e magari poter aspirare ad essa nel migliore dei modi, innalzando il livello odierno. Spero che queste pagine che mi sono impegnata a rendere fluide il più possibile valgano da musa ispiratrice, ecco.
Grazie a Lei per tutte le curiosità manifestate e… crepi il lupo!
Saluto i lettori, tutti invitati il 13, con un monito di Flaubert che ogni donna dovrebbe far proprio: “Non sono una donna, sono un mondo”.

Aspettando Natale 2: Le spezie del mondo a tavola

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" Il tacchino va bene per Natale, ma il Natale non va bene per il tacchino" Achille Campanile







Siamo giunti al terzo appuntamento di questo "Aspettando Natale edizione 2013 "
e  naturalmente non potevamo non parlare del pranzo di Natale.
Già il pranzo di Natale,
momento magico e di aggregazione di tutte le famiglie,
momento in cui ci si ritrova davanti a una tavola da "occasione speciale"
e si comincia a ricordare, e ogni famiglia ha i suoi ricordi
che gira e rigira a Natale ritornano puntualmente.
Quando i bambini erano piccoli, quando gli adulti erano ragazzi,
quando i genitori erano giovani...
quando i bambini eravamo noi...
Ci si attarda a tavola a chiacchierare, si ricordano gli avvenimenti della vita 
con dolce malinconia,
ci si sente davvero una famiglia!
E allora anche il cibo diventa importante,
anche il cibo ci racconta delle storie...



Nello scorso "Aspettando Natale", Antonella ed io, vi avevamo proposto alcune ricette appartenenti alla tradizione parlandovi dei banchetti natalizi del nostro stivale. Quest'anno, invece, il filo conduttore dei nostri menù è esattamente il contrario visto che abbiamo pensato, entrambe, di proporvi qualcosa di alternativo, diverso e inaspettato.
Antonella vi delizierà con delle pietanze a base di frutta: speciali, mistiche e riflessive. Io spero di conquistarvi con delle portate ove l'ingrediente magico sono le varie spezie: peperoncino, noce moscata, cardamomo, paprika, semi di papavero, menta, tabasco, zafferano, sesamo, coriandolo, dragoncello, vaniglia e cannella; vi condurranno in una fantastica esperienza culinaria proveniente da questo grande mondo.
Il nostro viaggi inizia con degli antipasti "Finger Food". Il perchè di questa scelta è molto semplice, per prima cosa penso che un antipasto debba davvero essere un bocconcini prelibato, che deve introdurci alle portate principali senza saziarci troppo. Il secondo motivo è legato al significato del termine "Finger Food", che tradotto vuol dire "cibo mangiato con le mani", come potete notare ogni antipasto è perfetto per essere degustato utilizzando solo le nostre dita per afferrarli. Se vogliamo cogliere interamente il senso di questo menù, l'iniziare in questo modo è come entrare in contatto diretto con le culture che non usano forchette, bacchette o altro. 
Quindi sedetevi e lasciatevi trasportare dai sapori e dal mistero delle spezie.  

Muffin prosciutto, funghi e peperoncino 

Il dolcetto inglese, simile al fratellino americano, si trasforma in antipasto salato portandoci a New York con una variante piccate e priva di latticello, ingrediente adorato dai nostri amici di oltre oceano. Il capsicum o peperoncino nato in Messico e Perù venne portato in Europa dall'eccezionale Cristoforo Colombo diventando una delle spezie più amate e ricercate. Eccovi il procedimento della nostra prima delizia.
Sbucciate la cipolla e tagliatela a dadini. Sminuzzate anche i funghi e il prosciutto cotto, mi raccomando i pezzi devo essere piccolissimi. Saltate il tutto in padella con un po' d'olio, sale, pepe e peperoncino. Mescolate la farina, il lievito, il sale, il pepe e il peperoncino. Aggiungete i funghi, il prosciutto e la cipolla e girate bene. Sbattete l'uovo e unitelo con l'olio, lo yogurt e il latte. Molto gradatamente unite la parte solida a quella liquida, continuate a mescolare sino a quando gli ingredienti asciutti diventano umidi. Versate l'impasto nei pirottini e cuocete per 20-25 minuti a 180°.

"La Quiche Lorrain", in mono porzioni, avrà un sapore delicato e grazie al retrogusto della noce moscata (appena accennata), vi condurrà prima in Indonesia tra gli alberi di Myristica fragrans e poi  per le strade di Metz circondati dalla neve, dal freddo e dalla bellezza del paesaggio. I "polipetti al cardamomo", piccoli e colmi di sapore, vi ricorderanno il mare della nostra bella Italia e l'antica Roma ove tutto ebbe inizio. Le foglie di indivia belga, amarognole e croccanti, vi faranno sognare attraverso la loro unione col formaggio e la paprika dolce. Sarà un po' come ascoltare un brano degli Hooverphonic (mad about you), gruppo belga famoso anche in Italia, che tra una nota e l'altra vi condurrà all'estasi. Anche se affascinati dall'indivia non dimenticatevi della grande protagonista: la paprika, la cui leggende è legata ad una contadina ungherese costretta con la forza a vivere nell'harem di un pascià turco, a Buba, dove imparò a coltivare la spezia spiando nei giardini e tramandando poi, ai contadini, i suoi insegnamenti. Conturbante, esaltante e misteriosa vi farà sentire vivi e appagati. La prima parte del menù si concluderà con dei bocconcini di carne tutti diversi, alcuni alla menta: forti e decisi, altri ai semi di papavero: magnetici e croccanti e qualcuno al tabasco: piccati e caldi come il sole del Messico
Il primo piatto è una "paella gallega", un mix di carne e pesce selezionato e accompagnato da un risotto alla zafferano. Un'antica ricetta Spagnola tramandata da anni nella mia famiglia. Colorata come le sue origini, fresca come il mare e i crostacei che la decorano, unica perchè appartenente alla magnifica Galizia, terra di mare e grande religiosità. Ogni boccone è un passo verso il cammino di Santiago de Compostela perchè si mangia in silenzio e con venerazione, come fanno i pellegrini che si recano al santuario. Lo zafferano, spezia tipica del bacino mediterraneo, nasce dagli stimmi rossi del suo fiore e grazie ai suoi poteri è capace di tingere di giallo ciò che la circonda. I secondi sono raffinati, difatti, il "filetto alla Wellington in crosta di sesamo", ci porterà indietro nel tempo facendoci diventare nobili combattenti inglesi. Vincitori della battaglia di Waterloo e critici degustatori. Il sesamo, tipica pianta erbacea dell'India, ci farà ballare una danza del ventre sensuale e magnetica. Il "tofu al coriandolo con quinoa e pomodori"è il secondo perfetto per i vegani. Ma anche per tutti noi, difatti,  il 2013 è stato dichiarato, da parte dell'Assembla generale delle Nazioni Unite, anno internazionale della quinoa come riconoscimento per i popoli indigeni andini che hanno mantenuto, controllato e protetto questo pianta erbacea. Cosi, tra un boccone e l'altro, ci ritroveremo sull'imponente catena montuosa dell'America meridionale pronti a cambiare pelle e cultura. Il coriandolo o prezzemolo cinese darà un tocco in più alla nostra pietanza dai tratti indigeni andini-cinesi. Il contorno di queste due portate è un "insalata di patate al dragoncello", spezia tipica della Siberia fredda e amarognola come il tempo pungente che ci avvolgerà morso dopo morso. Il nostro pasto/viaggio finisce con due dolci che rappresentano il connubio perfetto tra due nazioni. Il primo lo "Strudel al profumo di cannella" che ci ricorderà la Germania attraverso la sua forma arrotolata e poi l'Asia, nello specifico lo Sri Lanka, in cui affondano le origini di questa spezia dal profumo intenso e avvolgente. Il secondo dolce è la "Torta al profumo di vaniglia con cascata di cioccolato gianduia", con il suo pan di spagna alla vaniglia di Bourbon ci farà rituffare nella bellezza del Messico per poi ricondurci con forza nel nord Italia (Piemonte), ove vide la luce per la prima vola questo cioccolato raffinato e delizioso.
Torta al profumo di vaniglia con cascata di cioccolato gianduia.
La sera prima preparate una torta al pan di spagna ( io ho usato questa ricetta "clicca qui per la mia ricetta" togliendo il cacao e aggiungendo una stecca di vaniglia Bourbon). Fondete il cioccolato gianduia a bagnomaria e versatelo, una volta tiepido, negli stampini a forma di cuore e lasciateli solidificare, vi serviranno come decorazione.
Con la pasta di zucchero create dei fiorellini e delle farfalline cliccate qui per vedere il procedimento passo passo
Tagliate il pan di spagna e bagnatelo con una bagna fatta di acqua, zucchero, latte e vaniglia. Prendete dei biscotti, se sono dei frollini e meglio, e riduceteli in polvere. Sempre a bagnomarina sciogliete all'incirca 150 gr di cioccolato gianduia e lasciate raffreddare. Nel frattempo montate 500 gr di panna, prendetene una parte la metà (250gr) e unitela al cioccolato sciolto, una volta amalgamati i due composti versate i biscotti (ridotti in polvere) e farcite la vostra torta.
In un pentolino sciogliete 150 gr di cioccolato fondente a bagnomaria e una volta tiepido versatelo sul vostro dolce come una cascata. Unite la panna avanzata (250gr) a circa 80 gr di cioccolato che scioglierete, sempre a bagnomaria (40 gr saranno di cioccolato fondente e 40 gr di cioccolato gianduia). Lasciate il composto in frigo a riposare, poi con l'aiuto di una spatola usatelo per decorare il contorno della torta. Ultimati i seguenti passaggi decorate il tutto con fiori e farfalle in pasta di zucchero e cioccolatini al gianduia. 


La chicca di Melinda
Paese che vai, piatto strano che trovi, ecco quindi la hit parade dei cibi natalizi più assurdi:
1-Svezia: con il lutfisk, ovvero il merluzzo lavato nella soda, questo paese merita il primo posto!
2-Giappone: ecco a voi il KFC, cioè il Kentucky Fried Chicken.
3-Groenlandia: ma voi lo mangereste un pinguino? Loro lo fanno, si chiama Kiviak.
4-Cina: testa di maiale bollita con frutta secca e salsa agrodolce oppure bachi di seta fritti.
5-Lapponia: mai mangiato il Mattak? Io non lo farei, la balena a strisce non mi ispira proprio!

Ma come si dice, dopotutto de gustibus non disputandum est!

Cliccate qui (o sull'immagine) per recarvi da Antonella e dal suo menu fatto di frutta, parole e religiosità.

LA STAZIONE (Cap 13- terza parte) Sopravvissuti e sopravviventi

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LA STAZIONE-portate immediatamente una barella. La ferita sembra superficiale ma dobbiamo trasportarlo subito in ospedale- il paramedico, dopo aver controllato Luca, chiama i colleghi che corrono vicino dal ferito con la barella.
-al mio tre lo solleviamo tutti insieme. UNO...DUE e TRE...preso!! veloce in ambulanza-
Luca viene portato via sotto gli occhi dei curiosi e di qualche passeggero che scatta un po' di foto da mostrare, postare o dare in pasto ai giornali. In fondo, quello sulla lettiga è un personaggio noto colpito da un pazzo e circondato da due donne, una delle quali lo abbraccia disperatamente.
Nel frattempo, proprio qualche metro più in la, la polizia disarma Giulio che immobilizzato e sconvolto ha ancora la pistola puntata verso il pazzo maniaco.
-Mirko, cos'è successo?- domanda uno dei poliziotti.
-Non ho idea! Sono arrivato in stazione per prendere il treno e quando mi sono affacciato, dalla sala d'attesa, ho visto questo tizio con la pistola puntata verso quella donna e il Dott. Luca Pagliotta. Ho studiato un attimo la situazione e dopo aver notato che il criminale era abbastanza sconvolto, ho approfittato del suo stato d'animo per colpirlo alle spalle e disarmarlo. Purtroppo ha sparato e con il mio intervento sono riuscito solo a sviare il colpo, non a fermarlo. Quel ragazzo è innocente, mi ha dato una mano- spiega il nostro barbone bello e tenebroso.
-dovete seguirci tutti in commissariato- urla l'ispettore capo.
- lei ha il diritto di rimanere in silenzio. Qualsiasi cosa dica può e sarà usata contro di lei in tribunale. Ha il diritto alla presenza di un avvocato durante l'interrogatorio. Se non può permettersi un avvocato, gliene verrà assegnato uno d'ufficio...- uno degli agenti trascina l'uomo verso l'uscita della stazione elencandogli i suoi diritti.
-io ho diritto ad ucciDERLA...lei è MIA...MIA!!!! avete sentito- grida, sbraita e si dimena mentre Claudia piange tra le braccia di Muna.

-Cluadia, ma cosa vuole da te? è lui vero? l'uomo che ti faceva paura? - chiede Muna tentando di calmarla.
-non può farti più nulla, vedi? lo stanno portando via- ribadisce abbracciandola e confortandola nonostante l'agitazione che sente dentro di lei.
-oh Munaaa...ho paura!!! questa non è la prima volta che tenta di uccidermi, riesce sempre a uscire dal carcere...- più che una donna Claudia sembra una bambina piccola, fragile, sensibile e talmente delicata da far tenerezza.
-vedrai, questa volta sarà diverso, questa volta ha fatto dal male a qualcuno che conta. Luca è un grande avvocato, credimi!!! - Muna non ha mai stimato il nostro eroe. Oggi però qualcosa dentro di lei è cambiato perchè quell'essere, ai suoi occhi spregevole è meschino, ha compiuto un gesto importante, talmente altruistico da farla sentire in colpa.
-mi dici almeno chi è?- domanda la ragazza.
-è il mio ex marito. L'ho lasciato perchè mi picchiava, minacciava, violentava. Ha ucciso il bambino che aspettavo, ha ucciso la mia anima, me...si è preso tutto, la mia gioventù, la mia vita, la mia casa, il mio bambino e io dopo anni di dolore sono scappata...ma come vedi nemmeno questo disperato tentativo è servito a qualcosa...lui torna sempre e quando riappare fa male più di prima- Claudia sviene tra le braccia di Muna, uno dei paramedici le alza le gambe facendo allontanare Muna. Alcuni poliziotti portano via Mirko e Giulio, altri restano con le due donne. Qualche agente scatta delle foto, la scientifica effettua i vari rilievi e tra i suoni ed i rumori di tutti le mattine scende la malinconia e la tristezza. Alla fine queste sono storie di tutti i giorni, racconti che suscitano un interesse folle per un attimo e poi spariscono nel dimenticatoi e tra le pagine di una vita ormai distrutta da chi non sa distinguere il bene dal male.

28 curiosità sul Natale

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Louis Prang
1-Louis Prang, nel 1886, creò una delle prime cartoline di Natale con il classico Babbo Natale.
2-Il Natale si festeggia il 25 dicembre dal 354 d.C. per volere di Papa Liberio. Il Papa scelse questa data perchè corrispondeva al giorno della festività romana del compleanno del sole (cade 4 giorni dopo il solstizio d'inverno).
3-In passato nella notte di Natale si accendeva, nel camino, un grande ceppo di abete "Ceppo di Natale".Clicca qui per il simbolismo del Natale 
4-Il primo albero di Natale artificiale fu fatto in Germania. L'albero all'epoca venne decorato con piume d'oca tinte di verde.
5-Il più grande albero di Lego del mondo è stato costruito nel 2011 alla stazione londinese di St. Pancreas. Era alto 10 metri e per realizzarlo sono servite all'incirca 600.000 mattoncini.
6- Le palline colorate appese all'albero di Natele simboleggiano le abilità di un vecchio giocoliere. Si narra che, a Betlemme, nel periodo natalizio vi era un povero artista che si rammaricava perchè non aveva nulla da offrire al bambin Gesù. Decise allora di donargli la sua arte, mostrandogli qualche spettacolo da giocoliere. Grazie alla sua abilità il giocoliere suscito il sorriso di Gesù.
7-In Francia Babbo Natale lascia i suoi regali dentro le scarpe dei bimbi.
8-In Spagna, più precisamente in Catalogna, ogni personaggio prende il proprio posto nel presepe come da tradizione. Vi è però una statuina molto contesta le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Questa statua era molto diffusa anche nel diciottesimo secolo, si tratta della famosa statua caganer, un Babbo Natale accucciato con i pantaloni abbassati che fa i suoi bisogni.
Albero di Natale di Lego
Albero di Natale di Logo Inghilterra
9-In Austria e in Germania si sta diffondendo una campagna contro Babbo Natale. I nostri amici, infatti, affermano che questo ometto dispensatore di doni sia solo una trovata della Coca Cola. Il fine è riportare la festività al suo vecchio splendore ridando valore a San Nicola che, nella tradizione austriaca, era il portatore ufficiale dei balocchi. Clicca qui per scoprire la vera storia di Babbo Natale
10-I presepi peruviani sono ricavati dentro canne di bambù e il personaggio in fondo ha i colori accesi dei paesi tropicali perchè in quelle zone il Natale coincide con la stagione estiva.
11-Una vecchia leggenda afferma che il bastoncino di zucchero a strisce banche e rosse venne inventato da un pasticcere con l'intento di ricordare Gesù. Difatti il bastoncino capovolto richiama la lettera "J" iniziale del nome Jesus.
12-In Ungheria il presepe spesso è realizzato in una cassa a forma di stalla trasportabile a mano con personaggi costruiti in legno, carta e ovatta.
13-In Polonia il pranzo natalizio è composto da 12 portate, una per ogni apostolo.
14-Nel Natale del 1223, a borgo di Greccio, San Francesco D'Assisi realizzò il primo presepe al mondo.
15-La parola Panettone deriva da "Pan di Toni". Un dolce inventato dall'aiuto cuoco di casa Sforza per rimediare ad un pasticcio combinato durante una cena.
16-A Natale si scambiano i doni perchè questa festività non è altro che una trasformazione cristiana di una ricorrenza pagana, i Saturnali. Una festa creata in onore di saturno, dio delle semine e delle "età dell'oro", essa era caratterizzata da sontuosi banchetti cui partecipavano padroni e servi. Nacque cosi la consuetudine di scambiarsi doni come gesti di eguaglianza sociale.
Babbo Natale caganer
17-In Svezia verso la fine di Novembre si aprono i tipici mercatini di Natale che propongono le consuete decorazioni natalizie, oggetti d'artigianato, giochi per bambini, ma anche dolci della tradizione come le brioche allo zafferano (saffransbullar), biscotti allo zenzero, cannella e garofano (pepparkakor) e il saporito vin brulé svedese (glogg). 
18-La canzone natalizia più famosa è Jingle Bells di James Pierpont. Essa è stata anche la prima canzone cantata nello spazio il 16 dicembre del 1965 dagli astronauti del Gemini 6. Clicca qui per scoprire le canzoni del Natale.
19- In Olanda la pinta del mirto viene considerata fiore di Natale e secondo la tradizione è di buon auspicio bruciarne un ramoscello alla vigilia in attese della mezzanotte.
20-La parola presepe deriva dal latino PRAESEPE che significa "mangiatoia"
21-Babbo Natale secondo i finlandesi vive in una grotta chiamata Korvatunturi che significa "montagna dell'orecchio".
22-I Krampus sono dei demoni che accompagnano San Nicola e hanno il compito di punire i bambini cattivi. Per conoscere i krampus clicca qui.
23-L'Euphorbia pulcherrima o Stella di Natale, è un "astro" che viene del Messico, dove cresce in forma di cespuglio e può raggiungere un'altezza di 2-4 metri.
24-Nel Regno Unito un elemento tipico del Natale sono i Christmas crackers. Dei pacchettini scoppiettanti che vengono messi a tavola durante la cena di Natale. Due commensali tirano il crackers assieme , colui che resta con la parte più grande tra le mano vince il premio che si trova al suo interno.Clicca qui se vuoi scoprire qualche info in più sui Christmas crackers
25-Secondo alcune statistiche il 40% dei giocattoli regalati a Natale vengono rotti entro marzo. 
albero di Natale umano Thilandese
26-Il Natale nelle Filippine viene chiamato Pasko. esso si festeggia per 3 settimane in cui si mischiano tradizioni cristiane a miti locali. Si comincia 14 giorni prima di Natale , appendendo le tradizionali Parol, tipiche lanterne colorate che adornano le porte. "Maligayang Pasko sa inyong lahat!" vuol dire Buona Natale a tutti. 
27-La Statua della Libertà è stato il più grande regalo di Natale mai fatto nel mondo. Dono dei Francesi agli americani, il monumento è altro 46.5 metri e pesa 225 tonnellate.
clicca qui per scoprire la storia della Statua della Libertà
28-Quest'anno l'albero di Natale da guinness è stato visto dalla Thailandia e più precisamente dagli abitanti di Bangkok. Uno dei più grandi centri commerciali del paese, il Siam Paragon, ha sfruttato l'atmosfera delle festività per creare il più grande albero di Natale umano. L'abete è composto da 852 scolari vestiti di verse, marrone e rosso. Il record precedente era detenuto dai tedeschi grazie all'ausilio di 672 persone nel 2011.

Biscotti di Natale alla cannella (con e senza glutine- vegani- senza lattosio)

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INGREDIENTI 
-300 gr di farina (senza glutine per i celiaci)
-200 gr di margarina vegetale 
-100 gr di zucchero a velo
-1 uovo (niente uova per i vegani)
-cannella q.b.
N.B. gli intolleranti a latte e lattosio devo utilizzare ingredienti privi di lattosio attenti quindi allo zucchero a velo e alla margarina. I celiaci devono usare la farina senza glutine e sincerarsi sullo zucchero a velo (spesso ha il glutine). I vegani devono solo eliminare l'uovo. 



In una ciotola versate farina e zucchero, mescolando i due composti. Una volta ultimato questo breve e semplice passaggio incorporate la margarina vegetale, mi raccomando dev'essere ammorbidita. Chi non è vegano può inserire nell'impasto un uovo ricordandosi di amalgamare bene in tutto. Ora potete aggiungere la cannella e continuare a lavorare il composto in modo da ottenere un panetto morbido e un po' sabbioso, ma compatto.





Versate l'impasto nella siringa per dolci e posate i vostri biscotti sulla carta da forno. Infornate per all'incirca 30 minuti a 160°. Gradi e minuti cambiano in base al vostro forno. Questi biscotti sono profumatissimi, leggeri, friabili, semplici e veloci da realizzare, inoltre, potete conservarli per svariati giorni.





Il Natale è svegliarsi è sentirsi felici mangiando biscotti speziati accompagnati da una buona tazza di latte e cacao. Alla fine sono le piccole cose a farci sentire bene.












Avviso ai follower.
Da oggi e per qualche giorno o settimana, non so dirvi con precisione, non potrò passare a leggere i vostri post e non potrò nemmeno rispondere ai vostri commenti. Spero di ritrovarvi al mio ritorno.
Naturalmente Aspettando Natale non verrà interrotto. Antonella, del blog Il tempo ritrovato, provvederà alla pubblicazione degli ultimi due post e dei vostri commenti. Per quanto riguarda "La stazione" e i vari post sul Natale vi sarà un interruzione per causa di forza maggiore. Auguro a tutti un bel week end. A presto ;)

Aspettando Natale 2- Regali, auguri e attenzioni in stile bon ton, per un Natale da non dimenticare

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"Il Natale dovrebbe essere legna che arde nel caminetto, profumo di pino e di vino, buone chiacchiere, bei ricordi e amicizie rinnovate. Ma... se questo manca basterà l'amore" Jesse O'Neill






Dicembre...periodo di tradizioni, di poesia,

Dicembre ...periodo di luci, di profumi, di caminetti accesi

Dicembre...periodo di regali, di incontri, di pomeriggi trascorsi

nell'intimità delle case seduti intorno agli alberi di Natale,

Dicembre...neve che cade fuori dalle finestre e cioccolata calda

nelle tazze fumanti,

Dicembre...periodo di ricordi e di tenerezze, di riti e 
dolci abitudini,
Dicembre... periodo dell'anno in cui la voglia di ritrovarsi
tra amici e parenti si fa più forte...
Dicembre...cerchiamo di dimenticare la fretta che c'è
restiamone fuori e viviamo qualche cosa di importante
dentro i nostri cuori,
Dicembre...che a nostro parere va vissuto con sobria eleganza
e con un po' di arte del buon vivere.



Arte del buon vivere e quindi Antonella sul suo blog

vi propone il bon ton per ricevere in casa e per allestire la tavola delle 

festa

e io vi dirò qualche cosa relativamente ai regali e agli auguri

Quando si tratta di etichetta ci poniamo sempre mille dubbi su cosa sia giusto e cosa sbagliato. Il problema diventa un vero rompicapo soprattutto quando il fare bella figura o la cosa giusta è al centro dei nostri pensieri, quando è di fondamentale importanza e quando abbiamo la necessità di non sbagliare perchè quell'errore potrebbe costarci troppo. Eccovi allora qualche utile consiglio su quello che il galateo offre in materia di festività, doni, auguri e quant'altro.


Auguri
Molti dei vostri amici vivono lontano? avete tanti conoscenti ai quali vorreste comunque offrire un pensiero? Bene! Non vi serve passare mezza giornata davanti al pc o al cellulare rimuginando sul da farsi perchè quello che potete fare rispettando il bon-ton è inviare una bellissima, simpatica, economica e-cards. Le cartoline elettroniche non sono solo deliziose e in pieno stile Marry Christmas con tanto di musichette e animazione, dalla loro hanno l'animo green perchè non inquinano, non prevedono l'uso di carta e permettono di risparmiare anche tempo e denaro. Attenzioni cari amici, perchè quando si parla di multimedialità ci sono comunque dei però e questi però prevedono niente messaggi in serie. Fanno sentire chi li riceve uguale ad altre 1000 persone, danno di già visto, già letto (a volte se ne ricevono anche 6-7 tutti uguali e contemporaneamente) e spesso fanno pensare di averli ricevuti solo perchè siamo ancora nella rubrica di qualche ex (amico, amante, parente). Se volete usare l'sms fatelo, ma personalizzatelo e mandatelo solo a chi ha sino alle ventina d'anni. Dopo questa soglia è prevista qualche eccezione, ma senza abbreviazioni nello scrivere.  Twitter e facebook, sono concessi solo se avete l'idea giusta o lo stato d'animo adatto a comunicare un pensiero importante. Ovviamente sono permesse anche le E-Mail, purché siano personalizzate e prive di fronzoli esagerati e da infante.
Qualcuno, a questo punto, si chiederà se è possibile invitare anche online. Naturalmente anche questo modo facile, veloce e immediato è permesso, ma solo con le persone giuste. Nel caso però non dovesse pervenirvi una risposta è buona regola chiamare l'invitato. 
Al capo è sempre preferibile far recapitare un bigliettino scritto a mano, come ai nonni, ai vecchi zii oppure a qualche persona anziana che non ha dimestichezza con la tecnologia.
Dopo i festeggiamenti è severamente vietato ringraziare via social con foto taggate o messaggi in bacheca, non è cortese e potrebbe mettere la padrona di casa in una brutta situazione. Difatti, non potete sapere se qualche persona non è stata invitata e perchè, pertanto mettendo la vostra foto, su facebook e compagnia bella, potreste creare una lite o mettere in imbarazzo chi ha avuto il piacere di ricevervi. Se volete ringraziare fatelo con un biglietto o una mail, sarà più distino, gradito e meno pericoloso.
Regali
Il primo cruccio che ci divora riguarda l'apertura di alcuni regali ricevuti prima della festività. Il capo, la collega, una conoscente, un cliente ecc.. vi offrono un  regalo di Natale qualche giorno prima della festività? Niente panico!! In questo caso è buona regola aprire il dono davanti a chi l'ha offerto anche se non è Natale. Il secondo grande interrogativo riguarda il cosa portare alla padrona di casa. La famosa bottiglia di vino non è l'unico regalo gradito e giusto, se volete distinguervi senza esagerare potete optare su un'ottima bottiglia di olio di oliva, su un set di erbe aromatiche o spezie, marmellate, prodotti tipici, candele profumate e saponi decorativi. 
Pecco regalo suggerito da Grazia.it
Per chi riceve il dono è buona norma aprirlo nell'immediato per non mettere in imbarazzo o creare competitività tra i vari commensali. Non sapete quali sono le possibilità economiche dei vostri invitati pertanto è più appropriato gestire il tutto in maniera separata e poco vistosa. Non avete soldi o tempo? Il regalo della vecchia zia vi sta sul groppone ma credete che la vostra amica farebbe carte false per averlo? Non vi truccate e avete ancora 20 trousse imballate? Ecco, il regalo riciclatoè vietato, brutto da presentare e potrebbe anche tradire le sue origini. Però, se proprio non ne potete fare a meno, se l'articolo è nuovo di zecca, se non è un regalo personalizzato o fatto a mano e se avete rimosso ogni traccia del precedente proprietario. Solo e soltanto in questo caso ed esclusivamente  con chi abbiamo molta confidenza è possibile ridonare un presente ricevuto, ma con sincerità.
Un altro problema comune è il dono inaspettato. Quel pensiero ricevuto e che non avete ricambiato perchè inatteso. L'errore peggiore è ricorrere ad un regalo lastminute o trovare scuse scontate e banali. Ringraziate, inviate un bigliettino cartaceo e aspettate l'occasione giusta per ricambiare. L'ultima categoria di presente riguarda gli omaggi da offrire a persone distanti e con le quali si ha poca confidenza (parenti lontani o acquisiti). In questo caso è meglio puntare su qualcosa di molto neutro come una cornice, un libro o una decorazione natalizia per evitare gaffe. Per concludere è sicuramente gradito, particolare, ad effetto e molto "stiloso" offrire un dono impacchettato da noi nel modo migliore e più originale, elegante, divertente possibile in base ai gusti di chi riceverà la nostra piccola opera di manualità. 

Biscotti a forma di cuore alla finestra
ECCOVI DI SEGUITO QUALCHE FRASE DA UTILIZZARE
Auguri informali 
-Il Natale regala sempre una piccola favola. Ti auguro che queste feste siano ricche di magiche sorprese.
-Un augurio speciale e pieno di affetto per te e la tua bellissima famiglia.
-Spero che questi giorni siano pieni di magia, calore, amore e bellezza. Buone Feste!
Auguri formali 
-Con l'augurio che il Santo Natale vi porti, fra i doni sotto l'albero, l'infinità serenità. Buon Natale!
-Buon Natale a lei e alla sua famiglia. Con l'augurio di vivere serenamente ogni momento di questa splendida festa che riaccenda il desiderio di condividere e donare.
Auguri divertenti
-Se qualcuno vestito di rosso ti rapisce e ti chiude dentro un sacco non ti preoccupare...probabilmente qualcuno ha chiesto un tesoro a Babbo Natale.
-Questi auguri di Natale saranno completamente diversi da quelli ricevuti...Buon Pasqua!
Bastoncini di zucchero alla finestraAuguri per persone che non si vedono da tempo
-Sei sempre nei miei pensieri: ti auguro Buon Natale e un felicissimo Anno Nuovo!
-Anche se i chilometri ci separano spero che il mio abbraccio ti avvolga portando con se tutto l'affetto che ho. Buon Natale!
Auguri con aforismi
-E' Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano...E' Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. E' Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri. (Madre Teresa di Calcutta)
-Che cos'è il Natale?
E' tenerezza per il passato, coraggio per il presente, speranza per il futuro.
E' il fervido auspicio che ogni tazza possa trasbordare di benedizioni eterne, e che ogni strada possa portare alla pace. (Agnes M. Pahro)

La chicca di Melinda
Come tutti sanno, parte delle feste natalizie cristiane derivano dalle tradizioni dei Saturnalia romani, le feste dedicate al culto del dio Saturno (il Crono dei Greci).
E’ quindi antichissima la tradizione di scrivere frasi sui biglietti, che allora erano piccole pergamene o tavolette di cera, frasi che allora potevano essere sia di benevolenza che di malaugurio a seconda della persona cui erano dedicate.
Oggi molta parte di quella tradizione si è persa, anche se è rimasto il desiderio di esprimere il nostro affetto verso le persone care anche attraverso i piccoli biglietti che accompagnano i regali.

Se volete scoprire come ricevere al meglio i vostri ospiti cliccate qui e recatevi da .Antonella

Ringrazio Antonella per aver pubblicato questo post e gli eventuali commenti ricevuti.
Vi ricordo che non potrò rispondere ai vostro commenti, spero che abbiate comunque il piacere di scrivermi. A presto.

Immagini : Le chat Noir, Borderline e Grazia.it
Informazioni: wab e libri sul bon ton
Frasi, aforismi, auguri: web, Audrey

La cena di Natale- Luca Bianchini

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Copertina libro
"La cena di Natale"è il nuovo libro di Luca Bianchini, scrittore e conduttore radiofonico noto soprattutto per aver scritto la biografia di Eros Ramazzotti e "Instant love", romanzo d'esordio, oltre all'amatissimo "Io che amo solo te".
Luca Bianchini nel suo sito (clicca qui per visualizzarlo) si descrive in modo sintetico e molto semplice, direi quasi spiazzante visto che le cose più belle della sua vita, non solo sono arrivate per puro caso in un giorno di sole ove tutto andava per il meglio, ma sono accadute senza che lui le cercasse portandogli anche un discreto successo.
Beh!!! Quando dice di essere nato l'11 febbraio del 1970. Proprio nelle stesso giorno, anche se di anni diversi, di Jennifer Aniston, Irène Némirovsky, Sarah Palin e la Madonna di Lourdes. In poche parole ci racconta di una data fortunata che lega tra se personaggi e persone di un certo calibro e di una determinata sostanza.
Cosi, affascinata e incuriosita, non ho saputo resistere alla tentazione e quando, in libreria, mi sono ritrovata circondata da nuovi titoli, la mia testa ha guidato la mano proprio sul suo ultimo romanzo.
Una storia breve ma coinvolgente, semplice e complicata al contempo, paradossalmente reale e semplicemente stupenda. In breve la lettura giusta per arrivare al Natale. In 25 capitoli, proprio come la data del grande evento di ogni anno, si svolgono le vicende di una famiglia pugliese al quanto caratteristica. Nel romanzo si ritrovano i famosissimi sposini di Polignano a mare del precedente libro "Io che amo solo te". Tranquilli, anche se non conoscete le loro vicissitudini ed i componenti di queste due famiglie, sarà comunque facile entrare nella storia e lasciarsi trasportare dall'atmosfera, dalla neve, dal Natale, dall'amore e dalle paure dei protagonisti.

TRAMA
Matilde riceve dal marito, un certo don Mimì, un anello con smeraldo. Presa dall'eccitazione e dalla convinzione che l'uomo tenga ancora a lei decide di organizzare una cene con effetti speciali. Per creare l'evento perfetto legge un libro sul galateo, convoca la maga del bimby e obbliga il figlio Orlando a scrivere i menù su una pergamena da regalare agli ospiti. In realtà il vero obiettivo di Matilde è sfidare la consuocera Ninella, grande amore di gioventù del marito mai dimenticato e fiamma ancora piena di calore. Matilde e don Mimì hanno due figli. Il primo, Damiano, è sposato con Chiara primogenita di Ninella. Damiano è un accanito giocatore, un traditore e proprio il giorno della vigilia di Natale scopre di essersi cacciato in un brutto guaio. Chiara, invece, è una moglie affettuosa, giovane e un po' intimorita che non ha il coraggio di vedere in faccia la realtà. Il secondo figlio di don Mimì è Orlando, un ragazzo sensibile, buono e gay. Ninella è una bella donna, rimasta vedova troppo giovane, oltre a Chiara ha anche una figlia adolescente Nancy. Quest'ultima ha tanta voglia di diventare grande come le sue amiche e proprio qualche ora prima della fatidica cena decide di donare la propria virtù ad un calciatore donnaiolo. E poi vi è Dora e suo marito, la zia leghista con l'hobby dei regali riciclati. La cena inizia con una Chiara in preda alla nausea, un Damiano spaventato, una Ninella emozionata e insicura, una Matilde sicurissima e sfacciata, una Nancy innamorata, un Orlando felice del suo ultimo successo e un don Mimì speranzoso. Tra una portata e l'altra accade di tutto, persino l'happy ending arriva inaspettato lasciando nel lettore la voglia di proseguire il percorso che conduce, tra le stradine di Polignano, alla ricerca dei nostri amici. Questo è solo un assaggino della trama, se volete saperne di più vi conviene acquistare il libro, io volutamente vi ho raccontato tutto e niente per non rovinarvi il gusto di leggere.

Come sempre ringrazio Antonella per aver pubblicato questo post per mio conto.

Aspettando Natale 2- "Auguri da Fatterellando"

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" La mia idea di Natale che sia classico o moderno,
è molto semplice: amare gli altri.
Provate a pensarci perchè dobbiamo aspettare Natale per questo?"
( Bob Hope )





E così anche quest'anno siamo giunti al Natale,
abbiamo trascorso insieme un mese carico di emozioni
e di aspettative e di dolcezza...
Adesso è il momento della riflessione e della famiglia,
a noi non resta che lasciarvi i nostri auguri speciali...


" I nostri cuori si inteneriscono con i ricordi dell'infanzia
e l'amore dei cari,
e siamo migliori tutto l'anno per essere diventati
ancora una volta bambini nello spirito
durante il periodo natalizio. "
( Laura Ingalls Wilder )

I miei auguri
Auguro a tutti voi la serenità. Quella sensazione stupenda che si sente nel cuore, a Natale, quando per magia il mondo sembra più buono, quando credi di poter perdonare tutto e tutti, quando ogni piccolo gesto pare qualcosa di immensamente bello e grande.
Il mio pensiero più grande va a tutte quelle persone che passeranno questa notte in un freddo letto d'ospedale "Abbiate coraggio perchè ogni cicatrice è una medaglia. La testimonianza che anche questo imprevisto è stato superato." Il mio pensiero va anche a tutte le donne che hanno perso la vita per colpa di uomini ossessionati da un sentimento deleterio "Cercate la forza che è in voi e denunciate, proteggetevi e se è necessario agite. Loro non devo vincere più!"
Audrey


Gli auguri di Antonella
Vi auguro un Natale sereno e pieno di pace
da vivere nel calore della vostra famiglia e dei vostri amici più cari,
vi auguro di riuscire a tenere lo spirito del Natale nel vostro cuore
per tutta la durata dell'anno che verrà.
Un pensiero particolare, come lo scorso anno,
va ai nostri due marò e alle loro famiglie
a loro auguro di avere tanta forza per affrontare questo momento
che sembra interminabile e li abbraccio con la speranza
di vederli presto a casa.
Antonella


Gli auguri di Xavier

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Gli auguri di Melinda

Ciascun Natale è bello perché è diverso dall’altro,
 c’è chi ama la famiglia, le tradizioni, gli amici, un bel viaggio... 
Non c’è un Natale standard, dunque lasciate spazio alla fantasia
 ma ricordate sempre come scrisse Charles Dickens: 
ho sempre pensato al Natale come ad un bel momento.
Un momento gentile, caritatevole, piacevole e dedicato al perdono. 
L’unico momento che conosco, nel lungo anno, in cui gli uomini e le donne 
sembrano aprire consensualmente e liberamente i loro cuori, 
solitamente chiusi.
Schiudete quindi i vostri cuori alla gioia e buon Natale!


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( Fotografie dal web )

San Silvestro 2013 (Capodanno 2014) look per ogni occasione

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Il Capodanno è sempre un giorno di pancia piena e poca fame, stanchezza e speranza per un futuro migliore e per un nuovo anno all'insegna delle belle novità.
Ma i veri festeggiamenti sono il 31 dicembre, quando tra fiumi di alcool, petardi e voglia di scrollarsi di dosso i mesi passati si balla, si mangia e ci si diverte dimenticando tutte le malinconie che ci hanno colpito oppure, per chi ha avuto la fortuna di trascorrere un anno eccezionale, si spera di avere un bis altrettanto fausto. Cosi, mentre tanti confondono la cena di San Silvestro con il pranzo di Capodanno chiamando Capodanno anche quell'attimo che precede la mezzanotte. Io vi illustro gli outfit che ho pensato per il 31 dicembre ma anche per il 1 gennaio, per essere perfette per ogni occasione.

SAN SILVESTRO O CAPODANNO CON GLI AMICI

Per la cena di San Silvestro o il pranzo di Capodanno, da trascorrere con gli amici, ho scelto un look sobrio, elegante e raffinato, puntando tutto sul blu.
Per la sera del 31 ho abbinato accessori dorati e scintillanti, mentre per il pranzo di Capodanno ho sostituito il dorato con il nero, più fine e distinto. Il primo abito ha un collare a taglio laser e un cinturino color oro (78 euro). Il secondo vestito, invece, costa solo 12 euro è in velluto con inserto nero. Questo secondo modello è da abbinare a un tronchetto nero (per la cena del 31) o una ballerina (per il pranzo del primo) se si desidera uno stile bon ton e decisamente più comodo.



SAN SILVESTRO O CAPODANNO IN FAMIGLIA



Se le festività vengono trascorse a casa dei parenti, l'abito giusto è sui toni del rosso. La stoffa da scegliere è il pizzo o il velluto che donano raffinatezza e serietà, requisiti richiesti soprattutto se i fatidici giorni sono da trascorrere a casa della suocera. Il trucco, sobrio e naturale, avrà solo una stravaganza: la labbra rosse.  









CENA O PRANZO ALTERNATIVO

Se il vostro cenone o il vostro pranzo è alternativo l'abbigliamento perfetto punta tutto sulla stravaganza con look da passerella. I seguenti outfit posso essere scambiati seguendo i numeri riportati accanto ad ogni capo.
Per uno stile più elegante la camicia color crema, con maniche aperte lateralmente e polsini con strass, è perfetta sia con la prima gonna stile anni '30 che la rende chic, sia con la seconda gonna in pelle nera più rock. I colori predominanti sono: nero, blu, crema e argentato. 
La parola d'ordine è stupire.






SAN SILVESTRO IN DISCOTECA



Se la vostra serata si svolge in discoteca il look cambia in base all'ambiente nel quale vi recate.
Il primo abito è più romanico e perfetto per un posto elegante e chic. Il secondo, invece, è giusto per un ambiente più raffinato e frequentato da gente adulta. Il terzo è perfetto per una discoteca alternativa e molto giovanile o per un locale con musica dal vivo. L'ultimo vestito è adatto sia alle disco più in voga e particolari, sia ad un bel concerto rock.





Bûche de Noël (tronchetto di Natale)

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La "Bûche de Noël"è uno di quei dolci che mi porta indietro nel tempo, un dolce che ad ogni boccone mi fa perdere anni facendomi ritornare la bambina di una volta. Anche se abbiamo salutato il Natale ed i giorni avanzano portandoci verso il nuovo anno, io ho comunque deciso di raccontarvi questa ricetta a me tanto cara. Il tronchetto di Natale, infatti, affonda la sue radici in Francia dove fu inventato nel 1945 da un goloso pasticcere. Ma il ceppo natalizio appartiene anche alla tradizione di numerosi paesi del nord Europa, esso veniva estratto dalla parte più grosso dell'albero e conservato in attesa della vigilia, momento in cui veniva posto nel camino con la funzione di riscaldare il bambin Gesù. Il famoso ceppe doveva ardere fino a Capodanno per questo motivo il dolce rappresentava e rappresenta un simbolo importante e sempre per questo motivo, in Francia, è il dolce delle feste; il prediletto del Natale e anche del Capodanno.
Quindi per chi volesse divertirsi un po' nel creare un tronchetto tutto suo ho deciso di proporvi due varianti, io le ho realizzate entrambe per il giorno di Natale. La prima variante è il "tronchetto al cioccolato e dulce de leche" di Valentina del blog "La ricetta che Vale", un dolce ultra goloso e squisito che mi ha fatto innamorare (non vi posto la ricetta perchè ho seguito passo passo le indicazioni della bravissima Vale, quindi vi basta cliccare qui e fare come me).
Dopo aver preparato questo primo tronchetto (ricetta per i non celiaci) ho deciso di crearne un secondo senza glutine. Le motivazioni sono due, non avendo mai sperimentato questo dolce avevo paura di fare un pasticcio usando la farina alternative, quindi ho preferito usare una ricetta gluten free già collaudata. La seconda motivazione è una questione di sapore, volevo fare due varianti per dare la possibilità di assaggiare sia un tronchetto al cioccolato con farcia ultra golosa al dulce del leche, sia un tronchetto con pasta biscotto vanigliata e farcia al cioccolato; anche se i celiaci (compresa me) hanno potuto godere di una sola variante.



INGREDIENTI PASTA BISCOTTO (GLUTEN FREE)
-30 gr di margarina
-80 gr di farina (io ho usato la DS)
-1 pizzico di sale
-4 uova grandi
-un baccello di vaniglia
-80 gr di zucchero semolato
-1/2 bustina di lievito (io ho usato Decorì della Lo Conte)









PROCEDIMENTO
In un pentolino fate sciogliere la margarina e lasciatela raffreddate un po'.
In una ciotola versate due uova intere, mentre le due rimanti le dividerete ponendo i tuorli nella ciotola con le uova e gli albumi in una ciotola a parte. Montate gli albumi con un pizzico di sale e aggiungeteci 10 gr di zucchero, ultimata l'operazione passate alla prima ciotola. Lavorate le uova con 70 gr di zucchero e aggiungeteci la margarina sciolta precedentemente. In seguito incorporate la vaniglia, la farina setacciate e il lievito e lavorate con le fruste elettriche sino ad ottenere un composto soffice, omogeneo e privo di grumi. A questo punto potete versare gli albumi montati a neve mescolando dall'alto verso il basso con la frusta a mano, mi raccomando a non smontare il tutto. Versate il vostro impasto in una teglia rivestita con la carta da forno, le misure sono all'incirca 40X30. Ponete la vostra pasta biscotto nel forno preriscaldato a 160 gradi e lasciate cuocere per all'incirca 9 minuti (la cottura cambia in base al forno, il mio è ventilato). Quando la base è cotta avvolgetela in un canovaccio umido e lasciatela raffreddare.

FARCIA ALLA NUTELLA
In una ciotola montate all'incirca 80 gr di panna e aggiungeteci 2 cucchiai abbondanti di nutella.
Quando la vostra pasta biscotto e fredda srotolatela e farcitela con la crema alla nutella, in seguito lasciatela raffreddare in frigo per qualche minuto. Per creare i rami del tronco tagliare trasversalmente le due parti finali del vostro tronchetto.
COPERTURA AL CIOCCOLATO FONDENTE
In un pentolino fate sciogliere, a bagnomaria, 120 gr di cioccolato fondente senza glutine e una noce di margarina. Lasciate raffreddare la cioccolata e montate 80 gr di panna, unite i due composti con la frusta a mano e lasciate raffreddare il tutto, in frigo, per 5 minuti. Ricoprire il tronco con una spatola e ultimate la decorazione usando un sac à poche con beccuccio a stella.
DECORAZIONE IN PASTA DI ZUCCHERO
Con la pasta di zucchero, bianca e rossa, create dei fiorellini e delle farfalle aiutandovi con gli stampini e le formine. Per fare i funghetti, invece, create due palline rosse che appiattirete un po' sulla base, con la pasta di zucchero bianco fare dei puntini e applicateli al cappello del fungo. Il gambo lo realizzerete con la pasta bianca che modellerete nella mano dandogli una forma un po' più allungata.

Goodbye 2013 tra cinema, musica, libri , grandi perdite e battaglie.

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Il 2013 è stato un anno pesante a livello nazionale. Un anno di tristezza, un anno di amarezza, un anno con troppi morti, un anno con troppi sogni spezzati, un anno fatto di fame, ribellione e stanchezza. Le cose da ricordare sono moltissime, per questo inizio dai souvenir piacevoli, perchè il male è sempre e comunque accompagnato dal bene anche se spesso lo dimentichiamo.

Mood Indingo
Il cinema ci ha regalato delle belle emozioni attraverso alcuni film che, durante i mesi, ci hanno aperto il cuore, fatto sorridere, riflettere, arrabbiare e spaventare. Sono le grandi opere presentate alla 85ª edizione degli Oscar ma non solo. Infatti da noi qualcuno ha sbancato il botteghino a suon di battute sulla crisi, quante risate ci ha regalato "Sole e Catinelle" e il suo protagonista Checco. Al contrario Mood indigo- La schiuma dei giorni ci ha permesso di fantasticare, Il grande Gatsby ci ha condotto indietro nel tempo facendoci sognare e rivivere l'amore vero e Paolo Sorrentino, con sua "La grande bellezza", ci ha portato persino oltre oceano.  La musica, grande protagonista di tutti i tempi, ha fatto ballare il mondo grazie alla fighissima Get Lucky. Lo sentite il ritmo che vi entra nella pelle? "...we've come too far. To give up who we are, so let's raise the bar and our cups to the stars. She's up all night till the sun, I'm up all night to get some. She's up all night for good fun, I'm all night to get lucky...". Ricordate l'estate, il mare, la voglia di sentirsi leggeri e dimenticare i problemi lasciandosi baciare dal sole e cullare dalle onde?
tip-dance
Blurred Lines-Robin Thicke
Chi di voi, invece, non si è sentito sexy, seduttore e sicuro  di se, almeno per un momento, ascoltando e ballando Robin Thicke-Blurred Lines? Molti non avevano soldi in tasca ma sotto la doccia, con l'acqua che scorre ed i freni inibitori liberi, la trasformazione in ricco-figo e uomo che non deve chiedere mai è più facile dell'indossare il mantello di Batman. Poi... abbiamo provato a dimenticare tutto e tutti con Emma, ci siamo recati a Pompei con i Bustille e adesso, che siamo ad un passo dalla fine dell'anno, è arrivata lei la regina della musica: Laura Pausini con "Se non te" . Attraverso il suo video, che racconta la storia dei suoi genitori e del suo sogno, sembra regalarci una speranza per il domani, un domani  complicato e sempre più sfuggente dalle mani degli italiani. Allora ho pensato che potesse esser un po' anche la colonna sonora di noi blog, che alla fine siamo dei sognatori che cercano di conquistare un sorriso e un po' d'affetto. Ricordate "...il tempo è una conquista che ti costa quello che ti dà. Non è una sconfitta. E' da sempre un'opportunità. Nella corsia dell'emozione viaggio in salita e c'è chi mi sostiene. Ci proviamo insieme noi?..."
Cosa manca per emozionarci? secondo me mancano loro: i libri, meravigliose isole ove trovare riparo, ospitalità, aiuto. I titoli da ricordare sono tanti: Il corpo umano di Paolo Giordano, L'amore bugiardo di Gillian Flynn,  Inferno di Dan Brown e L'eco rispose di Khaled Hosseini che, ancora una volta, ci ha fatto innamorare dei suoi personaggi. In seguito, per concludere l'anno in bellezza, molti di noi hanno vissuto il Natale di una strana famiglia di Polignano a mare, il Natale messo in scena da Luca Bianchini  attraverso una storia semplice e bella, quella del libro La cena di Natale.
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Violetta
Per la gioia dei piccolini non dobbiamo dimenticarci di Pappa Pig, la maialina più amata di tutti i tempi e naturalmente di Violetta, la ragazzina sognatrice venerata dalle bambine. L'anno è fatto anche di tante altre cose spesso giudicate frivole ma che fanno bene al cuore, perchè coccolarsi un po' non è mai sbagliato. Eccovi allora: le unghie al naturale che hanno ridato un'area chic alle donne, la BB cream che ha fatto impazzire le ragazzine,
gli orologi-telefonino per gli uomini d'affari e non solo, il tartan  che è tornato alla ribalta per la gioia di molti, i look un po' più grunge come il nostro animo. In cucina la pasta di zucchero si è meritata nuovamente il podio, mentre il salato si è trasformato grazie al grande ritorno del cibo fusion e al finger food che ha fatto impazzire tutti. Forse proprio attraverso il cibo, quest'anno come non mai, molti di noi si sono avvicinati a nuove culture, popoli e passioni. Non tutti però possono godere dei piaceri della vita, piccoli o grandi che siano, per questo non dobbiamo dimenticare che i mesi passati sono stati anche i giorni delle grandi ondate di immigrati, delle bocche cucite, dei forconi e dei BASTA!!!
Nelson Mandela
Quest'anno è stato l'anno di un Papa diverso, più simile agli essere umani, più vicino a noi. Una nuova figura ha voluto condurci verso la fede o forse è l'Italia che ha avuto un disperato bisogno di lui dopo i ripetuti disastri del governo, dopo la fine del lavoro che a portato verso la disoccupazione troppe persone, dopo l'amarezza dei giovani che hanno visto sparire il proprio futuro tra le chiacchiere di chi non ha nulla da fare. Un anno di distruzioni e catastrofi, come quella che ha messo in ginocchio la nostra bella Sardegna, che ha distrutto la città della scienza a Napoli e che ha portato a galla lo schifo nascosto sotto terra dai criminali che invadono il nostro stivale. Tra le cose che non dobbiamo dimenticare di questo anno vi è il coraggio, non solo quello di chi è sceso in piazza per ribellarsi, ma soprattutto il coraggio delle donne. Quello dell'avvocatessa Lucia Annibali che ha denunciato il suo carnefice. Ecco, quest'anno ci sono state troppo vittime, troppe donne uccise dalla mano dell'uomo che si designava come compagno di vita, come bastone della vecchiaia, come grande amore. In fine, mai come quest'anno, si è sentita la perdita di gente che vale, di quelle persone che hanno fatto la differenza lasciando un segno e anche un vuoto sul nostro pianeta. Dire addio a Margherita Hack e Nelson Mandela è stato difficile per l'intera umanità, perchè sono state persone che hanno fatto la differenza. Per una vita che vola via ci sono tante che arrivano come la nascita di Jorge, reale inglese figlio di William e Kate o la rivincita di Malala Yousafzai. Questo è il sunto di un anno vissuto con Borderline, un anno di notizie stravaganti e semplici, frivole e importanti, dolci e salate, tristi e felici... Cosi, mentre il nostro governo non riesce a riportare in patria i suoi marò, a risanare l'economia, a dare un lavoro e un po' di dignità al suo popolo. E mentre ci barcameniamo sperando che una stella illumini il nostro cammino aspettiamo pazientemente la mezzanotte e l'arrivo di un nuovo anno nella speranza di dimenticare i giorni passati e il brutto che ha prevalso sul buono... quello che voglio e credo vogliate anche voi è solo una buona annata: frizzante come il vero prosecco italiano, genuina come il nostro Grana Padano o Parmigiano Reggiano, saporita come crudo il di Parma e tosta come il Negramaro salentino. Perchè noi vogliamo solo un anno di rinascita, di primizie nazionali, di risalita e di serenità.
Willy  balla
Si, abbiamo bisogno di ballare senza sentirci quello strano peso sul cuore perchè forse lo stipendio non durerà sino a fine mese. Abbiamo bisogno di sognare senza usare i film ed i telefim, perchè tutti abbiamo il diritto di vivere e non di sopravvivere. Abbiamo la necessità di emozionarci per la nostra squadra del cuore, per i nostri atleti, per un punto segnato, una discesa formidabile o un colpo di fioretto ben piazzato e non di sentire un nodo in gola a causa delle catastrofi. L'Italia e il suo grande popolo ha bisogno di sperare, credere e sognare un anno che sia migliore perchè il peggio ha già messo troppa gente in ginocchio. Abbiamo bisogno di cantare a squarciagola per liberarci dal male che ci ha invaso, per sentirci speranzosi e capaci di affrontare qualsiasi cosa come facevamo un tempo.

Ligabue- Il meglio deve ancora venire
...è una città piuttosto dura
dipende quanto puoi pagare
e tu che sai quali porte aprire
sembri sapere come va a finire
sei qui per dire
che il meglio deve ancora venire
il meglio deve ancora venire...
Buon Anno a tutti...speriamo sia una buona annata!!!!

Colgo l'occasione per augurare un Buon Compleanno a Xavier che domani compie 17 anni.
TANTI AUGURI!!!!

Un anno in più (storia di una blogger e della sua torta)

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Ecco, scocca la mezzanotte...urla, doppi auguri, abbracci e...
Senza rendermene conto la torta è già in posizione d'attacco pronta, come ogni anno, a torturami:

-soffiami, soffiami!!!!-
-ehi torta, la tua non sarà mica una minaccia?-
-eh si bella mia è una minaccia di vecchiaia!!!-
-grrrr... sei una melDiCta mi rovini sempre le feste!! guarda bella avrò anche quest'anno in più ma fortunatamente il mio viso si mantiene giovane... prrrrrrrr!!!-
-si vabbè, dimostri 20 anni maaa...sai che ne hai molti di più... il tempo passa vecchia mia tic tac...tic tac...tic tac...-
-l'importante è sentirsi giovani dentro ... io lo sono anche fuori!!! uno a zero per me-
-e soffiale ste candeline...cosa aspetti? vuoi un invito scritto?-
-io le soffio ma tu, almeno per una volta, fai avverare sto cavolo di desiderio-
-ci devo pensare, l'anno scorso si è avverato?-
-noooooooooooooo!!! -
-l'anno precedente?-
-nemmeno...non si avvera mai!!! grrrr!!!-
-beh!! si vede che non lo esprimi nel modo giusto...allora concentrati e pensa prima alle cose brutte che hai vissuto e dimmele-
-facile! sono stata male e sto male, questa è la prima...poi ho perso il lavoro, ho scoperto che molte persone sono false, tanta gente mi ha ferito, qualcuno è venuto da me solo per il gusto di attaccarmi e screditarmi senza vedere o cercare di capire come sono, alcune persone sono scomparse...e non ho realizzato nemmeno mezzo sogno-
-bene...anzi scusa male...ora dimmi le cose belle-
-ho imparato tante cose stando male, il dolore e la sofferenza sono difficili da sopportare però insegnano sempre qualcosa d'importante...ah, finalmente non vedo più il diavolo veste Prada e la sua assistente, ho conosciuto tanta persone speciali in questo nuovo anno(Valentina di "La ricetta che Vale", Any del "La cucina di Any"m4ry di "Dafne's Corner" e Moz del Moz O'Clock)...tanta gente mi ha dimostrato il suo affetto (Betty del "Il sole nel cuore", Le Jene di "Le Jene son tornate"Nella di "Rock Music Space"Paola di " Le chicche di Paola"Sonia di "Sotender"Mariangela di "Cocomerorosso") e sono venuta da me solo per regalarmi un sorriso, alcune persone sono entrate nella mia vita diventando importanti e sono le persone che mi coccolano tutti i giorni, le amiche speciali ( Antonella del "Il tempo ritrovato"Melinda di "Meline Sante"Xavier di "Queer as blog"Vaty di "A thai pianist"La Betty di "B&B Blog&Break", Lilli di "Candy and Stile"Giovanna di "Pasta e non solo"), ho finalmente abbracciato una di loro Vaty e vorrei abbracciare le altre, soprattutto Antonella che con l'andare dei mesi è diventata un'amica, una sorella, una mamma..ho realizzato la mia prima intervista con una scrittrice (Marianna Solari) e poi...mi sono divertita con voi (Beatris Click, L'angolo di Giuls, Essere incompresi è la sorte di tutti noi, Pink Vanillia Life, Il mio mondo, Viaggi e Baci, Passione Fotografica, Writing on the read, Il mondo della Tice, Journey Cake, Bbonton fashion blog, La magia di un piccolo orto, Banana e Cioccolato, Fiori di Zagara, Una ciliegia tira l'altra,Gianna il bene in noi, Frammenti di Specchio, Briciole di Vita, Misantrophia,Te lo dice Patalice, Una fragola al giorno...)   -
-vedi, le cose belle annullano quelle brutte-
-inZomm...diciamo!!! annullano è una parola grossa, le cose belle riempiono il cuore di gioia dopo che quelle brutte lo hanno svuotato-
-allora...vogliamo addormentarci? soffia!!!-


-ah finalmente!!! sei un po' pesante bella mia!!!-
-eh già tra le cose brutte mettici i chili di troppo, mi ero scordata!!!-
-io dicevo caratterialmente, comunque visto che ci siamo come hai fatto a ingrassare?-
-quest'anno ho fatto la cuoca pasticciona... tra dolci e salati ho cucinato di tutto...e poi ho anche maGnato, mi sembra logico-
-ti sta bene, cosi impari!!!
-ufffffaaaaa...poi sarei io quella pesante e tu ti sei vista?-
-ah bella de casa!!! non fare la sborona che sei stata proprio tu a trasformarmi in una torta bella pesante...hai voluto due ripieni: uno hai frutti di bosco e uno al cioccolato al latte, hai voluto coprirmi di cioccolato bianco, hai voluto decorarmi con oggetti in pasta di zucchero che ti rappresentassero le tue passioni...guarda che non sei Buddy Valastro!!!-
-ahuahuahuahua simpatica!!! Ovvio che non sono Buddy, sono Audrey-
-spero che tu non abbia desiderato di diventare lui!!-
-a volte dici certe baggianate...senti cara torta, farti mi è costata tanta fatica ma ora è arrivata l'ora del taglio-
-noooooooo, sono una tua creatura...non puoi farmi questo-
-ah ecco perchè parlavi, volevi perdere tempo...sei furbetta!!!-
-si, ma sono anche la tua torta-
-appunto!!! è arrivato il momento...ho famissima!!!-
-poi ti lamenti dei chili di troppo-
-grrrr!!! ma sei polemica...non pensare ai chili che dovrò smaltire...fammi gli auguri e fatti mangiare-

Prendete un pezzo, questa è la torta che ho fatto per le persone che importanti, quindi un pezzo è anche per voi...Audrey


Un anno in più a volte pesa a volte no. Si passa l'intere infanzia nella speranza di arrivare a 10 anni per sentirsi grande, poi si sognano i 18 per essere liberi e da quel giorno in poi, ogni anno, si spera di restare eternamente ventenni...Il tempo incalza e quando si arriva ai 30 si vuol sempre tornare indietro o restare sospesi nel limbo dell'adolescenza. E proprio in quel momento che si fanno i doppi bilanci...bilanci sul tempo passato, su l'anno trascorso e sulla vita.
Non so cosa mi porterà questo nuovo anno, per il momento so solo che devo affrontare una nuova sfida e voglio farlo al meglio nella speranza che il nuovo anno e l'anno in più siano vincenti. Per questo ho già scelto la colonna sonora del mio nuovo anno, avete ragione è una vecchia song, però è la mia " Sono a prova di proiettile, non ho niente da perdere. Fuoco lontano, fuoco lontano. Mattoni della vergogna, prendi la tua stessa pioggia. Fuoco lontano, fuoco lontano. Tu mi sparerai ma io non cadrò. Sono fatta di titanio. Tu mi sparerai ma io non cadrò. Sono fatta di titanio. Sono fatta di titanio…"

Il sacro dei miei viaggi

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"Vi è qualcosa di sacro in ogni essere che non sa di esistere, in ogni forma di vita indenne da coscienza."(Emil Cioran La caduta nel tempo, 1964)

Attraverso l'aforisma di Emil Cioran vi presento il nuovo tema del "Senso dei miei viaggi", di Monica del blog "Viaggi e Baci". Questa volta è stato davvero difficile selezionare delle foto, perchè la sacralità cambia in base agli occhi di chi la guarda. Credo fermamente che non esista un qualcosa di oggettivamente sacro per tutti visto che sussistono mille sfumature, tanti modi di vedere, sentire e percepire la sacralità...Una chiesa può essere sacra per un cattolico e profana per un musulmano, il museo di Van Gogh può essere il tempio della sacralità per un amante dell'arte e nulla per chi non conosce la sua grandezza, uno stadio può rappresentare quanto di più sacro esista per un fanatico del calcio e solo un campo ben curato per chi non ama il pallone...La chitarra di Jimi Hendrix può avere più valore di una reliqua per un rockettaro, la prima edizione di un libro antichissimo può essere più preziosa del sacro graal...potrei continuare all'infinito e trovarvi mille oggetti preziosi e luoghi importanti ma non è detto che tali sacralità abbiano un significato per tutti. Tranquilli, non spaventatevi, questa volta non ho esagerato presentandovi come sacro della cioccolata, un murales e il mare, anche se per me sono sacri come il pane e il vino. Per questo senso dei viaggio ho selezionato comunque tre immagini che rappresentato qualcosa di sacro, ma solo per alcuni di noi.

Londra-Cattedrale Southwark

La cattedrale di Southwark è la più antica chiesa gotica d'Inghilterra ricostruita più volte e definitivamente nel XII sec.  Essa, inoltre, è la chiesa madre della diocesi anglicana. Al suo interno si possono ammirare interessanti monumenti legati al mondo del teatro, che aveva la sua maggiore attività sulla sponda sud del Tamigi. 

Bologna- la Meridiana della Basilica di San Petronio
 La Basilica di San Petronio è la chiesa più maestosa e famosa di Bologna. Essa inoltre è la sesta chiesa più grande d'Europa. La prima meridiana fu costruita fra il 1575 e il 1576 da Egnazio Danti. Nel 1655 tale compito venne affidato a Giovanni Domenico Cassini che costruì per la chiesa la meridiana più grande al mondo.

 Brighton-Chiesa Scientology
La parola scientology deriva dal latino scio (crescere) e dal vocabolo greco logos (discorso), quindi il suo significato letterale è discorso sulla coscienza.  Essa è la religione più costosa della terra. La sua organizzazione raccogli e diffonde l'insieme delle credenze e pratiche ideate da L.Ron Habbard nel 1954 basata sul sistema di auto-aiuto denominato Dianetics.
Tale credo però è riconosciuto come religione solo in alcuni stati.

Come potete notare non tutto ciò che è sacro per noi lo è per gli altri e viceversa. Credo che le tre immagini da me selezionate dimostrino ampiamente come la prima chiesa è anche un tempio del teatro cosa che per alcuni può sembrare profana. La seconda, al suo interno, apre un mondo fatto di meridiane, sole e stelle. La terza unisce potere e denaro all'auto-aiuto (per me, per esempio, non è nemmeno una religione ma una setta), ma per chi, come Tom Cruise, la segue da anni è una vera sacralità. E voi? cosa ritenete sia sacro e cosa no?

Piccola storia della Befana e dei Re Magi

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Seduti sul tappeto in gomma colorato ci sono Luca e Mauro. Luca ha i capelli castani lisci e morbidi come la seta, i suoi occhi sono chiari e vispi, proprio come quelli del fratello. Mauro è il più grande tra i due, il meno birbantello e il più buono. Quando i due gemellini erano piccolissimi e non sapevano parlare, avevano inventato una lingua tutta loro fatta di suoni onomatopeici e piccoli gesti.
-amori, dove siete? la mamma è tornata!!- Giulia si affaccia dalla porta della cameretta guardando sorridente i suoi due bricconcelli.
-mamma!!!- gridano all'unisono i due fratellini
Luca si alza di scatto, abbraccia la mamma e ritorna alle sue faccende. Mauro di arrampica sperando di essere preso tra le braccia di Giulia per un po' di coccole.
-Luca, andiamo a mettere il pigiamino? è ora della nanna...- dice la mamma allegra e sorridente.
-mamma, oggi viene la signora brutta con il naso grande cosi e tutto strano?- domanda Mauro un po' spaventato e gesticolando.
-si tesoro, ma non devi avere paura, la Befana non è cattiva e viene a portare i dolci- spiega Giulia.
-si, è cattiva perchè è brutta...papà dice zia Befana - a Luca non sfugge mai nulla e associa sempre la Befana alla zia disgraziata di famiglia.
-se fate i bravi, vi infilate il pigiama e andate a letto senza troppe store, la mamma vi racconta la storia della signora con il naso adunco ed i vestiti sporchi- afferma Giulia sorridente.
-siiiiiiiiiiiiiiii- urlano i gemellini.



-mamma, ci racconti storia?- Luca è impaziente e per la fretta si è già infilato sotto le coperte.
-certo...tanto, ma proprio tanto, tempo fa nella notte di Natale nacque una persona speciale, voi sapete chi è?-
-si, Gesù bambino- dicono i fratellini.
-bravi!! quando Gesù bambino nacque tre signori, che venivano da molto lontano, decisero di portargli dei doni-
-mamma sono Babbo Natale?- domanda Luca.
-no, sono i Re Magi. Comunque anche loro, come Babbo Natale, in alcuni paesi portano dei doni ai bambini-
-mamma, come si chiamano questi Re Magni- Mauro quando sente profumo di doni si risveglia e diventando vispo come il fratello.
-amore, si chiamo Re Magi, no Re Magni...- sorride la mamma cercando di correggere l'errore.
-Re Magni- ribatte Mauro.
-nooooo, tu Mau tutto scemo...mamma detto Re Magi- Luca corregge il fratello come se fosse un professorino.
-mamma Uca detto io scemo...ha detto la palolaccia- sottolinea Mauro.
-Luca, non si dicono le parolacce! chiedi scusa al fratellino altrimenti la Befana, questa notte, ti porterà solo carbone- spiega la mamma.
-scusa Mau...-
-bravo!!! Allora, era una sera molto molto fredda, i Re Magi avevano camminato tanto ed erano stanchi ma felici di portare oro, incenso e mirra al piccolo Gesù-
-mamma, cosa sono oro, enzo e mila? - Mauro, nella sua testolina, cerca di immaginare tre giocattoli super tecnologici e fantastici ma non ricorda di averli visti in tv.
-allora, l'oro è un metallo, vedi questi anelli della mamma? questi sono oro-
-io no voio oro è brutto- Luca non trova l'utilità di questo dono e precisa alla mamma che non lo gradisce.

-l'incenso è estratto dalle piante, avete presente il bastoncino colorato che la mamma accende in salotto? quello che profuma facendo un po' di fumo?-
-si, ma io no voio enzo brutto e pussa- Mauro è sconvolto dai doni dei Re Magi, il secondo per lui è anche peggio del primo, quindi aspetta con ansia di scoprire cosa sia il terzo oggetto.
-la mirra, come l'incenso viene estratto dalle piante. Ecco la mirra è come una polvere, come la terra che mette mamma quando si trucca. Luca, quella che hai fatto cadere a terra rompendola, ricordi?-
-si...mamma sono brutti oro, enzo e mila e me no piace. Babbo Natale porta belli regali- sottolinea Mauro.
-a quel tempo ero doni importanti. I Re Magi, dopo aver camminato tanto, giunsero alla porta della Befana. Toc Toc ...- racconta Giulia.
-chi è?- chiede Luca facendo finta di essere la Befana.
-i tre uomini dissero "siamo i Re Magi. Noi veniamo da molto lontano e cerchiamo aiuto. Può indicarci la strada per Betlemme?" La Befana era stanca e doveva pulire ancora tutta la sua casupola, cosi decise di indicare la strada ai Re Magi ma non partì con loro. Però, quando Baldassare, Gaspare e Melchiorre, andarono via la Befana si sentì tanto cattiva e decise di raggiungerli-
-mamma, chi sono Assare, Gaspare e Chiorre- Luca, come tutti i bambini di questo mondo riempie la mamma di domande. La curiosità, a dispetto di quel che dicono in tanti, non appartiene solo alle donne ma anche e soprattutto ai più piccoli.
-sono i Re Magi, quelli sono i loro nomi. Tu ti chiami Luca, il fratellino Mauro e loro Melchiorre, Gaspare e Baldassare. E visto che non vi stanno simpatici perchè non vi piacciono i loro regali dovete sapere una cosa. La notte prima della Befana, in Spagna, i Re Magi portano ai bimbi, che hanno scritto loro delle letterine, dei piccoli doni. Baldassare regala carbone ai bimbi monelli come Luca, Melchiorre dona gingilli ai bravi bambini come Mauro e Gasparre regala dolci proprio come la Befana a chi è stato bravo con la mamma e il papà-
-e noi?- Mauro è confuso e non capisce perchè in Italia venga la Befana e non i Re Magi.
-i tre Re Magi sono la Befana dei bimbi spagnoli e voi siete italiani. Pertanto da voi vine la vecchietta che, dopo aver detto no ai tre amici, per il dispiacere partì alla loro ricerca in quella stessa fredda notte. La povera Befana bussò a tutte le porte che trovò lungo il suo cammino lasciando un dono ad ogni bambino- Giulia accarezza i capelli dei suoi figlioletti guardandoli con amore.
-ummm...mamma, perchè i bimbi pagnoli hanno i Re Mangi e noi  Befana? e perchè regala le cioccolate a tutti?- Mauro pensa che tre regali sono sicuramente migliori di uno.
-perchè le tradizioni cambiano. Noi amiamo la vecchietta brutta, con le scarpe rotte e il capello alla  romana e loro i Re Magi. La Befana voleva dare un regalo a Gesù, ma non sapendo chi fosse decise di lasciare delle cioccolate a tutti i piccolini che incontrava lungo il suo cammino- tenta di chiarire la mamma.
-la Befana vien di notte con le pappe tutte lotte, il cappello alla omana...viva viva la Befana- canta Luca preso  dall'euforia.
-bravo amore, proprio cosi!! ora chiudete gli occhietti e dormite, mi raccomando non sbirciate! la mamma appende qui le vostre calze con i nomi. Domani mattina, quando vi sveglierete, vedrete cosa vi ha portato la vostra vecchietta-
-notte mamma- lo sbadiglio è simultaneo e dopo il bacio della buona notte, Mauro e Luca, si lasciano catturare da Morfeo. Dopo qualche ora Luca si sveglia e stordito dal sonno, dal buoi della stanza e dalle luci dei balconi, crede di vede qualcosa sul davanzale della sua finestra.
- Mau, vedi...vedi...Mau!!!- con la manina piccola e paffuta Luca scuote il fratello.
-Uca io nanna- risponde Mauro.
-Befana, guarda!!!- Luca indica la finestra e i due gemellini intravedono una scopa e una sagoma. Si guardano, si nascondono sotto la coperta, scrutano la calza nella penombra della cameretta e si scambiano un sorriso malandrino.
La notte del 5 gennaio si è quasi conclusa e la Befana ha ultimato il suo giro lasciando cioccolate al latte, carbone allo zucchero e macchinine colorate a questi due fratelli curiosi e furbetti come pochi.
La vecchietta sale sulla sua super scopa, si avvicina alla finestra e saluta mostrando il suo sorrisetto sdentato. Mauro e Luca ricambiano nascondendo il naso sotto il piumone che tengono stretto tra le manine.
La Befana si volta e vola via più veloce della luce gridando a tutta l'Italia:
"Felice Epifania!!!!"

Amélie la nuova it-bag di Liu Jo

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"...Il 3 settembre 1973, alle 18, 28 minuti e 32 secondi, una mosca della famiglia dei Calliphoridi, capace di 14.670 battiti d'ali al minuto, plana su rue Saint-Vincent, a Montmartre. Nello stesso momento, in un ristorante all'aperto a due passi dal Moulin de la Galette, il vento si insinua magicamente sotto una tovaglia facendo ballare i bicchieri senza che nessuno se ne accorga. In quell'istante, al quinto piano del 28 dell'Avenue Trudaine, IX Arrondissement, Eugène Koler, di ritorno dal funerale del suo migliore amico, Emile Maginot, ne cancella il nome dalla sua rubrica. Sempre nello stesso momento, uno spermatozoo con il cromosoma X del signor Raphaël Poulain, si stacca dal plotone per raggiungere un ovulo della signora Poulain, nata Amandine Fouet. Nove mesi più tardi, nasce Amélie Poulain..." (Il favoloso mondo di Amélie)

"..Novembre 2013. Martina cammina in un grande edificio un po' spaesata. Nello stesso momento Clara scende le scale mobile sfoggiando la suaAmélie a due manici con tracolla estraibile, si sente sicura, sensuale, donna. Qualche metro più in là Adele, seduta sul bracciolo di un divano, sistema la sua Amélie super chic, versatile, moderna e dotata di specchietto, l'accessorio che all'occorrenza si trasforma in charm valorizzando la sua bellezza. Proprio sul divano accanto Silvia sfoglia un giornale e Amélie, nella versione bianca e regale, mostra i suoi volumi suggestivi e la sua forma a bauletto. Martina si ferma di fronte all'ascensore, aspetta qualche secondo e quando le porte magicamente si aprono fa il suo ingresso Luca e la sua favolosa Amélie realizzata in morbidissima eco-nappa disponibile in sei nuance differenti. Martina è stordita, si accomoda per riprende fiato quando all'improvviso appare Dasty con la nuova it-bag di Liu Jo..."
Bauletto grande amelie
Prima delle feste natalizie, attraverso il grande schermo, ha fatto il suo ingresso la nuova borsa della collezione primavera-estate 2014 del marchio Liu Jo. Il bauletto in eco-pelle dal design unico e accattivante anticipa i colori della prossima stagione facendo dimenticare le sue sorelle maggiori: Matilde, Kate e Sophia. Amélie costa 139,00 euro ed è l'evoluzione della borsa serie Claire.
Forme morbidi e dimensioni grandi per renderla comoda e capiente, adatta ad ogni occasione e circostanza, il colore nero la rende elegante e sofisticata, il bianco classica e chic, il lemonade divertente ed eccentrica, il berry sensuale e accattivante, lo sterling blue giocosa e solare e lo champagne le regala versatilità e semplicità.
La fodera interna è logata, lo specchietto e removibile come la tracolla, i manici sono grandi e con dettagli color oro, tutti i particolari la trasformano questo must in un accessorio unico, elegante e di classe, proprio come il resto della famiglia super griffata e di successo. In poche parole Amélie ha conquistato il podio diventando la borsa del 2014.
Bauletto grande amelieBauletto grande amelie
"...È il 28 settembre 1997, e Sono le undici in punto del mattino. Alla Giostra del Trono, a due passi dal trenino dei Carpazi, la macchina per impastare i dolci impasta i dolci. Nello stesso momento, su una panchina di Place Villette, Félix L'Herbier scopre che ci sono più connessioni possibili nel cervello umano che atomi nell'universo. Nel frattempo, ai piedi del Sacre-Coeur, delle benedettine migliorano il rovescio. La temperatura è di 24 gradi Celsius, il tasso di umidità di 77, e la pressione atmosferica di 990 ettoPascal..."(Il Favoloso mondo di Amélie)

La stazione (Cap 14- prima parte) Verso il giudizio

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LA STAZIONE
Il contenuto di questo capito è forte, quindi è assolutamente vietata la lettura da parte di bambini e minori di 16 anni.

Il caldo è finalmente arrivato portando con se le mezze maniche, le mini gonne, i pantaloncini ed i vestiti, vaporosi e leggeri. Gli stivali alti, comodi e scuri sono stati accuratamente nascosti per dare spazio a graziose ballerine, sandali sexy e zeppe eccentriche e colorate.
Muna fa il suo ingresso in stazione, i capelli sciolti e lucenti incorniciano il suo meraviglioso viso. Gli occhi sono nascosti da un paio di occhiali da sole Miu Miu rosa pallido, la pelle è leggermente colorata e grazie al bianco dell'abito sembra essere scintillante sotto la luce del sole. Calza un paio di ballerine Prada, dello stesso colore degli occhiali, con un fiocco sulla punta arrotondata, una borsa grande di Liu Jo e come unico accessorio, sfoggia un bracciale Pandora pieno di charm meravigliosi.
-Ciao Luca- la ragazza si avvicina all'avvocato sfiorandogli le guance in un saluto amichevole.
-Ciao Muna... Mirko?- 
-mi ha appena mandato un sms, vine in moto. Quindi, con lui, ci vediamo direttamente in tribunale-
-ah ...poteva avvisarmi! Senti eeeh... Claudia e Giulio?- domanda ansioso.
-Sono sul treno, hanno preso due posti anche per noi. Quindi li vedremo tra qualche minuto. Tu, come ti senti? va meglio?- 
-Si, oggi il braccio mi fa meno male del solito. Secondo me è merito dell'adrenalina in circolo- afferma Luca in preda all'agitazione.
-Ecco il treno, andiamo?-

Muna sale nel terzo vagone. Giulio si alza e fa un cenno con la mano per farsi notare. Luca si accomoda di fronte a Claudia ritrovando sul suo volto lo stesso terrore di quel giorno, la stessa sua ansia e un abbondante nervosismo. Muna abbraccia Giulio che resta inebetito nel vederla cosi belle, raggiante e perfetta, sembra un'attrice, l'abito stile impero valorizza le sue forme e la sua innata sensualità senza renderla volgare ma quasi regale e delicata. Luca abbassa gli occhiali e prende la mano di Claudia tra le sue.
-Claudia, non devi avere paura! Io sono con te, hai visto? non ti ho abbandonata eeee... nemmeno loro l'hanno fatto, quindi...guardaMI!!Claudia, devi essere forte! te lo giuro, non lo rivedrai mai più!! questa è un'altra promessa e come la precedente verrà mantenuta...HAI CAPITO?- la voce del nostro paladino della giustizia e talmente bassa, calma e calda da infondere, nella povera Claudia, la forza necessaria per superare anche questa giornata.
-si, farò del mio meglio- risponde con un filo di voce e uno sguardo decisamente più determinato.
-bene!!! allora, sapete tutti cosa dovete dire e come rispondere alle eventuali domande della controparte, ripasso veloce... Muna cos'è accaduto quel giorno?-
-sono salita sul treno, Giulio mi ha detto che Claudia era strana più del solito, io mi sono preoccupate e l'ho chiamata, un tipo ci ha seguito, era freddo, lucido e arrabbiato...ci ha spintonati, superati e ha estratto una pistola dalla giacca, ha puntato la pistola verso voi due-
-bene, Giulio?- domanda Luca.
-visto l'evolversi della situazione ho deciso di aiutare Mirko che, dopo essere giunto sul posto, è riuscito a disarmare l'uomo anche se dalla pistola è partito un colpo che ha ferito proprio lei-
-ok!! Naturalmente partiranno diecimila domande su ogni piccolo particolare, ma ricordate: VINCEREMO!!!  perchè dalla nostra abbiamo : il mio braccio ormai rovinato, la tua testimonianza sui ripetuti attacchi d'ansia di Claudia e sulle sue paure, Muna è il suo intuito che vi ha permesso di tornare a Monopoli perchè aveva capito che Claudia era in grave pericolo, la super testimonianza di Mirko che vale doppio visto chi è... poi....una marea di testimoni : i genitori di Claudia e gli amici che racconteranno delle sua fughe, Anna e Marco parleranno delle sue paure sul posto di lavoro, le colleghe, le vecchie denunce, i segni che lei ha sul corpo tutti accuratamente immortalati con tanto di riscontro del medico legale e poi  2 psicologhe e 1 psichiatra che faranno il punto della situazione. Claudia, riuscirai a raccontare tutto? vuoi provare anche tu a riassumere i fatti? te la senti?- Luca ha paura di far star male la sua cliente e ora grande amica, ma  vuole vincere e per farlo deve assicurasi che tutti sappino esattamente cosa dire.
-si, sono pronta a dirti tutto...anzi, forse è meglio se...- Claudia si ferma un'istante, prende fiato e con lo sguardo perso nel vuoto porta dolcemente la mano al petto ripercorrendo con le dita la cicatrice lasciata dal coltello da cucina qualche anno fa. Senza rendersene conto, per la prima volta, racconta davanti ai suoi amici la verità.
-mi chiamo Luciana, Luciano Cavallin. Sono nata a Venezie, cresciuta a Parma, sposata a Modena ove ho vissuto, per 8 lunghi e interminabili anni, con  quello che la legge dice essere mio marito, Mario Del Rosso. Tutti mi conoscono come Claudia, ma non è il mio vero nome...
Mario era un ragazzo timido e pieno di sogni, quando lo guardavo nei suoi occhi rivedevo anche un po' me stessa, i miei timori, la voglia di vivere e l'insicurezza. I primi anni sono passati in fretta tra un sorriso, mille attenzioni e tanto amore. In una calda giornata estiva, sulla terrazza di un bar, è arrivata la fatidica domanda e dopo nemmeno un anno il matrimonio. Ahhhh, quanto mi sentivo piena, soddisfatta, felice...ahuahuahu è proprio vero la felicità è cosi speciale da durare un solo attimo...spesso sembra un attimo interminabile, ma per ogni istante goduto si paga il doppio...ioooo, credo di aver pagato anche il triplo...Il male si è insinuato nelle mura della mia casa un po' per volta, ha covato tanti piccoli esseri: il rancore, l'amarezza, l'odio, la cattiveria, l'ipocrisia, la rabbia, la pazzia, la violenza...erano tutti abitanti della mia dimora, troppo piccola per una sana convivenza, troppo debole per vincere sul nemico. Un giorno, dopo un estenuante giornata di lavoro, sono rincasata ho cucinato della pasta alla carbonara, ho apparecchiato e mi sono seduta...Mario è arrivato, ha mangiato senza parlare, senza degnarmi di uno sguardo... Poiiii ha preso il giubbotto ed è uscito... senza fiatare... Nel cuore della notte qualcosa mi ha afferrato i capelli trascinandomi giù dal letto, mi sono svegliata e lui era li, di fianco a me, fermo, rigido...ubriaco. Mi sono alzata e non ho nemmeno avuto il tempo di parlare che una sberla mi ha gettato a terra con violenza. Quello è stato l'inizio della fine. I giorni divennero duri, un vero combattimento  accompagnato da sprazzi di euforia e qualche coccola, scuse vuote e regali assurdi. Stanca decisi di seguirlo, di capire il perchè del suo cambiamento ma  le sue giornate sembravo sempre uguali, all'apparenza nulla era mutato. Davanti agli amici e ai famigliari era il Mario di sempre, simpatico, giocoso, allegro. Una mattina ero in bagno, lui è arrivato, mi ha spinta e mi ha urlato in faccia che ero solo una puttana, una lurida puttana...aahhh cosi mi ha dettTO. PUTTANA!!! Quel giorno ho capito, lui pensava che io lo tradissi con il mio capo. Io ero un'assistente, ero brava, gentile, giusta ma più il tempo passava, più lui mi distruggeva e più io distruggevo gli altri...i maschiiiii!!!ahhhhh, quanti errori fa fare l'anima quando è malata....Ovviamente quello che pensava era il frutto della sua immaginazione, delle sue elucubrazioni mentali e delle sue frustrazioni, dei fantasmi che abitavano e popolavano il suo cervello. Ogni minuto, ora, giorno, mese e anno mi allontanava da lui, dalle sue fisime e dalla sua violenza. L'amore è diventato odio e l'odio indifferenza. Ecco, finché mi tirava i capelli o strattonata, finché mi sbatteva il piatto in faccia o mollava una sberla riuscivo a scusarlo, a trovare un appiglio per perdonarlo, una scusa banale e stupida che mi facesse accettare il torto subito vedendolo come giusto e meritato. Poi...mi vergogno persino a raccontarlooo... perchè... mmm... per una vita mi sono chiesta... come possa un coniuge violentare il proprio consorte...beh! se vi interessa saperlo...si può!!! Ero in cucina e stavo prendendo dei funghi dal frigo, volevo farli gratinati per renderlo felice. Lui è arrivato, mi ha afferrato i fianchi da dietro, mi ha girato con uno scatto veloce e violento, mi ha spinto contro il lavello. Io ho provato a spostarmi, non volevo mi toccasse, non in quel modo, come se fossi un oggetto nelle sue mani...Mi ha preso il volto tra le dita premendo le sue labbra contro la mia bocca, ha infilato la lingua tra i denti dopo aver aperto la mandibola con forza. Sono riuscita a spostarlo e per una volta ho reagito mollandogli una cinquina. Lui mi ha afferrata per le braccia, mi ha strattonata sino a condurmi verso il tavolo, io ho preso il coltello da cucina, quello grande, e ho provato a puntarglielo alla gola. Lui mi ha disarmata  e con la punta ha iniziato a percorrere il mio corpo partendo dal seno destro sino a scendere verso l'ombelico...su e giù...la lama fredda mi sfiorava dolcemente e dentro di me, se il corpo fremeva, la mante era sconvolta...nuda come un verme e stesa sul pavimento mi ha violentata con rabbia, rancore e impeto...una volta finito ha premuto la lama contro l'incavo del seno scendendo e tagliandomi. In un primo momento non ho sentito dolore, il sangue sgorgava e lui, dopo aver lanciato il coltello, ha leccato il liquido rosso che pian piano era scivolato sino ad arrivare alle anche. In ospedale mi ha portato lui ahuuhauahua....sapete quale scusa ha trovato? ahuhauhua non posso crederci ah...è caduta con il coltello in mano, HA DETTO!!! mia moglie è una donna sbadata, HA RIBADITO....Bene, un mese dopo seduta sul wc con una sigaretta tra le labbra ho realizzato di aspettare un bambino...ironia della sorte ahuahuahuahu ...io, che avevo sempre sognato quel momento curando ogni minimo particolare... aspettavo un bambino dall'uomo che mi stava rovinando la vita...la cosa più assurda è che non era frutto dell'amore, ma della violenza ...ahuahuahuahua volevo morire!!! aaaaahh quanto ho voluto morire. Non gli ho detto nulla, ho cercato di non farlo arrabbiare, ho ascoltato tutto quello che mi diceva perchè dentro di me sentivo di dover proteggere quel puntino appena accennato che pian piano sarebbe diventato il mio bambino. Ero arrivata al quinto mese, la pancia iniziava a vedersi cosi ho deciso di scappare, quella è stata la prima volta che ho tentato la fuga. Non ero sola, doveva salvare me e prima di me Riccardo, siiii...volevo chiamarlo Riccardo...è bello come nome, non trovate?... Sono arrivata a Napoli e dopo due giorni lui era dietro la porta dell'hotel, è entrato, mi ha schiaffeggiata, ha infilato le mie cose nella valigia e mi ha riportata a casa. Quando siamo arrivati mi ha fatto sedere, mi ha detto che aveva capito che aspettavo un figlio dal mio amante e mi ha schiaffeggiata nuovamente, poi mi a preso la coda e si è arrotolato i capelli intorno alla mano, mi ha scaraventato a terre e mi ha trascinato per tutta la casa come un cane. Mi ha dato un pugno e una marea di calci nella pancia, io ho provato a difendere il mio bambino, a proteggerlo ma è stato inutile...ad un certo punto mi sono sentita bagnata, allora mi sono toccata e non riuscendo a vedere nulla, perchè mi aveva fatto due occhi neri, ho annusato le mie dita, non capivo... cosi, alla fine...mi sono toccata nuovamente e ho infilato un dito in bocca...era sangue!!! quel giorno è morto il mio bambino e sono morta anch'io...-
-Claudia!!!-Muna abbraccia la sua amica con forza, con amore, con amicizia, con paura e con tanta di quella ira da poter distruggere il mondo. La stringe a sé e in quell'abbraccio Claudia riprende coscienza, i suoi occhi non sono più fissi e stregati, immobili e terrorizzati...
-Muna, per la prima vola sono riuscita a raccontarlo a qualcuno...a qualcuno di speciale, che non è il medico, il poliziotto o l'avvocato, ma un'amica...un amico- Claudia piange perdendosi, dopo anni, in un abbraccio di quelli veri, sinceri e profondi. Un abbraccio curativo di quelli che fanno bene al cuore perchè non ti fanno sentire più sola.

n.b. i nomi e i cognomi riportati sono di pura fantasia, nessuno fatto e riconducibile a cose e persone che possano avere lo stesso appellativo.

(Camille) Tortine alle carote my style con e senza glutine

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Le tortine alle carote sono dei deliziosi dolcetti dal sapore delicato e inconfondibile. Ottimi come merenda, per i più piccoli, sono perfetti anche come cibo take away per i grandicelli.
Tra gli anni '80-'90,  le tortine alle carote, conobbero il loro momento di gloria grazie ad una famosa marca di dolciumi che li ribattezzò con il termine "Camille".
La ricetta originale, tra gli ingredienti principale, prevede l'utilizzo delle mandorle che io ho eliminato. In questo modo anche chi è allergico, a questa frutta secca, potrà godere della genuinità e della bontà di questo dolcetto.
PROCEDIMENTO: Lavate, sbucciate e tritate le carote aiutandovi con il mixer. Le mie erano un po' troppo dure, quindi prima le ho grattugiate e poi le ho frullate. In una ciotola montate le uova con lo zucchero. Quando il composto diventa spumoso aggiungete le carote. Setacciate farina e lievito, e mescolatele il tutto aiutandovi con le fruste elettriche. A questo punto aggiungete la scorza di un'arancia grattugiata e l'olio di semi. Rimescolate bene, sino ad ottenere un impasto morbido e liscio. Riempite i pirottini con il vostro composto sino ad arrivare a meno un centimetro dall'alto. Infornate i tortini in forno statico preriscaldato per 20/25 minuti a 180°.







N.B. La seguente ricetta è stata realizzata con farina senza glutine, ma è perfetta anche con la farina 00.








"Quel dolce perdersi  nella natura e la sue meraviglie è ancor più intrigante quando si coglie il sapore..."
                                     Audrey
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