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Aspettando Natale 2: Le spezie del mondo a tavola

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" Il tacchino va bene per Natale, ma il Natale non va bene per il tacchino" Achille Campanile







Siamo giunti al terzo appuntamento di questo "Aspettando Natale edizione 2013 "
e  naturalmente non potevamo non parlare del pranzo di Natale.
Già il pranzo di Natale,
momento magico e di aggregazione di tutte le famiglie,
momento in cui ci si ritrova davanti a una tavola da "occasione speciale"
e si comincia a ricordare, e ogni famiglia ha i suoi ricordi
che gira e rigira a Natale ritornano puntualmente.
Quando i bambini erano piccoli, quando gli adulti erano ragazzi,
quando i genitori erano giovani...
quando i bambini eravamo noi...
Ci si attarda a tavola a chiacchierare, si ricordano gli avvenimenti della vita 
con dolce malinconia,
ci si sente davvero una famiglia!
E allora anche il cibo diventa importante,
anche il cibo ci racconta delle storie...



Nello scorso "Aspettando Natale", Antonella ed io, vi avevamo proposto alcune ricette appartenenti alla tradizione parlandovi dei banchetti natalizi del nostro stivale. Quest'anno, invece, il filo conduttore dei nostri menù è esattamente il contrario visto che abbiamo pensato, entrambe, di proporvi qualcosa di alternativo, diverso e inaspettato.
Antonella vi delizierà con delle pietanze a base di frutta: speciali, mistiche e riflessive. Io spero di conquistarvi con delle portate ove l'ingrediente magico sono le varie spezie: peperoncino, noce moscata, cardamomo, paprika, semi di papavero, menta, tabasco, zafferano, sesamo, coriandolo, dragoncello, vaniglia e cannella; vi condurranno in una fantastica esperienza culinaria proveniente da questo grande mondo.
Il nostro viaggi inizia con degli antipasti "Finger Food". Il perchè di questa scelta è molto semplice, per prima cosa penso che un antipasto debba davvero essere un bocconcini prelibato, che deve introdurci alle portate principali senza saziarci troppo. Il secondo motivo è legato al significato del termine "Finger Food", che tradotto vuol dire "cibo mangiato con le mani", come potete notare ogni antipasto è perfetto per essere degustato utilizzando solo le nostre dita per afferrarli. Se vogliamo cogliere interamente il senso di questo menù, l'iniziare in questo modo è come entrare in contatto diretto con le culture che non usano forchette, bacchette o altro. 
Quindi sedetevi e lasciatevi trasportare dai sapori e dal mistero delle spezie.  

Muffin prosciutto, funghi e peperoncino 

Il dolcetto inglese, simile al fratellino americano, si trasforma in antipasto salato portandoci a New York con una variante piccate e priva di latticello, ingrediente adorato dai nostri amici di oltre oceano. Il capsicum o peperoncino nato in Messico e Perù venne portato in Europa dall'eccezionale Cristoforo Colombo diventando una delle spezie più amate e ricercate. Eccovi il procedimento della nostra prima delizia.
Sbucciate la cipolla e tagliatela a dadini. Sminuzzate anche i funghi e il prosciutto cotto, mi raccomando i pezzi devo essere piccolissimi. Saltate il tutto in padella con un po' d'olio, sale, pepe e peperoncino. Mescolate la farina, il lievito, il sale, il pepe e il peperoncino. Aggiungete i funghi, il prosciutto e la cipolla e girate bene. Sbattete l'uovo e unitelo con l'olio, lo yogurt e il latte. Molto gradatamente unite la parte solida a quella liquida, continuate a mescolare sino a quando gli ingredienti asciutti diventano umidi. Versate l'impasto nei pirottini e cuocete per 20-25 minuti a 180°.

"La Quiche Lorrain", in mono porzioni, avrà un sapore delicato e grazie al retrogusto della noce moscata (appena accennata), vi condurrà prima in Indonesia tra gli alberi di Myristica fragrans e poi  per le strade di Metz circondati dalla neve, dal freddo e dalla bellezza del paesaggio. I "polipetti al cardamomo", piccoli e colmi di sapore, vi ricorderanno il mare della nostra bella Italia e l'antica Roma ove tutto ebbe inizio. Le foglie di indivia belga, amarognole e croccanti, vi faranno sognare attraverso la loro unione col formaggio e la paprika dolce. Sarà un po' come ascoltare un brano degli Hooverphonic (mad about you), gruppo belga famoso anche in Italia, che tra una nota e l'altra vi condurrà all'estasi. Anche se affascinati dall'indivia non dimenticatevi della grande protagonista: la paprika, la cui leggende è legata ad una contadina ungherese costretta con la forza a vivere nell'harem di un pascià turco, a Buba, dove imparò a coltivare la spezia spiando nei giardini e tramandando poi, ai contadini, i suoi insegnamenti. Conturbante, esaltante e misteriosa vi farà sentire vivi e appagati. La prima parte del menù si concluderà con dei bocconcini di carne tutti diversi, alcuni alla menta: forti e decisi, altri ai semi di papavero: magnetici e croccanti e qualcuno al tabasco: piccati e caldi come il sole del Messico
Il primo piatto è una "paella gallega", un mix di carne e pesce selezionato e accompagnato da un risotto alla zafferano. Un'antica ricetta Spagnola tramandata da anni nella mia famiglia. Colorata come le sue origini, fresca come il mare e i crostacei che la decorano, unica perchè appartenente alla magnifica Galizia, terra di mare e grande religiosità. Ogni boccone è un passo verso il cammino di Santiago de Compostela perchè si mangia in silenzio e con venerazione, come fanno i pellegrini che si recano al santuario. Lo zafferano, spezia tipica del bacino mediterraneo, nasce dagli stimmi rossi del suo fiore e grazie ai suoi poteri è capace di tingere di giallo ciò che la circonda. I secondi sono raffinati, difatti, il "filetto alla Wellington in crosta di sesamo", ci porterà indietro nel tempo facendoci diventare nobili combattenti inglesi. Vincitori della battaglia di Waterloo e critici degustatori. Il sesamo, tipica pianta erbacea dell'India, ci farà ballare una danza del ventre sensuale e magnetica. Il "tofu al coriandolo con quinoa e pomodori"è il secondo perfetto per i vegani. Ma anche per tutti noi, difatti,  il 2013 è stato dichiarato, da parte dell'Assembla generale delle Nazioni Unite, anno internazionale della quinoa come riconoscimento per i popoli indigeni andini che hanno mantenuto, controllato e protetto questo pianta erbacea. Cosi, tra un boccone e l'altro, ci ritroveremo sull'imponente catena montuosa dell'America meridionale pronti a cambiare pelle e cultura. Il coriandolo o prezzemolo cinese darà un tocco in più alla nostra pietanza dai tratti indigeni andini-cinesi. Il contorno di queste due portate è un "insalata di patate al dragoncello", spezia tipica della Siberia fredda e amarognola come il tempo pungente che ci avvolgerà morso dopo morso. Il nostro pasto/viaggio finisce con due dolci che rappresentano il connubio perfetto tra due nazioni. Il primo lo "Strudel al profumo di cannella" che ci ricorderà la Germania attraverso la sua forma arrotolata e poi l'Asia, nello specifico lo Sri Lanka, in cui affondano le origini di questa spezia dal profumo intenso e avvolgente. Il secondo dolce è la "Torta al profumo di vaniglia con cascata di cioccolato gianduia", con il suo pan di spagna alla vaniglia di Bourbon ci farà rituffare nella bellezza del Messico per poi ricondurci con forza nel nord Italia (Piemonte), ove vide la luce per la prima vola questo cioccolato raffinato e delizioso.
Torta al profumo di vaniglia con cascata di cioccolato gianduia.
La sera prima preparate una torta al pan di spagna ( io ho usato questa ricetta "clicca qui per la mia ricetta" togliendo il cacao e aggiungendo una stecca di vaniglia Bourbon). Fondete il cioccolato gianduia a bagnomaria e versatelo, una volta tiepido, negli stampini a forma di cuore e lasciateli solidificare, vi serviranno come decorazione.
Con la pasta di zucchero create dei fiorellini e delle farfalline cliccate qui per vedere il procedimento passo passo
Tagliate il pan di spagna e bagnatelo con una bagna fatta di acqua, zucchero, latte e vaniglia. Prendete dei biscotti, se sono dei frollini e meglio, e riduceteli in polvere. Sempre a bagnomarina sciogliete all'incirca 150 gr di cioccolato gianduia e lasciate raffreddare. Nel frattempo montate 500 gr di panna, prendetene una parte la metà (250gr) e unitela al cioccolato sciolto, una volta amalgamati i due composti versate i biscotti (ridotti in polvere) e farcite la vostra torta.
In un pentolino sciogliete 150 gr di cioccolato fondente a bagnomaria e una volta tiepido versatelo sul vostro dolce come una cascata. Unite la panna avanzata (250gr) a circa 80 gr di cioccolato che scioglierete, sempre a bagnomaria (40 gr saranno di cioccolato fondente e 40 gr di cioccolato gianduia). Lasciate il composto in frigo a riposare, poi con l'aiuto di una spatola usatelo per decorare il contorno della torta. Ultimati i seguenti passaggi decorate il tutto con fiori e farfalle in pasta di zucchero e cioccolatini al gianduia. 


La chicca di Melinda
Paese che vai, piatto strano che trovi, ecco quindi la hit parade dei cibi natalizi più assurdi:
1-Svezia: con il lutfisk, ovvero il merluzzo lavato nella soda, questo paese merita il primo posto!
2-Giappone: ecco a voi il KFC, cioè il Kentucky Fried Chicken.
3-Groenlandia: ma voi lo mangereste un pinguino? Loro lo fanno, si chiama Kiviak.
4-Cina: testa di maiale bollita con frutta secca e salsa agrodolce oppure bachi di seta fritti.
5-Lapponia: mai mangiato il Mattak? Io non lo farei, la balena a strisce non mi ispira proprio!

Ma come si dice, dopotutto de gustibus non disputandum est!

Cliccate qui (o sull'immagine) per recarvi da Antonella e dal suo menu fatto di frutta, parole e religiosità.


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