Quantcast
Channel: Atelier du fantastique
Viewing all articles
Browse latest Browse all 567

Fatterellando: Fabergé e le uova dello zar

$
0
0

Peter Carl Fabergé
Peter Carl Fabergé (San Pietroburgo 30 maggio 1846- Losanna 24 settembre 1920), era un leggendario artista-gioielliere e orafo russo. Nel 1860 Peter si trasferì a Dresda, assieme alla sua famiglia, ove frequentò un corso alla scuola delle Arti e dei Maestri. Nel 1864, spinto dal padre orafo e dalla sua passione per i tesori rinascimentali e barocchi, si imbarcò per un Grand Tour in Europa allo scopo di visitare e apprendere l'arte del creare attraverso le principali gioiellerie di Germania, Francia e Inghilterra. Dopo aver studiato a Parigi, all'età di 26 anni, ritornò a San Pietroburgo e sposò Augusta Julia Jacobs. Nei successivi dieci anni, il maestro di bottega Hiskias Pendin divenne il suo mentore e tutore visto che, proprio in quel periodo, la maison Fabergé si trovò a catalogare, riparare e restaurare alcuni oggetti provenienti dall'Ermitage. Dopo la morte del suo mentore, nel 1882, Carl divenne responsabile dell'attività di famiglia, vantando il titolo di Maestro Gioielliere. Nello stesso anno Carl e suo fratello Agathon parteciparono all'esibizione pan-russa di Mosca e per l'occasione, grazie ad uno dei loro pezzi migliori, la replica di un braccialetto in oro del IV secolo, ottennero la medaglia d'oro dell'esibizione e la medaglia dell'Ordine di San Stanislao. Lo zar, colpito dalla bravura e dall'estrema precisione dell'orafo, scelse alcune creazione delle famiglia Fabergé per incrementare la propria collezione di preziosi. Peter Carl Fabegé era un uomo eclettico con l'abilità di rendere ogni oggetto esclusivo e particolare attraverso l'aggiunta di disegni e elementi unici al mondo, oltre all'utilizzo di automi e sistemi innovativi per i gioielli stessi. I suoi capolavori sono senza tempo, perfetti e avvolti da una bellezza ricercata. Nel 1882 lo zar, Alessandro III di Russia, diede a Peter Carl Fabergé il titolo di Gioielliere per nomina speciale della Corona Imperiale. Da allora i suoi gioielli, gli accessori personali, gli oggetti di fantasia evocanti una visione di Belle Époque, lusso, agiatezza e raffinatezza rappresentano uno status symbol per magnati e industriali. Inoltre essi tracciano la storia della tragica fine della dinastia Romanov, di Nicola II e Alexandra, avvolti nell'opulenza sontuosa della loro corte. Le opere di questo grande maestro hanno una sensibilità artistica di matrice francese, ma un animo russo profondo e poetico e, assieme all'arte che sprigionano, raccontano anche delle storie esercitando un grande fascino ipnotico verso chi le ammira.
FABERGÉ E ROMANOV
Famiglia Romanov
La Maison Fabergé è una storica casa di gioielleria russa fondata nel 1842 da Gustav Fabergé, padre di Peter Carl Fabergé. L'accento sull'ultima “e” del cognome venne messa per dare un suono francese al fine di attirare la nobiltà russa. La Fabergé era un'azienda rinomata che aumentò ulteriormente il suo successo quando, nel 1885, lo Zar Alessandro III commissionò, a Peter Carl, la realizzazione di un uovo che lo designò Gioielliere della Corona Imperiale. Dal 1885 al 1917, anno della rivoluzione, vennero realizzate ben 50 uova pasquali ispirate alle vicende della casata imperiale russa. Il primo uovo imperiale nacque come dono dello Zar Alessandro III a sua moglie Maria Fedora per celebrare il 20° anniversario del loro fidanzamento. La storia narra che lo Zar, colpito dalla opere realizzate dall'orafo durante la fiera del 1882, a Mosca, ordinò all'artista la realizzazione di un uovo del 18° secolo appartenente alla zia dell'Imperatrice, la principessa Guglielmina Maria di Danimarca. Tale oggetto aveva impressionato l'imperatrice durante la sua infanzia in Danimarca e lo Zar, attraverso suggerimenti, pare sia stato apparentemente coinvolto nella progettazione del medesimo. Essendo la Pasqua, per la chiesa ortodossa, una festa importante ed equivalente al nostro Natale, durante la sua celebrazione vi una una tradizione particolare, quella di portare uova colorate a mano in chiesa per farle benedire e poi donarle ad amici e parenti. Fu cosi che lo Zar ebbe l'idea di commissionare l'uovo come sorpresa per Maria Fyodorovna. Conosciuto come l'uovo di gallina, il primo dono della collezione era stato realizzato in oro e smalto bianco opaco. All'apertura del medesimo veniva fuori una sorpresa, un tuorlo che al suo interno custodiva una gallina d'oro che a sua volta nascondeva una miniatura della corona imperiale ed un rubino (queste ultime due sorprese sono andate perdute).
Zar Nicola II
Tale tradizione perseverò negli anni e con l'arrivo dello Zar Nicola II, dal 1895, le uova diventarono due una per la madre rimasta vedova e uno per la moglie Alexandra. Ogni singolo uovo era un opera d'arte in miniatura che coinvolgeva artigiani altamente qualificati nella realizzazione degli oggetti che venivano lavorati con massima segretezza e riservatezza. Fabergé aveva carta bianca nelle creazioni in oro, platino e pietre preziose, e un solo obbligo, quello di plasmare sempre una sorpresa nella sorpresa. Il successo delle uova fu tale che in Europa fu aperta una filiale della maison con sede a Londra, mentre in Russia le sedi diventarono quattro e contavano oltre 500 lavoratori. Da come si evince, la storia di questo orafo e del suo marchio è inevitabilmente legata alla vita, agli amori e alla tragedie degli ultimi discendenti della dinastia Romanov. Lo Zar Nicola II e la sua imperatrice Alexandra, attraverso la rivoluzione russa, cambiarono il corso della storia mondiale proprio come l'orafo di corte nella creazione di gioielli. Di origine ugonotta, il talentuoso mago dei gioielli estese la sua fama in tutto il mondo ammaliando reali, nobili, magnati, industriali e artisti.
Della 50 uova realizzate, solo 42 sono sopravvissute e tra il 1904 e il 1905, a causa dei disordini politici e della guerra russo-giapponese, le uova non vennero create. Nel 1917 la rivoluzione russa ebbe una fine violenta non solo per la dinastia Romanov, ma anche per la Casa di Fabergé. I bolscevichi presero i suoi laboratori ed i loro tesori obbligando, Carl e la sia famiglia, a fuggire dalla Russia e chiudere la produzione. Nel 1920 Carl muore a Losanna e nel 1924 i figli, Eugène e Alexander, fondarono, a Parigi, la Fabergé & Cie, per la produzione di gioielli e restaurazione di oggetti appartenenti alla Maison Fabergé. Purtroppo la nuova attività non raggiunse mai i fasti dell'azienda creata dal padre e nel 1940 venne chiusa. Durante gli anni novanta, alla caduta del comunismo russo, la famiglia Fabergé intraprese una battaglia legale contro l'Unilever, quest'ultima cedette il marchio a Pallinghurst. Dopo il comunismo l'antica fabbrica di famiglia Alfaberge situata ancora in piazza Carl Fabergé 4 a San Pietroburgo, poté ricominciare la produzione delle sue preziose uova partendo dai disegni originali del nonno Carl. Nel 1992 Nikolay Shaidullin acquistò la fabbrica al fine di recuperare i disegni originali seppelliti negli archivi di stato. Tali schizzi sono stati validati come originali dall'esperto russo Valentine Skurlov.
Il cerchio si chiude nel mese di ottobre del 2007 quando Fabergé, sotto la nuova proprietà e direzione, annunciò la riunificazione del nome con la famiglia ponendo le basi per un rilancio del maison e della filosofia aziendale, ora in sintonia con i valori originari di estetica e spirito. Il 9 settembre del 2009 il marchio Fabergé è stato rilanciato con : Les Fabuleuses de Fabergé Collezioni Alta Gioielleria, Les Fleurs, Les Fables e Les Fauves de Fabergé. Oggi Katherina Flohr, creativo e amministratore delegato, e il suo team stanno rendendo omaggio al genio di Peter Carl anche attraverso la guida di Tatiana e Sarah Fabergé, le sue bis-nipoti. Le nuove collezioni contemporanee sono imbevute di storia, arte, poesia, raffinatezza e bellezza.

************************
La curiosità di Antonella
Negli Stati Uniti un uomo ha acquistato un preziosissimo Uovo Fabergè in un mercatino delle pulci, diventando inconsapevolmente possessore di un oggetto da svariati milioni di dollari. L'acquirente è stato subito incuriosito dalla maestosa bellezza dell'uovo e dalla rifinitura: interamente in oro, decorato con nastri di diamanti incastonati tra foglie e rose e con tre grandi zaffiri. Così, vedendoci una grande opportunità per ricavarci qualche soldo, lo ha acquistato per 14 mila dollari - 10 mila euro - con l'intenzione di rivenderlo a peso d'oro. L'uomo non sapeva però di avere tra le mani una delle uova extra rare della collezione Fabergè, con all'interno un orologio Vacheron Constantin, del valore di quasi 33 milioni di dollari.


Se volete scoprire le altre uova della collezione cliccate QUI e andate da Antonella del blog "Il tempo ritrovato"



Da oggi in poi Fatterellando assume una nuova veste. I wall che vedete saranno sempre curati da me (in questo caso quello di apertura e quello con gli auguri finale), mentre Antonella si occuperà dello spazio "La curiosità di Antonella".
Immagini : dal web 

Viewing all articles
Browse latest Browse all 567

Trending Articles