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-Salute a tutti spagnoli e non!!!- Sconvolta mi giro di scatto, guardo Edoardo e scoppio a ridere. Ve lo giuro, per un attimo ho pensato di trovarmi nel film di Pieraccioni.
-mamma sei impazzita? cosa ti prende?- Le chiedo notando in lei quello sguardo, l'occhio malupino di chi sta per commettere una sciochezza.
-no, quella pazza sei tu mia cara Chloé!!... non sei capace di mordere la vita, che noia!!! Lavori con un giovane fascinoso cheeee...tra l'altro ti sbava dietro e cosa fai? cucini dolci!!! ahuahuahuahuahau... tu non stai bene!!- afferma fissando Edoardo in modo imbarazzante, quasi chiedendogli di intervenire.
-maMMA!!! smettilaaaa!!-
-ti surriscaldi sempre troppo quando ti si dice la verità!!! Uffff...ad ogni modo sono passata a salutarvi, parto!!- Afferma sorridente e quel presentimento, percepito pochi secondi prima, si trasforma in cruda realtà.
-con chi? sempre se è dato saperlo!!- Le domando con una punta di arroganza.
-Con Bernardo, ci siamo conosciti giocando a pocher al circolo per anziani e...sai come vanno queste cose!!...- si blocca, mi guarda disgustata e ricomincia a parlare.
-noooo!!! non lo saii.. cosa vuoi sapere tu che vivi chiusa qui dentro dalla mattina alla sera-
-mamma sei insopportabile e soprattutto non ti toglierai mai questo stra maledettissimo vizio. Non hai imparato nulla in 50 anni di vita? - La odio quando, dopo aver conosciuto un uomo, mi dice che parte. Lo fa da sempre è snervante, frustrante ma soprattutto egoistico.
Vabbè!! Quello che vi ho raccontato è solo un piccolo stralcio di infelicità settimanale, giusto per gradire e introdurvi quello che accade dopo che io, Edoardo e Marie ritornammo nel presente.
IL BISCOTTO DEL RITORNO (48 ore dopo)

-Chloé...Chloé mi senti? - sentivo la sua voce, la sua agitazione era palpabile ma non riuscivo proprio ad alzarmi. Aprii gli occhi e mi ritrovai i suoi ad un palmo dal naso.
-stai meglio?- mi chiese amorevole, il suo sguardo ero fisso sul mio, la sua mano mi accarezzava la guancia mentre l'altro braccio mi cingeva la vita, sentivo il peso del suo corpo che premeva sul fianco e poi un rumore, un tonfo spaventoso, una polvere magica.
-Chloè... mon Dieu!!! come stai amica mia?- La testa non si mosse di un millimetro, ma gli occhi si spostarono quel tanto che bastò per vedere la sua gonna e capire che non era un sogno.
-ero finita in Francia, ma non potevo restare a casa con l'angoscia che avevo..ti ho fatto male? perdonami ti prego!!!- spinse Edoardo, si sedette al suo posto e mi prese la mano baciando il dorso con le lacrime agli occhio.
-sto bene!!! le risposi con un filo di voce- Lei si voltò e guardò Edoardo con quel sorriso da bambina e la spontaneità che in lei avevo sempre adorato.
-voi due dovere raccontarmi un bel po' di cose- disse Edoardo scrutandoci con sospetto.
-me no!!! mon cher, cosa vuole che le diciamo? siamo finiti nel passato, il resto lei lo sa bene- Marie Antoinette mi fece un cenno con la testa e un mezzo sorriso rassicurante.
-si, lo so bene, avevo capito!! Intendevo dire come mai lei è qui e poi come mai noi finiamo lì-
-Edoardo, posso spiegarti tutto ma devi promettermi di non raccontarlo a nessuno-
Mi alzai, ci sedemmo in giardino e sorseggiamo un tè mentre, tra un biscotto al cioccolato e l'altro, raccontammo tutta la verità. Edoardo ci fissava incredulo, ogni tanto faceva qualche domanda e poi si tirava un pizzicotto per esser certo di non sognare.
-Quindi tu hai fatto dei maracons e sei finita da lei che non era nemmeno sposata con il re...e tu le hai rubato i dolci per viaggiare nel tempo, fiondarti nel futuro e combinare guai...voi siete matte!!!-Edoardo prese il biscotto al cioccolato, lo portò all'altezza del naso e lo guardò, lo girò, lo rigiro, tirò un morso e lo riguardò.
-questo biscotto ha portato chi e dove?- domando curioso.
-questo biscotto ha segnato il nostro terzo incontro. Ero appena tornata da un colloquio di lavoro, ero felice, sapevo di aver fatto una buona impressione così, per festeggiare, decisi di fare queste piccole bontà. Spezzettai il cioccolato fondente e lo misi da parte. Presi la planetaria e ci versai: cannella, mandorle, cacao e farina, girai la manovella per impastare gli ingredienti ad una velocità media eee... dopo nemmeno un secondo, la stanza si riempii con il profumo della cannella, tutto divenne strano e mi ritrovai da lei- Raccontavo rivivendo un po' quelle prime strambe emozioni e al contempo mi godevo lo spettacolo. Il povero Edoardo era sconcertato, ascoltava ogni parola con attenzione ma ogni tanto controllava il biscotto in maniera timorosa.
-Io ero seduta sul pavimento della mia enorme stanza... piangevo... ero disperata perchè mia madre mi dava il tormento... sa, per quella cosa li!!...lo sapete tutti da secoli, no?-
-quale cosa? non capisco!!!... cosa sappiamo da secoli?- Edoardo si voltò verso di me in cerca di una risposta.
-sai, quella storia del re che non voleva consumare le nozze- Dissi il più veloce possibile per non infilare il dito nella piaga della mia povera amica.
-lei si avvicino, mi abbraccio e mi guardò negli occhi, non disse nulla, aveva visto la lettera nelle mie mani e quello le bastò per capire. Ecco, quel giorno ho scoperto che lei è la mia persona- Marie mi prese la mano e la strinse con amore, contenta di quell'affermazione tanto grande e preziosa.
-scusate, ma nel '700 trasmetto Grey' anatomy in tv?- chiese Edoardo ridendo.
-nel 1700 no, ma adesso si e noi lo vediamo sempre, per questo le rubo i biscotti, mi segno i giorno e vengo qui per vederlo con lei, siamo delle grandi fan ahuahuahua- Mari Antoinette rise divertita.
-si, da quel giorno faccio sempre questi biscotti e ogni volta se ne porta via una decina, in questo modo, quando vuole, torna- Spiegai.
-Capito, ma pensate di poter cambiare il corso della storia?- Edoardo stava per dirle quello che io tentavo di rivelarle da anni.
-perchè dovrebbe cambiare, non vuoi che io sia la delfina di Francia?- Affermò dispiaciuta la mia povera amica.
-Chloé, non hai detto a Marie cosa le succederà?- Edoardo si girò verso di me eeee PUFF... Marie Antoinette sparii nel nulla.
-Vedi!! Non riesco mai a dirglielo, sono anni che ci provo ma scompare sempre quando tento di metterla in guardia- La mia voce si spezzò e dovetti faticare parecchio per cacciar giù le lacrime.

-beh!!! per il tempo potremmo fare dei calcoli, se tu ricordi le date non dovrebbe essere difficile, basta capire quanto vale un anno nostro per lei-
-ci ho provato ma cambia sempre, a volte da una settimana all'altra passo anni, altre volte solo poche ore. Ho usato il telefilm per scadenzare il tempo, ma ho notato che solo di tanto in tanto lei riusce a venire nel giorno giusto-
Edoardo mi prese la mano e fece una cosa che nessun uomo aveva mai fatto per me, tentò di confortarmi, rassicurami e rasserenarmi. Parlammo tutto il pomeriggio di lei, di me, dei problemi che avevo con la gestione del locale e del fatto che avevo bisogno di maggiori ingressi per far fronte ai debiti contratti. Alla fine sorridente, deciso e serio disse:
-ti aiuto io! Per prima cosa organizzeremo delle serate, degli eventi, delle feste di compleanno per aumentare gli ingressi mensili. Non prendere nessuno, non puoi, Marie arriva sempre all'improvviso. Sarò io stesso a darti una mano, tanto so tutto, in due possiamo farcela, dobbiamo solo organizzarci per bene. Da domani sarò il tuo aiutante e tu la mia maestra. Vedrai, si risolverà tutto!!!-
Dopo quella giornata Edoardo ha iniziato ad aiutarmi, infatti, il suo primo lavoro gli permette di gestire il tempo come meglio crede. Non so molto di quest'uomo, ci conosciamo da poco, però grazie a lui, la mia vita è cambiata in meglio, almeno lavorativamente parlando. Il resto è un'altra storia e ve la posso raccontare solo lunedì prossimo. Ora vi lascio la ricetta dei miei biscotti e mille baci.
Chloé